21/10/2012 17:03 CEST - ATP VIENNA

Delpo porta l'Argentina a 199 all'ora

TENNIS - Del Potro vince il titolo di Vienna battendo Zemlija 75 63. ll campione argentino, al terzo titolo dell'anno, dodicesimo in carriera, porta a quota 199 i successi ATP argentini. Di chi sarà il 200? Stefano Broccoli

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Juan Martin Del Potro (Photo by Chris Trotman/Getty Images)
Juan Martin Del Potro (Photo by Chris Trotman/Getty Images)

Del Potro- Zemlja, finale dell’Atp 250 di Vienna, tradizionale appuntamento della stagione autunnale indoor. L’argentino, prima testa di serie e favorito d’obbligo del torneo, si è conquistato la finale con qualche patema di troppo: nel primo turno ha dovuto giocare tre tiebreak con lo spilungone tedesco Daniel Brands, e ha lasciato qualche game di troppo con il modesto Matosevic e con Gilles Muller in semifinale. D’altra parte “ Palito” non scendeva in campo dalla sfida settembrina di Davis contro la Repubblica Ceca, in cui comunque non aveva potuto dare il suo pieno apporto per via dei problemi al polso. L’argentino è alla sua diciassettesima finale in carriera: il bilancio è di 11 vittorie e 5 sconfitte, una delle quali è giunta proprio qui lo scorso anno per mano di Jo-Wilfred Tsonga. Dalla parte bassa del tabellone è venuto fuori a sorpresa lo sloveno Zemlja, giocatore non più giovanissimo, che solo di recente ha raggiunto il proprio apice tennistico. Tra i risultati di questa stagione, spiccano il terzo turno conquistato agli US Open e i 5 set lottati a Wimbledon in secondo turno contro Fernando Verdasco, oltre a diversi Challenger vinti. Risultati che l’hanno portato al suo best ranking (n.69 raggiunto poche settimane fa). Lo sloveno considera il rovescio il suo colpo migliore e l’erba la sua superficie preferita (d’altronde tra i challenger vinti quest’anno, figura quello di Nottingham).

Questa settimana ha battuto, fra gli altri, Malisse, Haas (stanco ma che veniva da un buon momento di forma) e soprattutto Tipsarevic in semifinale. Un ottimo modo per approcciarsi alla sua prima finale in carriera, contro un top ten come Del Potro. Il quale però, pur con le lacune mostrate in questi giorni è di un livello troppo superiore. La speranza per Zemlja, era che l’argentino non fosse proprio attento dall’inizio e concedesse qualcosa. Speranza che diventa ben presto realtà: “Delpo” infatti è tutt’altro che impeccabile, al servizio e negli spostamenti. D’altra parte lo sloveno tiene con ordine lo scambio e gioca diversi back di rovescio per costringere Del Potro a muoversi e a giocare in zone che non ama. Ad ogni modo, la tattica dello sloveno ha successo a patto che l’argentino sia lento e distratto, come in effetti accade nei primi game. E’ il giocatore di Tandil a soffrire maggiormente nei propri turni di servizio mentre Zemlja gestisce la propria battuta agevolmente. Dai e dai, alla fine Del Potro subisce il break nel quinto gioco, colpevole non tanto di giocar male, quando di essere passivo e accettare che sia l’avversario a prendere prima l’iniziativa. Zemlja, da par suo, ne approfitta, almeno inizialmente. Un game di servizio di sole prime o quasi e si porta sul 4-2. Un servizio dal movimento veloce e imprevedibile. Due discreti fondamentali: diritto sicuramente più ricco di rotazioni, con cui cerca di muovere il gioco, laddove col rovescio sembra avere maggiore sensibilità. La mentalità, però , è quella di chi finora si è barcamenato tra i challenger: nel successivo game di servizio, un doppio fallo e un errore di rovescio, costano allo sloveno il controbreak. Alla prima finale in carriera in un torneo Atp, per lo più contro un top ten, è ben comprensibile che avvenga ciò. Invero un treno per la Slovenia passa ancora : nel seguente game Del Potro continua a commettere errori e a vincere pochi punti sulla seconda ( in tutto il parziale, la percentuale è del 30%) e concede più di una palla break. Ma Zemlja è timido nell’occasione e perde la sua ultima chance di vincere il set, e rendere così incerto il match. E si, perche dopo un altro game di servizio di stenti, Del Potro fiuta la fine del set e cambia marcia. Bastano due o tre punti buoni dell’argentino ed è 7-5, dopo un’ ora circa di partita.

Il resto è poco più di un’ ordinaria amministrazione per “Delpo”. Che accresce la sua efficacia alla battuta (in tutto il secondo set mette a segno sei ace e rende un dignitoso 60% anche sulla seconda), è anche meno falloso da fondo campo e non si concede ulteriori passaggi a vuoto. Non c’è bisogno del break (con insolita smorzata di “Palito”) del secondo gioco per capire che il match sia ormai in dirittura d’arrivo. Zemlja non ha più molto da dare e da dire. Rimane comunque in campo con dignità, vincendo con agio i suoi restanti game di battuta. Ma non riesce mai più ad impensierire l’avversario, che pensa forse già al suo volo per la Svizzera. Un errore di Zemlja, consegna a Del Potro il match, che si conclude con il punteggio di 7-5 6-3 in un’ ora e quaranta minuti circa. Dodicesimo titolo per Del Potro in carriera, il primo qui a Vienna. 

L’argentino come accennato, volerà adesso a Basilea per l’Atp 500 ivi previsto. Nel torneo elvetico potrebbe ritrovare nuovamente Roger Federer, nell’eventuale finale.

Zemlja ha comunque di che essere contento. Ha eliminato giocatori di caratura superiore e migliorerà senza dubbio il suo best ranking. A 26 anni può ancora togliersi delle soddisfazioni.
 

Stefano Broccoli

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