09/02/2013 20:24 CEST - Approfondimenti

Nadal, un cambio necessario

TENNIS - Solo piccoli cambiamenti nella racchetta di Nadal ma necessari nella ricerca di maggiore potenza e sensibilità. Troppo lungo l'ultimo infortunio e troppi gli stop in carriera per non sperimentare una soluzione alternativa. Giacomo Fazio

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Rafael Nadal and Uncle Toni practicing on Facebook
Rafael Nadal and Uncle Toni practicing on Facebook

Nel mese di settembre Andy Murray vinceva il suo primo torneo dello Slam dopo più di 4h e 54m di autentica battaglia contro Novak Djokovic. Una di quelle partite che ha fotografato bene il tennis del secondo decennio del secolo: grande lotta da fondocampo e massima espressione di potenza fisica. Nadal avrà osservato e ricordato di essere stato anche lui a lungo protagonista di tante maratone. Ha visto passare giorni, settimane, mesi dal suo lungo infortunio, registrando i miglioramenti dei suoi avversari. Di conseguenza, molto prima di giocare la sua prima partita a Viña del Mar, ha preso una decisione coraggiosa: apportare cambiamenti nella sua racchetta che già dal 2010 aveva una corda nuova.

"E’ una racchetta normale di impostazione classica con inserti in carbonio nel manico", hanno spiegato gli ingegneri Babolat, “questo comporta un trasferimento delle informazioni, date dalla vibrazione dopo l’impatto con la palla, direttamente alla mano del giocatore. In questo modo si ha una maggiore sensibilità che consente di percepire meglio la rotazione, conservando inalterati tutti gli altri aspetti della racchetta, in termini di peso, equilibrio e  composizione".

“Abbiamo iniziato a utilizzare questa racchetta quando Rafael è tornato ad allenarsi alla fine dell'anno", spiega zio Toni Nadal, "faremo una valutazione completa alla fine del torneo cileno."  Nadal sarà stato titubante  al cambiamento. Come lasciare il violino con cui hai brillantemente suonato le tue migliori sinfonie? Come rischiare che la mano non riconosca lo strumento che hai sempre utilizzato? Già cambiare la corda nel 2010 non sarà stata una cosa semplice. Tuttavia, la scommessa vinta qualche anno fa, potrebbe aver spinto lo spagnolo ad assumersi questa nuova sfida. Come allora, c’è la ricerca di un miglioramento non solo in termini di sensibilità ma anche di potenza, rapidità nella conclusione degli scambi e minori sollecitazioni alla muscolatura.

Il cambio di racchetta non è proprio una rivoluzione ma un cambiamento importante a certi livelli. Pesa solo qualche grammo in più rispetto alla versione precedente ma ha un maggiore attitudine a generare potenza. Dopo aver chiesto così tanto al suo fisico per troppi anni, dopo aver subito l’ennesimo infortunio, Nadal ha sentito probabilmente il bisogno di affidarsi ad un fattore esterno che potesse dargli un minimo ma sostanziale aiuto: la sua racchetta.

Giacomo Fazio

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