12/03/2013 10:23 CEST - Indian Wells

Federer batte Dodig e il mal di schiena. Ora Wawrinka

TENNIS - 41ma vittoria per Federer a Indian Wells. Lo svizzero supera 63 61 Dodig, che chiude con un doppio fallo. Paura per la schiena di Federer: "E' il solito problema, so come prendermene cura". Gasquet elimina Janovicz, oggi poco incisivo al servizio e inconsistente alla risposta, 61 64. Continua il bel momento di Anderson che dopo Ferrer elimina Nieminen. Da Indian Wells, Vanni Gibertini

| | condividi
Masters 1000 Indian Wells, Roger Federer
Masters 1000 Indian Wells, Roger Federer

Federer b. Dodig 63 61

Nonostante l’inizio della giornata nella Coachella Valley fosse stata caratterizzata da diverse scosse di terremoto avvertite da tutti i presenti all’Indian Wells Tennis Garden (erano circa le 10 del mattino), nessuna scossa si è registrata nel tabellone del singolare maschile dove, dopo il passaggio del turno senza scendere in campo per Rafael Nadal (grazie al ritiro di Leo Mayer), anche Roger Federer non ha incontrato alcuna difficoltà per passare il turno contro Ivan Dodig e portarsi ad un solo passo dalla sfida con il suo eterno rivale nei quarti di finale. Una vittoria per 6-3, 6-1 in soli 61 minuti per lo svizzero, che a parte lo 0-40 nel game iniziale, non ha mai mostrato alcun segno d’affanno ed ha sempre controllato il match in tutto il suo (non lungo) svolgimento.

Insolitamente clinico sulle palle break a suo favore (100% sulle 4 occasioni avute), lo svizzero non ha concesso poi più nulla sulla sua battuta, portandosi sulla corsia di sorpasso sul punteggio di 3-3 nel primo set e conquistando nove degli ultimi 10 game. Dodig ha probabilmente pagato la delusione di essersi visto scappare un primo parziale nel quale in avvio si era illuso di poter rimanere testa a testa con Federer, ed ha dato via libera al n.2 del mondo che ha messo in campo una prestazione magari non molto appariscente ma piena di sostanza e che gli ha consentito di risparmiare energie per il prosieguo del torneo. “Sono molto orgoglioso di poter giocare in questo stadio oggi” ha detto alla fine dell’incontro alla folla osannante dello Stadium 1.

L’unico brivido del match si è avuto proprio in dirittura d’arrivo, quando lo svizzero ha chiaramente avvertito una fitta alla schiena ed ha concluso giocando con molta attenzione. Ma lo stesso Federer ha rassicurato tutti sulla sua salute dopo essersi preventivamente sottoposto ad una seduta di massaggi immediatamente dopo la fine del match. “Ho sentito una fitta alla schiena, ma non è la prima volta che mi capita nel corso della mia carriera. E’ lo stesso problema che si è presentato anche in passato, e non mi ha quasi mai impedito di giocare. Sarei molto sorpreso se succedesse mercoledì: ho un giorno di riposo e dovrebbe essere più che sufficiente per recuperare”. L’elvetico ha ricordato poi come il problema l’avesse limitato durante lo scorso Wimbledon nel match con Xavier Malisse, ma durante il turno successivo contro Youhzny non gli avesse poi creato problemi.

 

Gasquet b. Janowicz 61 64

Uno degli incontri più interessanti della giornata sembrava dovesse essere quello tra Jarno Janowicz e Richard Gasquet. Il polacco è una delle grandi speranze di ricambio del tennis mentre il francese, anche se forse ormai rassegnatosi ad una dignitossisima carriera di top ten, rimane sempre molto bello da vedere quando riesce a giocare senza essere assalito dall'angoscia. E il rovescio di Gasquet era evidentemente tranquillissimo all'inizio del match. Il francese, aiutato da uno Janowicz incapace di vincere un punto sulla propria prima di servizio, incamerava il primo set brekkando due volte l'avversario in meno di mezzora.

Nel secondo sembrava che qualcosa potesse cambiare. Il polacco giocava tre game di servizio solidissimi e nei primi due turni di servizio del francese si portava per due volte prima a 0-30 e poi a palla break. In entrambi i casi non riusciva a concretizzare le occasioni, e soprattutto sul 2-1 deve maledire la sua dissennata tattica di gioco. Avanti appunto per 0-30 giocava l'ennesimo dropshot di dritto sul quale si avventava Gasquet che finiva col naso incollato alla rete e costretto a subire un pallonetto che sembrava definitivo; folle rincorsa all'indietro, campanile altissimo che rimane in campo e smash sparacchiato in mezzo alla rete da Janowicz. La nemesi arriva rapidamente. il polacco tiene il quinto game ma nel suo turno di servizio successivo combina una serie di disastri, tra palle corte e dritti sparacchiati in rete che lo affossano sul 15-40.

Gasquet non è Federer e la terza palla break è sufficiente per conquistare il terzo break dell'incontro: attacco sulla seconda del polacco e chiusura a rete con una agevole volée di rovescio, che ci vuole? Janowicz pensa per un po' di fracassare la racchetta al suolo ma abbastanza rapidamente si rassegna a cambiare campo. L'ultimo sussulto è al nono gioco quando Gasquet si procura tre match point di fila con un meraviglioso passante di dritto; il polacco, che arrivava da un parziale terribile di 3 punti a 15 trovava la voglia e l'orgoglio per annullarli tutti quanti, compreso un quarto con l'aiuto di un leggerino Gasquet. Tutto rinviato di qualche minuto, sul servizio di Gasquet, Janowicz metteva due dritti in corridoio e due in rete e tutto finiva al decimo gioco. Davvero una delusione Janowicz che sembra ancora troppo acerbo per competere davvero con un tipetto come Gasquet.

Il francese affronterà Tomas Berdych. Il ceco ha battuto 64 61 Florian Mayer: è la quinta vittoria in altrettanti confronti diretti. E' il tedesco, però, a partire meglio e portarsi avanti di un break grazie a un paio di notevoli vincenti di dritto (3-2). Ma chi di dritto ferisce, di dritto perisce. Con questo colpo, infatti, il ceco completa l'immediato controbreak. Mayer è ridotto sulla difensiva, mentre il ceco comanda gli scambi e con un potente lungolinea di rovescio completa il 64 in 41 minuti.

Il secondo set non ha storia. Berdych infila due break consecutivi, il primo grazie a un paio di poderosi passanti di rovescio, e va a servire per il match sul 5-1. Il 24mo vincente gli regala il match point che converte grazie al dritto in rete di Mayer. (Roberto Salerno)

Gli altri match

Kevin Anderson vola negli ottavi di finale con una prestazione davvero notevole contro Jarkko Nieminen, sconfitto 63 61. Il sudafricano ha perso solo un punto quando ha messo in campo la prima, 23 su 24, ha conquistato 14 punti su altrettante discese a rete e chiuso con 25 vincenti all'attivo.

Per il sudafricano è il secondo torneo dopo l'intervento al gomito cui si è sottoposto dopo gli Australian Open. E al secondo turno ha firmato una delle migliori partite, e la più grande sorpresa del torneo quest'anno, eliminando in rimonta David Ferrer 36 64 63. Attualmente numero 37 del mondo, Anderson può vantare un piccolo record che in pochi giocatori con la sua classifica possono vantare: ha battuto tre degli attuali top-4 in carriera. Ha infatti sconfitto Djokovic a Miami nel 2009 e Murray l'anno scorso in Canada.

Al quarto turno affronterà Gilles Simon che è riuscito a venire a capo del connazionale Benoit Paire per 36 76(5) 64 dopo 2 ore e 15 minuti infarcite di break ed occasioni sprecate, soprattutto da parte del più giovane dei due transalpini. Quattordici break (13 dei quali nei primi due set) su 31 game rendono l’idea dell’importanza relativa che il servizio ha rivestito in questo match, ed in ogni modo non sarà facile per Paire dimenticare di essere stato avanti di un break per ben tre volte nel secondo parziale dopo aver vinto il primo, incluso quando ha servito per il match sul 6-5, e di aver commesso un doppio fallo sul 5-4 nel tie break di quello stesso set.
Ceduto il secondo parziale Paire ha perso anche la battuta in apertura della partita decisiva, in quello che si sarebbe poi dimostrato come l’unico break del set.

Nell’ultimo incontro della sessione serale, Stanislav Wawrinka ha prenotato l’ennesima rivincita contro il suo più illustre connazionale Roger Federer, disponendo per 63 75 in poco più di un’ora e 20 minuti di un Lleyton Hewitt come al solito volenteroso e caparbio, ma che ha potuto opporre molto poco alla consistenza dei colpi da fondo dell’elvetico. Troppo più potente, troppo più incisivo Wawrinka negli scambi da fondo, condotti con autorità soprattutto grazie alla specialità “della casa” il rovescio ad una mano coperto.
Un solo break al quinto game ha deciso il primo set, nonostante l’australiano abbia avuto tre occasioni per il controbreak nel game successivo e su una di queste abbia energicamente protestato contro Hawk Eye, reo a suo avviso di aver dato buono un servizio fuori di Wawrinka.
Nel secondo parziale l’immenso cuore di Rusty ha allungato il match fino al dodicesimo game, dopo che un altro break sul 2-2 sembrava far pronosticare un epilogo rapido del match, ma un fatale doppio fallo sul 5-5 30-40 ha segnato la definitiva resa di Hewitt spalancando a Wawrinka le porte degli ottavi di finale.

RISULTATI
[2] R Federer (SUI) b I Dodig (CRO) 63 61
[5] R Nadal (ESP) b L Mayer (ARG) w/o (schiena)
[6] T Berdych (CZE) b [27] F Mayer (GER) 64 61
[10] R Gasquet (FRA) b [24] J Janowicz (POL) 61 64
[13] G Simon (FRA) b B Paire (FRA) 36 76(5) 64
[18] S Wawrinka (SUI) b L Hewitt (AUS) 64 75
[Q] E Gulbis (LAT) b [20] A Seppi (ITA) 57 63 64
K Anderson (RSA) b J Nieminen (FIN) 63 61

Da Indian Wells, Vanni Gibertini

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti