Ananasso a Binaghi: "La verità non può ledere il decoro della Fit"

TENNIS - Oggi su Repubblica la lettera di Binaghi a Ezio Mauro (che potete leggere qui) e la risposta di Agnese Ananasso con il titolo "La trasparenza è un dovere". "I bilanci devono essere pubblici" scrive. "Non vedo come la verità possa offendere la Fit".

Oggi su Repubblica si può leggere la lettera inviata dal presidente della Fit Binaghi al direttore Ezio Mauro, dopo la pubblicazione della seconda puntata dell'inchiesta sugli sprechi nelle federazioni sportive. L'inchiesta è stata realizzata da Agnese Ananasso, (potete leggere tutte le parti su Ubitennis). Abbiamo già pubblicato la lettera di Binaghi, rivelata sul sito federale.

Questa la risposta di Agnese Ananasso:

"Lette attentamente le osservazioni del presidente Binaghi, provo a chiarire alcuni punti. Come scritto da Repubblica e confermato dal presidente, il bilancio 2011 non è stato pubblicato sul sito Fit, come invece richiede il Coni: il documento deve essere pubblico e non riservato alle sole società affiliate. Di quanto percepisca il dott. Fantola nel pezzo non si parla, ma a quanto pare è anche un esperto di organizzazione di grandi eventi visto che è pure nel comitato tecnico di gestione degli Internazionali Bnl. Quanto ai costi Sportcast, di comunicazione e promozione, nel pezzo non si fa nessuna somma. E comunque nel bilancio non si distinguono le due voci, come lecito attendersi per maggiore trasparenza.

Quanto alla ricerca della Bocconi, si tratta di una università privata che effettua ricerche su commissione. Non è un ente pubblico. Stessa cosa per Ernst&Young. Quanto infine alla vicenda Rinaldini, non ho scritto che è stato "emarginato" ma che "ha perso tutti i suoi incarichi nel mondo del tennis", il che corrisponde a verità. E non vedo come la verità possa offendere l'onore e il decoro della Fit".