Berdych, rimonta, vittoria e Master

TENNIS - Dopo Shanghai, Berdych batte Tsonga anche a Stoccolma, ma stavolta il francese sciupa il vantaggio di un set e un break. Il ceco, all'ottavo titolo in carriera e con ora la matematica certezza di andare al Master, vince 46 64 64. Luca De Gaspari

Nella Domenica delle rimonte improbabili persino Tomas Berdych diventa fighter di razza. Il giocatore ceco recupera da una situazione compromessa per battere Jo-Wilfred Tsonga e conquistare il titolo nel tradizionale appuntamento del torneo ATP indoor di Stoccolma nel cui prestigioso albo d’oro figura anche il nome del suo più illustre connazionale Ivan Lendl.
Il n.6 mondiale si impone in 3 set set col punteggio di 4-6 6-4 6-4 in 2h30 di ottimo tennis.

Tsonga spreca un vantaggio di un set e di un break e nonostante una strenua resistenza nel terzo set è apparso molto più in difficoltà nelle fasi finali del match. L’incontro è stato giocato secondo i canoni tradizionali del tennis al coperto, con una grande predominanza dei colpi vincenti rispetto agli errori, e una abbondante quantità di discese a rete per entrambi specie a rimorchio dei loro eccellenti servizi.

Il francese conquista il break decisivo nel primo set sul 2-2 al quarto tentativo, concedendo la miseria di tre punti al servizio con un clamoroso 17/18 con la prima in campo. Nel secondo set le cose non sembrano cambiare quando più di tanto perché ancora una volta nel quinto gioco, il francese strappa il servizio al ceco e confermando poi il break nel sesto gioco. Arriva finalmente la reazione del gioco che infila 4 giochi consecutivi con due break fino ad allora inimmaginabili per ribaltare il set da 2-4 a 6-4. Un calo nel numero degli errori, peraltro comunque già esigui, ha permesso a Berdych di rientrare in partita e addirittura affacciarsi al terzo set da chiaro favorito, visto che Tsonga sembrava essere in un momento di scarsa presenza sia mentale che fisica sul campo.

Dopo i consueti quattro game di studio senza break e senza palle break, Berdych sembra intenzionato a sferrare l’attacco conclusivo alla giugulare del match anche se entrambi i giocatori avranno l’occasione di vincere con Berdych che spreca 5 palle break in 3 turni di servizio contro le 4 del suo avversario; sarebbe più corretto dire però che è stato il coraggio di entrambi a tenerli in partita fino al 5-4 senza break, quando Tsonga, dopo aver annullato da campione con un Ace e un diritto i primi 2 match-point, si arrende al rovescio lungolinea chirurgico del suo avversario, e poi, esausto, commette il doppio fallo che gli costa il match. Significativo che si trattasse solamente del 2° doppio fallo di tutta la sua partita.

Le cifre comulative al termine del match sono eccellenti: 48 vincenti e 26 errori per lo sconfitto, 54 vincenti e 28 errori per il vincitore ed è assolutamente singolare il fatto che i due giocatori abbiano chiuso con lo stesso numero di punti vinti (97) ma nel tennis, si sa, i punti non sono tutti uguali.

Per Tomas Berdych è l’ottavo titolo in carriera, il secondo del 2012, dopo quello conquistato sempre indoor a Montpellier all’inizio di Febbraio; il suo bilancio nelle finali ATP torna dunque in parità 8-8.

Entrambi i finalisti fanno un passo deciso verso la qualificazione diretta al Masters di Londra dove occupano sesta e ottava posizione rispettivamente. Per il ceco arriva dunque anche la certezza matematica della qualificazione alle Finals.
Va altresì ricordato che la sicura assenza di Rafael Nadal estende la qualificazione fino al nono posto della classifica annuale senza ovviamentr contare le riserve che possono essere chiamate in causa in qualsiasi momento.

Luca De Gaspari