22/11/2012 01:16 CEST - Rassegna nazionale

Federer, veterano d'oro (Semeraro)

22-11-2012

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Federer, veterano d'oro (Stefano Semeraro, lastampa.it)

C’erano una volta i veterani dell’impero romano, che dopo venti anni di servizio avevano diritto ad un meritato riposo e a un compenso in terre. Per i miliardari dello sport la pensione non è un problema (beati loro), ma la stanchezza e la voglia di evitarsi qualche torneo in più sì. Il desiderio di rallentare si scontra con il cosiddetto “committment”, cioè l’obbligo per i giocatori alta classifica di giocare un certo numero di tornei “Masters 1000” e “Masters 500”: chi bigia viene multato. Ma dal 2013 il più nobile dei veterani, ovvero Roger Federer, sarà esentato dal servizio. Una regola approvata nel 2009 – che qualcuno un po’ schematicamente ha ribattezzato “Federer rule” – consente infatti di evitarsi almeno un Master 1000 a chi abbia o giocato almeno 600 partite, o già compiuto 31 anni, o giocato almeno 12 anni su circuito. Per chi possiede tutti e tre i requisiti, invece, l’esenzione diventa totale. Insomma, Roger – ma non solo lui, anche Haas, Nieminen e altri “vecchioni” di successo - nel 2013 potrà programmarsi a piacimento, senza incorrere in sanzioni pecuniarie, ovviamente scontando in classifica la mancanza di punti pesanti.

Questo spiega (in parte) la scelta di Roger di cucirsi addosso un 2013 privo di appuntamenti fino a ieri obbligati come Miami, e anche di tornei che in passato aveva frequentato assiduamente come Doha e Basilea. Per qualcuno si tratta di un privilegio (privilegium, privata lex, o legge ad personam se preferite) che espone i direttori dei “1000” ad un possibile ricatto: vuoi Federer al tuo torneo? sgancia una cospicua “garanzia”, ovvero un ingaggio ad personam che nel caso del genio spesso sfora il milione di dollari. In realtà per i top-12 rinunciare ai Masters 1000 non è affatto indolore dal punto di vista economico, visto che per loro l’Atp e i tornei Masters 1000 mettono da parte un cospicuo bonus di fine anno: 2 milioni di dollari per il n.1, 1,5 per il n.2, 1.3 per il n.3, e così via. Con una clausola incentivante: se salti un Masters 1000 perdi il 20% del bounus, se ne salti due non prendi nulla. Il veterano Federer ormai punta più alla vittoria negli Slam che alla classifica, e come si diceva grazie al suo talento e alla sua fama è in grado di spuntare dai tornei ingaggi che compensano abbondantemente della perdita del bonus. Uno scivolo pensionistico comodo e emunerativo. Ma con un cursus honorum come il suo – 13 anni di onorato servizio, 17 Slam, 77 tornei in singolare - ve la sentite davvero di biasimarlo? 

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