10/11/2012 17:25 CEST - Atp Finals

Murray, mezz'ora per la semifinale

TENNIS - A Murray bastava vincere un set, e chiude il primo 6-2 in 33 minuti. Lo scozzese conquista la decima semifinale stagionale, la terza al Masters. Murray affronterà Federer o Del Potro. Da Londra, Alessandro Mastroluca

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ATP Finals, Andy Murray (Getty Images Europe Michael Regan)
ATP Finals, Andy Murray (Getty Images Europe Michael Regan)

Per arrivare in semifinale Murray ha bisogno di vincere un set. E ci riesce nel giro di 33 minuti. Lo scozzese passa per secondo, dopo il 62 76 (3) a Tsonga. E' la sua decima semifinale stagionale, la terza al Masters dopo quelle del 2008 e del 2010, persa da Nadal in uno dei match migliori dell'anno.

Tsonga è al limite dell'irritante nel primo set. Fischiato in apertura di secondo, si sveglia. Murray, raggiunto l'obiettivo, cala. L'oretta di sostanziale esibizione è la parte più divertente dell'incontro.

"Cerco di trarre gli aspetti positivi di questa esperienza" ha detto il francese, "ho giocato contro i migliori al mondo e non sono stato così lontano dal loro livello.Penso che mi andrò ad allenare a Miami per preparare gli Australian Open. Mi hanno detto che lo fa anche Murray, mi piacerebbe potermi allenare con lui".

Lo scozzese forza un paio di errori di Tsonga e ottiene subito il break, al primo game. Converte alla seconda occasione con un attacco velenosissimo di rovescio su cui il francese non riesce a rialzare il passante.

Tsonga, che sa di dover vincere in due set per passare, sembra sentire troppo il momento e la pressione. E aver perso 11 volte su 11 contro un top-8 in stagione, aver vinto solo al primo turno degli Australian Open 2008 in sette sfide con Murray, non lo aiuta di certo. Si mette fretta, ma l'unico risultato è l'aumento degli errori. Il confronto rovescio contro rovescio è impietoso. JWT fatica a leggere e rispondere al back dello scozzese: se rallenta, affossa in rete, se spinge una palla senza energia sbaglia in lunghezza o in larghezza.

Allora prova ad accorciare il campo e scendere a rete ma nemmeno la volée lo aiuta. Murray spinge quel tanto che basta per annullare lo scambio e fargli scentrare il dritto in corsa e dopo 11 minuti è già avanti 3-0 con doppio break di vantaggio.

La O2 Arena, pienissima, applaude quando Tsonga tiene il servizio e vince il suo primo game (4-1). Lahyani prova a ravvivare l'atmosfera con i suoi improvvisi annunci stentorei che spezzano il silenzio, ma non basta. Tsonga trova una gran risposta, la migliore della partita, di rovescio lungolinea, per cancellare il primo set point (5-2 40-15), Murray gli dà una mano e butta via il secondo con il suo primo doppio fallo. Ma la suspense dura solo un altro paio di punti: servizio vincente e dritto lungo di Tsonga.

I posti per la stampa si svuotano: la partita perde senso, i giornalisti inglesi lasciano il campo per iniziare a scrivere. Lo speaker dello stadio, però, non lo annuncia fino alla fine della partita. Dopo il primo set, Murray chiede a Lahyani se davvero si è qualificato e l'arbitro conferma. A fine partita, nell'intervista a caldo, rivela: "Lendl mi aveva detto che mi sarebbe bastato vincere un set, ma io gli ho risposto 'ok, tanto io gioco lo stesso'".

"Saperlo non ha cambiato molto le cose" ha spiegato in conferenza stampa. "Forse solo il game in cui ho servito per il primo set sarebbe stato un po' diverso. Così era un po' come servire per il match".

Tsonga  chiude il primo game del secondo set con un doppio fallo e per poco non si siede al cambio campo. Sui maxischermi compare il suo primo piano e sembra dire "ok, tra 20 minuti sarò in vacanza". Dagli spalti arriva anche qualche fischio isolato. Più applausi, decisamente, quando annunciano la presenza tra il pubblico di Fabrice Muamba, il centrocampista del Bolton che è rimasto senza ossigeno al cervello per mezz'ora dopo un attacco di cuore sul campo del Tottenham, e Kevin Spacey che si alza in piedi per raccogliere l'ovazione degli appassionati.

"E' la prima volta che incontro Muamba" ha detto Murray. "Ricordo esattamente il momento in cui è successo. Stavo guardando la partita in tv negli Usa. Ero davanti alla tv, non c'era nient'altro, e non potevo credere a quello che stava succedendo. Quando qualche ora dopo ho sentito che stava bene, ho pensato: 'è incredibile'. E' stato bello incontrarlo, la sua è una storia incredibile da raccontare".

I fischi però svegliano Tsonga, che cambia marcia. Regala anche lo scambio più lungo e più bello della partita, che infiamma il pubblico: dritto e rovescio negli angoli, attacco perfetto e lob appena lungo di Murray che, dopo una successiva risposta vincente, conquista il break a zero alla prima occasione: 4-4.

Murray ha due chance per controbreakare e servire per il match (5-5 15-40) ma Tsonga le cancella entrambe. Quando il punteggio smette di contare, la partita diventa un'esibizione. Ed è molto più divertente. Il francese ha anche un set point sul 6-5 30-40 ma lo butta via con un dritto a sventaglio in corridoio. Il tiebreak è un dominio di Murray che chiude con un ace a 135 mph al secondo match point.

Murray affronterà il vincente del gruppo B: Federer o Del Potro. Queste le possibili combinazioni. Federer vince il girone se batte Del Potro o se perde in 3 set e Ferrer supera Tipsarevic. Negli altri casi, giocherebbe con l'argentino.

 

Da Londra, Alessandro Mastroluca

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