13/11/2012 00:26 CEST - ATP Finals

Il Masters indovina il vincitore più giusto

TENNIS - Ogni tanto anche il Masters indovina il risultato più giusto. Premiato Djokovic che, come vuole l'antica legge del tennis, ha vinto tutte le partite giocate. Da Londra, Rino Tommasi

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Novak Djokovic (Photo by Julian Finney/Getty Images)
Novak Djokovic (Photo by Julian Finney/Getty Images)

LONDRA - Novak Djokovic ha onorato il titolo di miglior giocatore dell’anno che il computer gli aveva già assegnato, vincendo per il secondo anno consecutivo il Masters che malgrado gli evidenti difetti della formula, ogni tanto indovina ugualmente il risultato più giusto.

Roger Federer, che inseguiva il settimo successo in questo torneo, ha avuto la possibilità di allungare la partita al terzo set ma il campione svizzero le sue chances migliori le aveva sciupate perdendo il primo set. Parlando di formula non v’è dubbio che una finale al meglio dei tre set anziché sulla lunga distanza del “tre su cinque” favoriva il giocatore più anziano.

Tuttavia non sapremo mai se Federer non sarebbe riuscito a rovesciare l’esito della partita se un passaggio a vuoto, che gli è costato un parziale negativo di due punti contro gli 8 del suo avversario, non lo avesse bloccato nella stretta finale.

Nessuno dei due giocatori si è espresso al meglio nella finale perché accanto ad alcune prodezze, quasi tutte di natura atletica entrambi hanno commesso una percentuale di errori superiore al loro standard ma bisogna serenamente accettare il verdetto che finalmente premia il giocatore che ha vinto, come vuole l’antica legge del tennis, tutte le partite che ha giocato.

La circostanza va segnalata ricordando che in ben 23 edizioni il Master è stato vinto da un giocatore che era stato sconfitto nel corso del torneo. Molti sostengono che questo sia anche il fascino della manifestazione che in questo senso difende una sua unicità.

Comnunque, com’è naturale in una rassegna che presenta gli otto migliori giocatori del mondo si è visto del buon tennis. L’assenza di Nadal si è fatta sentirte poco ricordando che il guerriero spagnolo non aveva mai fatto molto bene in un torneo che si gioca alla fine della stagione e sempre su una superficie che non è la più gradita a Nadal che come noto si esprime al meglio sulla terra battuta.
 

Da Londra, Rino Tommasi

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