26/03/2013 15:07 CEST - PREMIER MANDATORY MIAMI

Serena, la sveglia suona (non troppo) tardi

TENNIS - La Williams gioca un match spento per un set e mezzo, lanciando la Cibulkova sul 62 41, poi recupera e vince 26 64 62. Aga Radwanska batte in rimonta Sloane Stephens: 46 62 60.

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Agnieszka Radwanska
Agnieszka Radwanska

(4) Radwanska b. (16) Stephens 46 62 60
Il 25 marzo 2007 la stellina 17enne Agnieszka Radwanska batteva a Miami, in quello che sarebbe rimasto il loro unico confronto diretto, la stella Martina Hingis: 46 63 62.

Il 25 marzo 2013 la campionessa in carica di Miami Agnieszka Radwanska ha superato in rimonta la stellina 20enne Sloane Stephens al termine di un match dai due volti. L'inizio della polacca è stato difatti molto sottotono, pieno di errori e di eccessiva attesa delle mosse della Stephens, sempre con l'iniziativa dalla sua e in costante spinta durante gli scambi.

L'unico break del parziale è arrivato nel settimo game e Aga, autrice di 13 gratuiti, non ha saputo reagire.

Ma a partire dal secondo set c'è stata tutt'altra Radwanska: molto più propositiva, pulita, centrata. Nel secondo gioco è subito volata a prendersi il break grazie a una tattica più offensiva e una risposta che ha messo ansia alla Stephens, non a caso protagonista di qualche errore di troppo in questo game.

Ma nel quinto gioco una comoda volee affossata in rete ha dato il via al controbreak della statunitense, che ha chiuso a 15 con una risposta vincente di dritto lungolinea. Aga però non si è scomposta, nemmeno sul 40-15 del game successivo; game che ha recuperato e messo in cassaforte con due fenomenali risposte d'anticipo lungolinea, per il nuovo stacco, che ha benedetto definitivamente nell'ottavo game.

Il terzo set è stato una formalità: alla Stephens sono probabilmente riapparsi i fantasmi e le insicurezze del post Melbourne, mentre una sempre più spavalda Radwanska ha cominciato a deliziare i palati più fini a suon di demivolee, discese a rete in controtempo e le solite smorzate perfette.

L'ultimo sussulto è arrivato nel quinto gioco, dove la Stephens ha avuto complessivamente tre palle break, fallendo colpevolmente solo l'ultima (dritto incrociato da metà campo sparato in corridoio). La statunitense è arrivata a fronteggiare il triplo match point con zero punti conquistati al servizio in tutto il set: è arrivata fino al 30-40 giusto per cancellare questa ben poco lusinghiera statistica.

La Radwanska troverà ora la Flipkens.

(1) S. Williams b. (13) Cibulkova 26 64 62
Dominika Cibulkova si conferma una delle giocatrici più pericolose e imprevedibili del circuito. Per il terzo anno di fila esce dal torneo di Miami dopo una sorpresa abortita: se nelle due precedenti occasioni la quasi vittima portava il nome di Victoria Azarenka, stavolta a giungere ad un passo dalla sconfitta è stata la n.1 del mondo Serena Williams.

Ma se l'anno scorso la slovacca si era resa protagonista di una prestazione straordinaria, per quanto incompiuta, umiliando per quasi due set l'Azarenka con un tennis perfetto (61 40, poi 52), oggi non ha fatto altrettanto, arrivando vicinissima alla vittoria ben più per demeriti della Williams che per meriti suoi. Anzi la Cibulkova è stata per tutto il match incapace di prendere l'iniziativa ed è stata forse questa la sua grave pecca: ha accettato passivamente il susseguirsi degli eventi del match, limitandosi a sperare nella rottura prolungata di Serena e non riuscendo a dire la sua quando quest'ultima ha acceso il motore.

Eppure l'inizio di partita sembrava presagire un match "alla Serena", con la Williams subito avanti 1-0 40-0. Subito inaspettatamente il controbreak, però, Serena è ancor più inaspettatamente uscita dalla partita: lenta, costantemente in ritardo sulla palla, incapace di colpire con forza e, quando tentava le sue solite accelerazioni, i colpi diventavano automaticamente grossolani gratuiti. Completamente irriconoscibile, tanto che a fine primo set le statistiche erano imbarazzanti: 2 vincenti, 18 gratuiti e una percentuale di resa della seconda di servizio che non arrivava al 20%.

Le cose non sembravano migliorare nel secondo parziale: la Williams non era disinteressata al match, si arrabbiava, era schifata da se stessa, ma non riusciva a entrare in partita e la Cibulkova, con il suo compitino adornato di tanto in tanto da una delle sue grandiose accelerazioni vincenti, è salita a passi felpati sul 4-1.

Non sufficientemente felpati: nel settimo gioco Serena è riuscita finalmente a trovare due risposte delle sue, ad entrare con i piedi dentro il campo e mettere pressione alla Cibulkova per lo 0-30. Sono forse i due punti che hanno cambiato il match: la slovacca è andata in confusione, sullo 0-40 ha tentato un'improbabilissima smorzata e ha vanificato così il prezioso vantaggio.

Da quel momento è stata un'altra Williams, la Serena che gli appassionati conoscono: devastante. Gli ultimi due game del set si sono risolti ai vantaggi e l'americana li ha risolti egregiamente, chiudendo il parziale con un ace.

Il terzo set è iniziato come il primo, con l'immediato break di Serena e la pronta risposta della Cibulkova a ristabilire la parità, ma ora in campo non c'era più la Williams d'inizio partita: ecco quindi il terzo break in tre game e lo stacco definitivo, sancito da un terzo break nel settimo gioco.

Serena, rincuorata, ha ben pensato di festeggiare la rimonta con tre ace nel game finale. Al prossimo turno Na Li.

(5) Li b. (W) Muguruza 76(6) 62
Una partita bizzarra, quella giocata dalla finalista 2013 degli Australian Open, che nel primo set ha messo più volte in discussione un parziale che sembrava saldamente nelle sue mani.

La partenza sprint della cinese sembrava presupporre un match comodo, simile al loro unico precedente (Madrid 2012, 62 64); invece, sopra 5-1, la Li ha rimesso clamorosamente in partita la sua avversaria, la giovane spagnola Garbine Muguruza Blanco, che si è così ritrovata 5-5 in un baleno (gravissimo il doppio fallo per il 5-4 15-40 della cinese) e, salvata una palla break nel game successivo, è addirittura arrivata a due punti dal set, sul 40-40.

Giunte al tie-break, la Li sembrava aver nuovamente ristabilito le gerarchie, salendo 6-1, ma ancora una volta è stata agganciata dalla Muguruza sul 6-6. E' stato l'ultimo sussulto di un set emozionante, per quanto giocato male da entrambe (35 gratuiti della Li, 23 della Muguruza).

Molto più agevole il secondo set, dove la Li è stata più attenta a controllare il vantaggio acquisito; la Muguruza ha chiuso mestamente l'incontro con il secondo doppio fallo del match (curiose le percentuali al servizio della spagnola, che ha vinto solo il 47% di punti con la prima, ma ben il 70 con la seconda).

Ma la spagnola non può che ritenersi soddisfatta di questo torneo, che l'ha vista battere prima la Pavlyuchenkova e poi la Wozniacki.

RISULTATI
Ottavi di finale

[1] S Williams (USA) d. [13] D Cibulkova (SVK) 26 64 62
[3] M Sharapova (RUS) b. [21] K Zakopalova (CZE) 62 62
[4] A Radwanska (POL) d. [16] S Stephens (USA) 46 62 60
[5] N Li (CHN) d. [WC] G Muguruza (ESP) 76(6) 62
[8] S Errani (ITA) d. [12] A Ivanovic (SRB) 16 64 62
[15] R Vinci (ITA) d. [32] A Cornet (FRA) 26 64 64
[22] J Jankovic (SRB) d. [28] S Cirstea (ROU) 60 64
[30] K Flipkens (BEL) d. [WC] A Tomljanovic (CRO) 67(6) 64 63

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