16/12/2012 10:07 CEST - DAVIS CUP

Coppa Davis 2012, Hurrà ceco dopo 32 anni

TENNIS – La mitica insalatiera ritorna in Rep. Ceca grazie a Berdych e ad un indomito Stepanek. La solita Spagna perde in finale, l'Argentina si ferma sul più bello. Rivisitiamo tutta la stagione. Stefano Tarantino
 

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La formazione della Repubblica Ceca vincitrice della Coppa Davis 2012 (Foto Getty Images Europe/ Clive Brunskill)
La formazione della Repubblica Ceca vincitrice della Coppa Davis 2012 (Foto Getty Images Europe/ Clive Brunskill)

Il 2012 ci ha consegnato l'edizione nr. 100 della Coppa Davis, la manifestazione tennistica riservata alle rappresentative nazionali che regala sempre tante emozioni ed incontri appassionanti.

Vediamo come è andata quest'anno, analizzando il tabellone turno per turno

OTTAVI DI FINALE

Spagna-Kazakhstan 5-0
Austria-Russia 3-2
Canada-Francia 1-4
Svizzera-Usa 0-5
Rep.Ceca-Italia 4-1
Serbia-Svezia 4-1
Giappone-Croazia 2-3
Germania-Argentina 1-4

Si riparte nel week-end 10-12 febbraio.
La Spagna campione in carica affronta in casa ad Oviedo il Kazakhstan dei miracoli, l'Argentina vice-campione va invece in Germania.

Gli iberici sono orfani di Nadal e Ferrer e cambiano anche la coppia di doppio. Al posto di Feliciano Lopez e Verdasco ci sono infatti Marc Lopez e Marcel Granollers, che non faranno rimpiangere i loro compagni ed anzi avranno un 2012 eccellente.
In singolare vengono convocati dal nuovo capitano Alex Corretja (che ha preso il posto di Albert Costa sulla panchina spagnola) Nicolas Almagro ed addirittura Juan Carlos Ferrero, che poi a fine anno si ritirerà.
Sara propriò Ferrero a spianare la strada al successo dei campioni in carica battendo in 5 durissimi set Mikhail Kukushkin (6-1 4-6 7-6(2) 4-6 6-4, nel terzo set lo spagnolo era sotto 0-4).
Almagro sull'1-0 liquida Golubev in quattro set dopo qualche patema iniziale, il sabato Granollers e Lopez mettono il sigillo finale vincendo facilmente su Korolev e Schukin.

Anche gli argentini passano il turno chiudendo già dopo la seconda giornata.
Si gioca sulla terra rossa di Bamberg, tra i tedeschi non c'è Kohlschreiber ma c'è il gradito ritorno di Tommy Haas, mentre tra i sudamericani Del Potro salta l'appuntamento e lascia tutto nelle mani di Juan Monaco e David Nalbandian.
In singolare il capitano tedesco Kuhnen è addirittura costretto a schierare un Petzschner ben lontano dalla forma migliore che infatti viene facilmente battuto da Monaco. Nalbandian completa il lavoro vincendo in 4 set su uno spento Florian Mayer.
Il doppio tedesco Haas e Petzschner pare riaprire la contesa andando avanti due set a zero, ma Nalbandian con il doppista Schwank realizza la rimonta che vale il definitivo 3-0 (3-6 4-6 6-4 6-3 6-4).

Negli altri incontri in programma, l'Austria finalmente sfrutta un turno casalingo e dopo molti anni approda ai quarti battendo una Russia oramai ai minimi termini.
Tarpischev può contare su Davydenko e Youzhny solo in doppio (peraltro vinto in 5 combattutissimi set), mentre in singolare Kunitsyn e Bogomolov jr. (che ha rinunciato ad inizio anno alla cittadinanza americana tra mille polemiche) fanno quello che possono ma alla fine alzano bandiera bianca.
Melzer batte Kunitsyn in 5, Haider-Maurer (che in circuito non lo vediamo quasi mai nei tornei che contano) ha la meglio in 4 set su Bogomolov jr.
Sarà proprio Melzer sul 2-1 a chiudere la contesa con Bogomolov.

A Vancouver la Francia di Tsonga e Monfils affronta l'emergente Canada di Raonic, Pospisil e Nestor, una trasferta non agevole.
Ma Raonic è ancora a mezzo servizio (in verità lo è anche Monfils tra i francesi).
La prima giornata si chiude sull'1-1, Tsonga liquida Pospisil, Raonic fa lo stesso con Benneteau.
Decide come al solito il doppio, Benneteau e Llodra battono in tre set Raonic e Nestor.
Il nr.1 canadese si infortuna e non scende in campo nel primo singolare della terza giornata spianando la strada al successo transalpino con Tsonga che ha ragione facilmente di Frank Dancevic (bel oltre la posizione nr. 100 del ranking).

A Friburgo va di scena uno dei match più interessanti degli ottavi, la Svizzera di Federer contro gli Usa di Fish, Isner e dei fratelli Bryan.
Roger torna dopo anni a giocare il primo turno, che voglia provare a vincere la Davis?
Ci pensano gli americani a mandargli in frantumi i progetti di vittoria (complice anche una terra rossa resa troppo veloce dagli organizzatori).
Fish gioca una gran partita contro Wawrinka battuto 9-7 al quinto. Roger sente la pressione ed Isner gioca ad altissimo livello, così arriva un incredibile 2-0 americano che i Bryan chiudono il sabato in doppio per l'insperato passaggio ai quarti.
Per Federer ancora una volta la Davis è tabù.

La Repubblica Ceca sfida in casa l'Italia che dopo 12 anni torna nel tabellone principale della manifestazione.
I nostri si difendono come possono in doppio ma non riescono ad evitare lo 0-2 dopo la prima giornata.
Seppi spreca contro Stepanek e cede in 5 set, Bolelli (scelto per l'occasione da Barazzutti in quanto più idoneo al veloce) non sfigura ma perde in 4 da Berdych.
Il nostro doppio invece si dissolve davanti alla classe dei due singolaristi cechi che si impongono facile 6-3 6-4 6-2 e chiudono il match.

Anche la Serbia non ha alcun problema contro la Svezia che senza Soderling arranca paurosamente (ed a fine anno retrocederà in B).
A Nis Troicki e Tipsarevic battono senza problemi gli sconosciuti Ryderstedt e Prpic nei due singolari, ma sono bravissimi Lindstedt e Brunstrom a battere lo stesso Tipsarevic e Zimonjic 10-8 al quinto set.
Ci pensa allora Tipsarevic a mandare avanti la Serbia chiudendo la domenica contro Ryderstedt battuto in tre set.

Infine vittoria un po' a sorpresa della Croazia in Giappone.
L'eroe del week-end è il gigante ormai stagionato Ivo Karlovic, che prima pareggia i conti per i croati (orfani di Cilic) battendo Kei Nishikori (che poi avrà una grande stagione, purtroppo sempre tormentata dagli infortuni) in tre set dopo l'inopinata sconfitta di Ivan Dodig contro Soeda in 5 set.
Poi trascina in doppio lo stesso Dodig contro Ito e Sugita (battuti in 4 set) e quindi chiude la sfida sul 2 pari (vittoria di Nishikori contro Dodig) asfaltando il nr. 2 asiatico Soeda.
Alla soglia dei 33 anni una gran bella soddisfazione.

 

QUARTI DI FINALE

Spagna-Austria 4-1
Francia-Usa 2-3
Rep.Ceca-Serbia 4-1
Argentina-Croazia 4-1

Nel week-end di Pasqua vanno di scena i quarti di finale.

Il compitino della Spagna è alquanto facile, sull'amata terra rossa ed ancora in casa (a Oropesa del Mar) riceve l'Austria di Melzer (ben lontano dalla forma migliore) e del mediocre Haider-Maurer.
Si rivede in singolare Ferrer, al suo fianco Nico Almagro, confermato il doppio Granollers-Lopez.
Gli spagnoli vincono facile i due singolari ma nel doppio Peya e Marach (due ottimi doppisti) sorprendono la coppia iberica per il 2-1 austriaco.
Ferrer allora chiude la sfida battendo nel primo singolare dell'ultima giornata Jurgen Melzer, continua imperterrita la marcia spagnola.

A Montecarlo, in uno scenario mozzafiato si sfidano invece Francia e Usa.
Forget non può schierare Monfils e come secondo singolarista opta per Gilles Simon.
Anche Courier ha un problema, Fish ha problemi al cuore (che ancora oggi lo tormentano) e convoca come secondo singolarista Ryan Harrison, “rookie” americano emergente.

I padroni di casa partono con i favori del pronostico, ma gli americani inanellano un'altra impresa dopo quella in Svizzera.
Tsonga batte in 4 set Harrison, ma Isner (eccellente nei primi mesi del 2012) travolge Simon.
Diventa decisivo il doppio con due signore coppie in campo, Benneteau e Llodra da una parte, i Bryan dall'altra.
Gli americani non concedono nemmeno una palla break e vincono in tre set giocando un match esemplare.
Toccherebbe a Tsonga provare a riaprire il match la domenica, ma Isner in questo periodo è davvero ingiocabile, sia che si giochi sul cemento sia che ci si trovi sulla terra.
L'americano vince in 4 set e porta gli Usa in semifinale proprio contro gli spagnoli.

Dall'altra parte del tabellone nel primo quarto si sfidano a Praga Repubblica Ceca e Serbia.
Trai serbi non c'è Djokovic e Troicki è completamente fuori forma.
Berdych infatti gli lascia solo 5 giochi nel primo singolare, ci pensa Tipsarevic con uno di quei match tipicamente da Davis a riequilibrare le sorti della sfida battendo 9-7 al quinto Radek Stepanek (che a fine match si lascia andare ad un gesto inconsulto e per poco non finisce in rissa).

Decide anche qui il doppio, Obradovic non rischia nessuno dei due singolaristi ed al fianco di Zimonjic schiera il quasi esordiente Bozoljac.
Troppo facile per Berdych e Stepanek che in Davis hanno perso un solo match insieme, i due cechi vincono in tre set per il fondamentale 2-1.
L'indomani aprono Berdych e Tipsarevic, che le prova tutte ma non riesce a scardinare il muro ceco.
Berdych vince un match durissimo vincendo tre tie break e chiudendo dopo oltre 3 ore di gioco per il 3-1 ceco.

Nell'ultimo quarto a Buenos Aires si sfidano Argentina e Croazia.
Tra i croati si rivede Cilic dopo i problemi alle ginocchia di inizio anno, tra i sudamericani torna Del Potro.
Cilic fa vedere di che pasta è fatto e nella bolgia del Parque Roca battein 5 durissimi set Nalbandian (5-7 6-4 4-6 7-6(2) 6-3), Del Potro però fa valere la anche lui la legge del “rientrante” e sigla l'1-1 battendo Karlovic.
Doppio come al solito decisivo ed interminabile, alla fine Nalbandian e Schwank hanno la meglio su Cilic e Karlovic dopo una maratona emozionante (3-6 7-6(6) 6-3 6-7(6) 8-6) per il 2-1 argentino.
Del Potro nel primo singolare dell'ultima giornata si trova davanti un esausto Cilic, spremuto all'inverosimile nei primi due giorni, il tennista sudamericano vince in scioltezza e certifica il passaggio dei padroni di casa alle semifinali.

 

SEMIFINALI

Spagna-Usa 3-1
Argentina-Rep. Ceca 2-3

Le semifinali si giocano subito dopo gli US Open, c'è da verificare lo stato di forma dei tennisti che scenderanno i campo.

Sulla carta si va verso una nuova finale Spagna-Argentina, visto che i due team “latini” giocano sull'amata terra contro Usa e Repubblica Ceca ed in casa non perdono da tempo immemore.

A Gijon i campioni in carica affrontano gli Usa dei miracoli di capitan Courier che in panchina scende sempre come se dovesse andare ad un matrimonio, vestito di tutto punto con giacca e cravatta (l'esatto contrario di quando giocava e sembrava un pistolero del far-west).
Gli Usa affiancano a John Isner l'altro spilungone, Sam Querrey, che dopo un 2011 terribile si sta riavvicinando alle posizioni che contano nel ranking.
Corretja invece si affida al team dei quarti, Ferrer, Almagro e Granollers-Lopez.

Nei primi due singolari gli spagnoli soffrono ma vincono.
Ferrer perde il primo set ma poi lascia le briciole a Querrey, Almagro invece vince sopo 5 durissimi set su John Isner, che cede per sfinimento dopo l'ennesima battaglia della sua carriera.
I Bryan come al solito fanno il loro dovere (pur soffrendo in 4 set per battere la coppia spagnola), ci pensa allora “motorino” Ferrer a siglare il 3-1 sconfiggendo un John Isner comunque da lodare per l'ottima annata di Davis disputata.

A questo punto l'Argentina avrebbe l'occasione vincendo di giocarsi la quinta finale della sua storia e soprattutto la giocherebbe in casa.
Nalbandian ha avuto dei problemi fisici e non può essere della partita, ma Del Potro e Monaco sembrano in grado sulla terra di fronteggiare Berdych e Stepanek.
L'inizio sembra andare in questa direzione, Del Potro vince in tre set su Stepanek e porta i suoi sull'1-0.
Monaco parte male con Berdych però poi rimonta alla grande e va avanti due set a uno e 4-1 nel quarto.
Qui accade l'inspiegabile, l'argentino forse sente l'impresa a portata di mano e smarrisce il suo gioco per la troppa tensione, Berdych non si fa pregare e nell'atmosfera incandescente di Buenos Aires prima si aggiudica il quarto set e poi dopo una lunga serie di break anche il quinto.
Jaite (il capitano non giocatore argentino) privo di Nalbandian è costretto a schierare Carlos Berlocq al fianco del doppista Schwank, ma Berdych e Stepanek non perdonano, tre set a zero per il 2-1 ceco.
A questo punto l'Argentina farebbe affidamento su Del Potro contro Berdych, ma l'argentino accusa un riacutizzarsi di un fastidio al polso ed è costretto al forfait.
Succede il finimondo, il pubblico argentino fischia (ingiustamente il suo campione) già colpevole secondo i più della sconfitta nella finale del 2008 a Mar del Plata contro gli spagnoli.
Berdych si trova di fronte Berlocq che chiaramente non è alla sua altezza ed al quale è chiesto un vero e proprio miracolo, che non riesce.
Il tennista ceco vince facile in tre set e porta la sua nazione in finale dopo 3 anni, proprio contro la Spagna che allora vinse.
Ma stavolta si giocherà a Praga, su una superficie velocissima, la Coppa potrebbe tornare in Repubblica ceca dopo 32 anni.

 

FINALE

Rep. Ceca-Spagna 3-2

Ferrer-Stepanek 63 64 64
Berdych-Almagro 63 36 63 67(5) 63
Berdych-Stepanek-Granollers/Lopez 36 75 75 63
Ferrer-Berdych 62 63 75
Stepanek-Almagro 64 76(0) 36 63

Tutta una nazione aspetta dal 1980 la vittoria in Davis, si fa di tutto per creare l'atmosfera giusta in quel di Praga.
Nella fantastica O2 Arena si organizza addirittura una conferenza stampa con i protagonisti della vittoria di 32 anni prima, Kodes, Lendl, Smid e Slozil.

Poi la palla passa al campo.
Spagna e Repubblica Ceca sono in formazione tipo, insomma tutto è pronto per la finale, la nr.100 della storia della Davis.

Iniziano Ferrer e Stepanek.
Il tennista ceco fa quel che può, ma lo spagnolo sta vivendo la sua annata migliore e vince in tre set.
Berdych è chiamato a pareggiare i conti ma di fronte si trova un Nicolas Almagro pronto a tutto, soprattutto dopo esser stato definito dagli avversari (Berdych ed il capitano Navratil su tutti) il punto debole del team spagnolo.
I padroni di casa rischiano, barcollano, ma alla fine Berdych la spunta 6-3 al quinto e conquista il sospirato pareggio.

Doppio ancora decisivo?
Da una parte Berdych e Stepanek, dall'altra Granollers e Lopez, vincitori la settimana prima del Master di specialità (primi spagnoli dal 1975).
Gli ospiti vincono il primo set ed hanno una palla break per andare a servire per il secondo.
I padroni di casa annullano l'opportunità e poi conquistano il secondo set.
Qui gira la partita, Berdych e Stepanek vincono il terzo parziale in volata e poi agevolmente si aggiudicano il quarto nel tripudio generale, 2-1 per la Repubblica Ceca, il sogno sta per diventare realtà.

Nella giornata conclusiva si ricomincia con Berdych-Ferrer, entrambi i tennisti non hanno perso neanche match in Davis nell'anno, inoltre Berdych potrebbe essere il primo dai tempi di Sampras a portare tutti e tre i punti per la sua squadra in finale, il primo dai tempi di McEnroe a concludere la stagione nella manifestazione avendo vinto tutti i singolari ed i doppi.
Ma dall'altra parte c'è un Ferrer d'eccellenza, lo spagnolo sfodera un'altra prestazione maiuscola ed annichilisce Berdych in tre set, siamo 2 pari, migliore conclusione per la finale nr. 100 della Davis non ci poteva essere.

Da una parte Radek Stepaenk, 34 anni, dall'altra Nicolas Almagro, nr. 12 ATP, per entrambi l'occasione di scrivere la storia.

Parte meglio il più esperto, quel leone di Stepanek che vince il primo set, ma soprattutto il tie break fondamentale del secondo dopo aver subito il ritorno di Almagro.
Due set sotto lo spagnolo si sveglia, vince il terzo ma nel momento cruciale si smarrisce di nuovo.
Subito break in apertura di Stepanek nel quarto set che poi rispedisce al mittente ogni tentativo di rimonta del suo avversario (incredibile una sua voleé in tuffo, vera fotografia del trionfo ceco).
L'ennesimo rovescio in rete di Almagro scatena l'apoteosi sugli spalti ed in campo, la Repubblica Ceca rialza la Davis dopo 32 anni, onore ai vinti, onore ai vincitori.


PLAY-OFF

Kazakistan-Uzbekistan 3-1
Germania-Australia 3-2
Giappone-Israele 2-3
Belgio-Svezia 5-0
Canada-Sudafrica 4-1
Brasile-Russia 5-0
Italia-Cile 4-1
Olanda-Svizzera 2-3

Piccola finestra sui play-off che disegnano il tabellone 2013.

Retrocedono certificando la loro crisi di movimento la Svezia e la Russia (battute da Belgio e Brasile), noi ci salviamo tranquillamente con il Cile nonostante un doppio ancora inguardabile, la Germania batte in rimonta l'Australia, Federer conduce la Svizzera all'ennesima salvezza in Olanda  (perdendo però il doppio), Israele fa il colpaccio in Giappone grazie al suo nr.2, Amir Weintraub, il Canada liquida il Sudafrica, il Kazakistan vince il derby delle ex repubbliche sovietiche battendo in casa l'Uzbekistan.

 

TABELLONE 2013

Si ricomincerà così (1-3 febbraio)

Canada-Spagna          (Vancouver, hard, indoor)
Italia-Croazia             (Torino, terra rossa, indoor)
Belgio-Serbia             (Charleroi, terra rossa, indoor)
Usa-Brasile                (Jacksonville, hard, indoor)
Francia-Israele           (Rouen, Hard, indoor)
Argentina-Germania  (Buenos Aires, terra rossa, outdoor)
Kazakistan-Austria    (Astana, terra rossa, indoor)
Svizzera-R.Ceca        (Ginevra, hard, indoor)

 
  

 

Stefano Tarantino

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