22/11/2012 18:23 CEST - Personaggi

Stepanek, il riscatto del brutto anatroccolo

TENNIS - Eroe del weekend di Davis, il tennista ceco è finalmente riuscito a giocare un tennis di qualità sulla lunga distanza. E' entrato così nello stretto novero di chi vede l’Insalatiera e si esalta. Christian Turba

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Radek Stepanek esulta dopo il punto che ha dato alla Repubblica Ceca la Coppa Davis 2012 (Photo by Clive Brunskill/Getty Images)
Radek Stepanek esulta dopo il punto che ha dato alla Repubblica Ceca la Coppa Davis 2012 (Photo by Clive Brunskill/Getty Images)

Tutti lo stanno celebrando come l’eroe nazionale, colui che ha riportato l’Insalatiera in Repubblica Ceca 32 anni dopo i fasti della coppia Lendl-Smid, sobbarcandosi 3 match in 3 giorni. Niente di più corretto: oltre ad aver portato il punto decisivo alla sua nazionale, Radek Stepanek l’ha fatto con “grazia” (vietata ogni battuta sul suo aspetto fisico!), proponendo un gioco all'antica, privo di potenza ma ragionato e offensivo, rincitrullendo il povero Nicolas Almagro a suon di serve-and-volley, slice e attacchi in controtempo. Però, in mezzo a tutti questi elogi, si dimentica un punto fondamentale: con il successo in 4 set ai danni del murciano, il 34enne di Karvina ha riscattato a tutti gli effetti una carriera da « perdente di successo » nei match al meglio dei 5 set.

Credetemi, prima di domenica sera, avessi dovuto scegliere un tennista su cui non puntare in un match lungo, nemmeno con quota di 1:100, avrei preso proprio Radek, vero e proprio « specialista » delle rimonte subite da 2 set a 0 ( o 2 set a 1) di vantaggio. L’esempio più recente data Roland Garros 2012: d’entrèe, il nostro si fece eliminare dal giovane talento belga Goffin dopo aver condotto per 2-6 6-4 6-2. Stessa, se non peggiore, sorte gli toccò a Wimbledon l’anno precedente, quando, tranquillamente issato sul 6-2 6-4, subì il ritorno di Nando Verdasco ( non proprio un erbivoro..) e finì col perdere 9-7 al quinto. Tornando indietro nel tempo, poi, alcuni match spiccano su tutti : il celeberrimo match della finale Davis 2009, il cui mr. Vaidisova nascose la palla per 2 set a Ferrer prima di cedere 8-6 al set decisivo, la sconfitta patita ai Championships 2009 da uno Hewitt semi-derelitto, collezionando 5 game in 3 set dopo aver vinto facilmente i primi due ma soprattutto la rimonta subita –sempre da 2 set a 0 di vantaggio- da un Vince Spadea sull’orlo della pensione al 1°turno degli Australian 2008.

AI miei occhi, insomma, l’allievo di Petr Korda non era ( e tutt’ora non é) tennista da lunghe distanze . Pur avendone collezionate altre in carriera, le uniche sue vittorie al 5° set di cui avevo memoria venivano dalla Davis : il successo di quest’anno contro il nostro Andreas Seppi (nemmeno lui fulmine di guerra nei set decisivi..) e la famosa maratona del 2009 (16-14 al 5°) contro il pachidermico Ivo Karlovic, per portare la sua nazionale in finale, poi persa contro le Furie Rosse. Più in generale, consideravo Stepanek incapace di esprimere, nei grandi eventi, tutto il potenziale che invece si intravedeva in Master 1000 e tornei minori : mi ricordavo, in particolare, del Roland Garros 2007 in cui si fece eliminare da Roger Vasselin –ovviamente da 2 set a 1 di vantaggio..-dopo aver strapazzato Mano de Piedra Gonzalez al 1°turno, ma anche del quarto di finale di Wimbledon 2006 (allora prima comparsata del nostro nei Best 16 di uno Slam, in 10 anni di carriera, e ad oggi suo miglior risultato nei Majors), perso, guarda un po’ ,al quinto set dal 35 enne Jonas Bjorkman.

Un’immagine, soprattutto, avevo in testa. Roland Garros 2008, ottavi di finale: vinto primo e terzo set, Radek si fa rimontare da Ferrer e sembra sul punto di crollare, ma con uno sforzo di volontà recupera il break di svantaggio nel set decisivo, e al cambio campo si produce in una serie di gesti e saltelli assortiti. Risultato: controbreak immediato e sconfitta. Insomma, il ceco mi pareva più che altro uno “showman”, uno che fa tanta scena ma alla fine dei conti se la fa sotto..
Talmente ero convinto della mia posizione che, in una discussione su Facebook, rispondevo così a chi affermava che il ceco sia un lottatore: “Ma basta con sta balla di Stepanek lottatore ..ha perso match in 5 set incredibili in carriera..classico giocatore che spara a tutta nei primi 2 set e poi crolla..”

Non avevo fatto i conti con la Davis, con lo spirito e la forza che essa infonde. In quel di Praga, il brutto anatroccolo Radek è diventato cigno e non ha tremato nemmeno dopo aver perso il 3°set, anzi si è ricaricato meglio dell’omino Duracell e ha sigillato l’opera di demolizione di Almagro con la magnifica volée in tuffo sul 4-2 nel quarto set, prima di spegnere ogni velleità di rimonta dell’iberico e far esplodere la bolgia dell’O2 Arena. Nell’atto finale del trofeo sportivo a squadre più antico del mondo, Stepanek ha saputo elevare sé stesso e giocare forse il suo miglior tennis negli ultimi 3 anni.

Questa è la bellezza della Davis, dar la possibilità di essere “ Re per una Notte” a tennisti di assoluto valore, ma a cui nel corso della carriera è mancato lo spunto vincente per entrare nell’élite. Come non ricordare, ad esempio, il tedesco Karl Uwe Steeb, capace nel 1988 di rimontare 2 set di svantaggio, in Svezia e sul rosso, a Wilander, dando il via al trionfo tedesco? O quell’Arnaud Boetsch che 16 anni fa a Malmo riconsegnò l’Insalatiera alla Francia di Yannick Noah al termine di una strenua battaglia (10-8 al 5°) con lo svedese Niklas Kulti? O ancora il botta e risposta Australia/Francia tra il 1999 e il 2001, con“ Scud” Philippoussis imbattibile per un weekend sulla terra indoor di Nizza e il fantastico Nicolas Escudé capace di fare uno sgarbo al numero 1 Hewitt sull’erba della Rod Laver Arena? O di “ Soldatino” Youzhny, della sua rimonta nel match decisivo al Palais Omnisports di bercy, che portò la Russia in trionfo e marcò il povero Paulo Mathieu per l’intera carriera? Per non parlare di “Dominator” Hrbaty, che nel 2005 stava per portare in trionfo, praticamente da solo, la Slovacchia, prima che Marione Ancic passeggiasse sul modesto Mertinak; oppure, last but not the least, il Troicki giustiziere di Mika Llodra nella bolgia di Belgrado 2010.

Di esempi se ne potrebbero fare a bizzeffe (nel 1975, per dirne una, il punto decisivo per la Svezia lo portò un certo Birger Andersson battendo il più quotato Higueras..), ma la sostanza non cambia: la Davis è fucina di eroi, è il baluardo più sicuro per vedere un tennis “altro”, giocato su terra indoor o carpet più veloci della luce, spesso migliore –o quantomeno più vario-del tennis dei tornei individuali, fatto non solo dai Fab4 ma da tanti piccoli, grandi giocatori infervorati da un pubblico vero “dodicesimo uomo”. Radek Stepanek, domenica, ha incarnato alla perfezione lo “spirito Davis” e, di questo, credo, gliene siamo tutti grati.

 

 

Christian Turba

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