19/09/2012 18:24 CEST - COPPA DAVIS - 7 commenti

Il pagellone della Davis

TENNIS- Le semifinali dello scorso week-end e le concomitanti sfide play-off ci hanno consegnato protagonisti attesi, gradite sorprese e grosse delusioni. Vediamo nel dettaglio promossi e bocciati dei match di Davis. Stefano Tarantino

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Berdych
Berdych

Nell'attesa del sorteggio per il tabellone 2013 torna l'appuntamento con le nostre pagelle sul trascorso week-end di Davis, nel quale come al solito tra il serio ed il faceto analizziamo e rivisitiamo le prestazioni di alcuni dei tennisti scesi in campo, dividendoli in promossi e bocciati.

Partiamo naturalmente dai migliori.

VOTO 8,5

Tomas Berdych.

Il tennista ceco fresco di best ranking (nr. 6) praticamente regala con due prestazioni esemplari in singolare ed una buona presenza nel doppio la quarta finale della storia al suo paese (le prime due come Cecoslovacchia nel' 75 e nel 1980, la terza nel 2009 proprio conto la Spagna).
A chi gli imputa una mancanza di continuità il buon Tomas dopo una importante semifinale agli US Open (dove oltretutto ha battuto Federer) arriva sulla terra di Buenos Aires nel catino del Parque Roca e nel primo singolare recupera da 2 set a 1 sotto ed un break nel quarto per dare un fondamentale 1-1 a conclusione della prima giornata.
Sarà quello il punto fondamentale della sfida, poi accompagna con sicurezza il fido Stepanek (voto 6,5 che è una media tra un mediocre singolare contro Del Potro ed un ottimo doppio illuminato dal suo fantastico gioco di volo) per il 2-1 il sabato e senza tremare chiude la disfida con il povero Berlocq nella giornata conclusiva.
Quest'anno nelle competizioni a squadre Berdych non ha sbagliato quasi niente, vincitore della Hopman Cup con la Kvitova, finalista nella World Team Champiosnhip a Dusseldorf con Stepanek.
Con l'eventuale conquista della Davis potrebbe centrare un gran traguardo e completare un percorso quasi netto ed il fatto di poter giocare la finale in casa aumenta non poco le sue possibilità.

VOTO 8

AMIR WEINTRAUB

Lui è il protagonista inatteso del week-end di Davis.
Nr. 223 del circuito, batte nella prima giornata il giapponese Ito (voto 4, mai in partita, che sostituisce il nr. 1 Nishikori) per l'1-1 e nel singolare decisivo il nr. 2 locale Soeda per la vittoria finale israeliana diventando una sorta di incubo per i poveri tennisti asiatici.
Annulla ben 24 delle 27 palle break concesse nei due singolari e non molla mai in qualsiasi situazione.
Ottimo servizio, discreto diritto e fantastico rovescio ad una mano, non sappiamo sei sia la Davis ha galvanizzarlo, sta di fatto che all'Ariake Coliseum non se lo dimenticheranno facilmente. Una sorta di muro del pianto.....ma solo per i giapponesi. Bravissimo!!!

VOTO 7,5

SPAGNA

Come la giri e come la volti loro sono sempre lì, con Nadal o senza, ora con Verdasco e Feliciano Lopez, ora con Granollers e Marc Lopez (voto 6+, hanno comunque dato fastidio ai Bryan con il loro gioco atipico).
Siamo alla settima finale dal 2000
ed alla nona nella storia, una vera generazione di fenomeni alla quale appartengono con merito “motorino” Ferrer (voto 7,5) e Nico Almagro (voto 7,5) vero lottatore da “Plaza de Toros”.

VOTO 7,5

I Bryans ed Erlich-Ram.

Quando il doppio è un fattore (non ditelo ai nostri).
I fratelloni americani sono una vera e propria macchina da guerra, 22 partite in Davis, 20-2 il loro bilancio e piccola curiosità, tutte e due le sconfitte sono arrivate in casa, contro Ljubicic e Ancic nel 2005 e contro Clement e Llodra nel 2008.
Quando si gioca con gli Usa si parte sempre da 0-1.

Anche il doppio israeliano è di primissima levatura. Non siamo ai livelli dei gemelli americani, ma Erlich e Ram hanno vinto gli Australian Open nel 2008 ed in Davis hanno un bilancio comunque lusinghiero, 17 vittorie e 7 sconfitte.
In un match equilibrato come quello con il Giappone se nel doppio hai una coppia affiatata hai probabilmente risolto la metà dei tuoi problemi. In Davis nel 90% dei casi è così.

VOTO 7

GERMANIA

Era dal 2001 che i tedeschi non vincevano un match rimontando dall'1-2 dopo il doppio.
Certo, la cosa era fattibile perché si giocava sulla terra rossa e contro gli australiani che sul mattone tritato non si trovano a loro agio.
Però innanzitutto ci devi credere, poi devi avere un nr.1 che risorge all'improvviso come Florian Mayer (voto 7,5, nei due singolari surclassati Hewitt e Tomic) ed un quasi esordiente che ti gioca il singolare decisivo quasi da veterano.
Cedrick Marcel Stebe (voto 7) dopo una partita non eccellente contro Tomic va sotto 0-3 con Hewitt nel ultimo singolare (con due break di svantaggio), lotta, inizia a rimontare ed inquadra subito la tattica giusta, colpi in sicurezza e sballottare l'avversario di qua e di là. Tutto ciò facile a dirsi in poltrona davanti la Tv, ma in campo, sul 2-2, contro un ex nr. 1 del mondo noto per la sua combattività non è proprio così naturale, lui ci riesce e così l'ottimo Kuhnen (voto 8 per il capitano non giocatore tedesco) nonostante le defezioni di Haas e Kohlschreiber ed un doppio rivedibile (Petzschner e Becker, voto 4,5) mantiene la Germania in A, pronto per una nuova avventura e con 22enne dalle buone potenzialità in più tra le mani per le prossime sfide.

VOTO 6,5

BRASILE

Era dai tempi di Guga Kuerten che i sudamericani non arrivavano in serie A (2003), l'impresa riesce con la malconcia Russia che arriva a Rio do Prieto in condizioni disastrose.
Bellucci è un buon nr.1 (voto 6,5), Melo e Soares (voto 7, a proposito di doppi) una coppia di buon livello, una trasferta in terra brasiliana sarà una delle cose da evitare per le teste di serie nel sorteggio.
Un buon team che può dare fastidio, il compitino era facile con i russi ma poi i match bisogna vincerli sul campo

VOTO 6-

ITALIA

Un ottimo Seppi in singolare (voto 7), un Fognini rivedibile e discontinuo (voto 6 ma con Capdeville ci poteva far soffrire di meno anche se a fine match è stato onestamente critico verso sé stesso), un doppio proprio brutto e giocato senz'anima (voto 4,5).
Una volta tanto dobbiamo ringraziare il sorteggio che ci aveva riservato la squadra più debole possibile, ma non è che può andare sempre così.
Nel primo turno del 2013 ci sono buone possibilità di giocare in casa, ma chiunque sia l'avversario, abbordabile o no, ci vuole qualcosa di più.....molto di più.

VOTO 5-

Patrick Rafter

Per il secondo anno consecutivo sotto la sua gestione (il terzo contando anche il 2010 quando il capitano era Fitzgerald) l'Australia dal 2-1 in suo favore non riesce a conquistarsi la promozione.
Ma se l'anno scorso c'era di fronte la Svizzera di Federer e Wawrinka ed uno Hewitt un po' malconcio nel singolare decisivo, vista proprio l'esperienza vissuta dodici mesi fa, quanto meno Rafter se la poteva giocare diversamente.
Non avremo mai la controprova, ma visto che Hewitt (voto 5,5 , vogliamo salvare l'ottimo doppio) aveva già giocato maluccio contro Mayer e che poi insieme a Guccione (voto 7, in doppio sempre una sicurezza) aveva raccolto il punto del 2-1 giocando meglio ma spendendo tanto, perché non rischiare nell'ultimo singolare Ebden, più giovane di 6 anni e dotato di un gioco aggressivo e variegato?
Paura di estromettere l'ex nr. 1 del mondo nel momento decisivo? Beh, il risultato è stato disastroso, Hewitt in partita una ventina di minuti e Australia ancora nell'inferno della B della Davis.
Come capitano la strada da fare è ancora tanta, il materiale a disposizione è quello che è (anche se Tomic è più di una promessa, per il momento non sulla terra).....però ogni tanto ci vuole un po' di coraggio.

VOTO 4

Juan Monaco

Il nr.2 argentino è stato capace nelle ultime settimane di rovinare la sua miglior stagione nel circuito (best ranking nr. 10 raggiunto a luglio).
Prima perde agli US Open un match già vinto contro Garcia-Lopez, ma lì puoi pensare che sia un po' stanco mentalmente dopo una lunga stagione agonistica e che avanti due set a zero ed un break nel terzo abbia già ritenuto concluso il match e quindi un po' lo giustifichi.
Anzi, ti viene da pensare poi che avrà avuto più tempo per preparare la semifinale di Davis e che non sbaglierà l'appuntamento, anche se affronta nella prima giornata Berdych con il quale ha perso 6 volte su 6.
Lui va in campo sull'1-0, quindi nella migliore condizione possibile, fa sfogare inizialmente il suo avversario e poi lo intorta con il suo gioco da terraiolo andando avanti 2 set ad uno ed un break di vantaggio nel quarto.
C'è da fare a quel punto una sola cosa, vincere....ed invece Juan si scioglie come neve al sole, chissà perché scompare dal campo e spiana la strada al suo avversario per una rimonta che sarà poi fondamentale ai fini del risultato finale.
Sul 2-0 Argentina i cechi avrebbero saputo ribaltare il match? Non lo sapremo mai, ma Monaco l'ha fatta grossa e la Davis soprattutto per colpa sua rimane un miraggio per i sudamericani.


AUSTRALIA, RUSSIA, SVEZIA

In rigoroso ordine alfabetico, le potremmo chiamare le nobili decadute.
Dell'Australia abbiamo già detto, manca dal 2007 dal World Group e al di là di Tomic non si intravedono giovani di livello decente, Hewitt è vicino al ritiro, la strada appare tutta in salita.

Peggio ancora per Russia e Svezia, la prima torna in B dopo 20 anni, la seconda dopo 12.
Nel primo caso sembra che la generazione di fenomeni iniziata con Cesnokov, Cerkasov, Kafelinkov, Safin e via dicendo si sia esaurita. Una volta fuori Davydenko e Youzhny dietro c'è il vuoto assoluto.
Inoltre abbiamo l'impressione che ci sia qualcosa all'interno del gruppo che non vada.
In Austria negli ottavi Youzhny aveva preferito non giocare il primo singolare per dei problemi fisici salvo poi giocare un doppio incredibile vinto al quinto set in quasi 5 ore per poi marcare di nuovo visita la domenica.
In Brasile Andreev scelto come nr.1 si ritira ad inizio terzo set (e dopo aver raccolto appena 3 game) per un dolore alla spalla, affermando che è lo stesso infortunio che già lo aveva colpito qualche mese prima.
Andreev è in tabellone a San Pietroburgo questa settimana e non ci risulta un suo ritiro (al momento), qualche dubbio ci viene spontaneo.
Lo sguardo di Tarpischev sarà ancora più inespressivo dall'anno prossimo in poi.

Per ciò che riguarda la Svezia crediamo che la situazione sia ancora peggiore, Soderling ha salvato capra e cavoli fino all'anno scorso, ma la maledetta mononucleosi che l'ha colpito ha scoperchiato il vaso dei guai scandinavi.
Se Enqvist per il match col Belgio (voto 6,5 bel gruppo con ottimo mix tra giovani ed esperti) deve addirittura richiamare Vinciguerra che non giocava da 9 mesi vuol dire proprio che siamo all'anno zero. Tanto valeva giocasse lui.....

VOTO 2

Pubblico argentino

Capiamo la delusione per l'ennesima occasione mancata (ma se la prendessero con Monaco), capiamo la passione, il tifo e la voglia di vincere la Davis e quindi giustifichiamo (in parte) gli schiamazzi continui ed i fischi tra la prima e la seconda dei tennisti avversari (sarebbe meglio evitare).....ma fischiare Juan Martin Del Potro proprio no.
Perché se l'Argentina arriva sull'1-2 la domenica lo si deve proprio al suo nr. 1 che probabilmente già contro Stepanek aveva giocato contro il parere dei medici.
Visti i precedenti (la quasi rissa con Nalbandian nella finale persa con la Spagna nel 2008) siamo sicuri che Palito per non scendere in campo era proprio mal messo, che non l'abbiano capito i suoi tifosi è proprio una cosa incomprensibile.

Paul Capdeville

E' vero che si giocava a Napoli, ma la sceneggiata inscenata nel finale del quarto set del match con Fognini faceva invidia al miglior Mario Merola.
Mai visto un giudice arbitro così spazientito da un giocatore che fa di tutto per sospendere il match.
Davvero vergognoso, una gazzarra da circolo di basso livello che uno scenario come la Davis proprio non merita.

Stefano Tarantino

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