16/03/2013 02:53 CEST - Indian Wells

Un ottimo Del Potro ferma Murray

TENNIS - Del Potro batte Murray in una delle più belle partite del torneo. Si impone in rimonta, 67 63 61 e si prepara alla semifinale con Novak Djokovic. Si allontana per Murray il sorpasso a Federer. Può ancora diventare numero 2 questo mese, ma deve vincere Miami. Alessandro Mastroluca

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Juan Martin Del Potro
Juan Martin Del Potro

Del Potro b. Murray 67 63 61

Battere Del Potro senza togliergli mai il servizio non è certo semplice. E Murray non fa eccezione alla regola. Lo scozzese vince al tiebreak il primo set, durato da solo 13 minuti in più dell'intero match tra Djokovic e Tsonga che ha aperto il programma, ma raccoglie appena 4 game nei due set successivi. Del Potro, un po' troppo passivo e falloso nel primo set, dal secondo ha giocato un gran tennis, vario e propositivo, insieme solido e potente. Continua così la serie di Del Potro, che ha giocato davvero un'ottima partita: dal 2007, a Indian Wells ha perso solo da Federer o Nadal.

Brutta sconfitta per Murray, che chiude con il doppio fallo sul match point. Lo scozzese paga da una parte l'incapacità di convertire le 2 palle break avute a disposizione, dall'altra i 49 gratuiti contro i 27 dell'argentino che ha meno vincenti (23 a 35) ma ha ricavato di più dal servizio.

Murray perde così la chance di superare Federer e diventare numero 2 del mondo da lunedì (per farlo doveva arrivare in finale). Potrebbe riuscirci dopo Miami, ma dovrà vincere il torneo considerato che difende i 600 punti della finale dell'anno scorso mentre Federer perderà solo 45 punti.

Murray, che ha vinto cinque dei sei precedenti scontri diretti (ma i due non si affrontano dalla prima giornata del Round Robin del Masters 2009, prima della lunga assenza di Palito per l'infortunio al polso), inizia con un paio di dritti "versione pre-Lendl" ma rimedia salvando d'autorità le prime due palle break del match (15-40) con un ace e un servizio vincente.

Si va avanti con il giocatore al servizio che perde un punto a game fino al 4-4 (con l'eccezione del settimo gioco, che Murray tiene a 30). Del Potro vince anche il primo scambio davvero lungo, per andare 30-0 nel sesto game, ed è certo un buon segnale per l'argentino che tiene bene il braccio di ferro prolungato sulla diagonale sinistra e risolve col primo dritto vincente della partita. L'argentino viene anche incitato da un tifoso con maglia albiceleste e "vuvuzela" nell'identico abbinamento cromatico mentre si prepara a servire sul 4-5 con il dj che accompagna il momento con "Sweet Child of Mine".

Murray, certo non convincente finora nel torneo, legge bene il gioco di Del Potro nel primo set: stringe molto gli angoli delle traiettorie in diagonale, gioca quasi sempre un colpo in un angolo e il successivo nell'altro quando entra nello scambio e conferma la notevole la capacità di trasformare le situazioni difensive in offensive. Un lob in recupero prelude al passante di rovescio lungolinea che gli consente di arrivare per la prima volta a 30 in un game di risposta ma non riesce ad andare più in là di così: 5-5.

Lo scozzese continua a giocare qualche dritto meno ortodosso: uno di questi rimbalza sulla riga con Delpo che valuta male il punto di rimbalzo e poi ha un simpatico siparietto col giudice di linea in cui lo aiuta a togliersi gli occhiali da sole. Finisce lungo, invece, quello che consegna a Del Potro il primo minibreak nel punto che apre un tiebreak in totale distonia rispetto all'andamento del set: 9 punti sui 12 totali, infatti, vanno contro il servizio. Murray vince uno sfiancante scambio da 43 colpi contro un Del Potro insolito rematore da fondo per procurarsi due set point (6-4). Spreca il primo con un lungolinea di rovescio largo di mezzo metro, ma Del Potro gli regala il settimo punto con un dritto scentrato.

E' il 15mo gratuito del parziale per l'argentino, a fronte di 5 vincenti. Un dato parla su tutti: nei primi 65 punti, fino al 6-6, ha sbagliato 6 dritti, nei 12 del tiebreak ne ha sbagliati tre. Pur avendo giocato, proprio con questo colpo, il punto migliore del tiebreak con uno straordinario passante lungolinea, una tale concentrazione di errori nel momento decisivo col suo colpo migliore ha fatto la differenza. E' evidentemente Murray a dettare il gioco, come dimostrano i 16 vincenti, ma anche i 24 errori non forzati. Del Potro chiude il set con il 53% di prime in campo e il 56% di punti con la seconda.

Murray però regala subito il break nel secondo game del secondo set, e lo fa nel peggiore dei modi: perde il servizio a zero con l'aggravante del doppio fallo, il terzo del match, sulla palla break. Delpo, che apre il set con un parziale di 9 punti a 0, inizia a giocare più profondo di rovescio per tenere lo scozzese distante dalla riga sulla diagonale di relativa debolezza per entrambi, e il cambio di tattica funziona.

Murray scende molto col servizio (una prima su 2 in campo nel set), e non solo per i due doppi falli di fila nel sesto game, il più lungo del match, in cui comunque tiene il servizio dopo 14 punti e dopo aver salvato due palle break. Lo scozzese lascia l'iniziativa a Del Potro che alza notevolmente le percentuali di servizio (73% di prime col 79% di punti, 71% con la seconda) e soprattutto riduce a quattro gli errori. Gioca un set proattivo, aggressivo, chiuso alla prima occasione con lo smash a campo aperto.

Murray torna a essere più propositivo in apertura di terzo set, con una più frequente presa della rete e un uso più insistito del drop. Ma è un'illusione di breve durata. Lo scozzese non sfrutta la prima palla break a disposizione in tutto il match, ne salva due nel terzo game ma alla terza cede il servizio con Delpo che pianta uno sei suoi tipici dritti pesanti in lungolinea da sinistra e sale 2-1. Entrambi salgono di livello, e il pubblico si diverte. Apprezza anche un entusiasta Kevin Spacey. A Murray però manca un po' di solidità nei punti che contano e finisce per cedere il servizio altre due volte di fila, terminando l'incontro con l'ennesimo doppio fallo.

Lo speaker può così celebrare la vittoria di Juan Martin Del Popetro, giocando con l'elezione del nuovo Papa, l'argentino Jorge Mario Bergoglio.

Alessandro Mastroluca

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