27/03/2013 11:30 CEST - Rassegna nazionale

Replay Errani-Sharapova, la Vinci rilancia a 30 anni (Martucci). Errani e Vinci, nove set da urlo (Zanni)

27-3-2013

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Replay Errani-Sharapova, la Vinci rilancia a 30 anni (Vincenzo Martucci, Gazzetta dello Sport)

Ancora tu. Sara Errani ha gli stessi anni, 25, di Maria Sharapova, è anche lei fra le prime 10 del mondo, ma sa che la differenza fra la numero 7 e la 2 è ancor maggiore dei centimetri che separano l'intelligente lottatrice romagnola dalla picchiatrice russa «made in Usa» (ventiquattro: 1.64 contro 1.88), i tornei vinti (28-7) e i premi in carriera (24.760.515 dollari contro 5.677.629). La differenza che però brucia maggiormente all'azzurra quando si misura con la russa sono le sberle che ha rimediato tutte le volte che s'è scontrata con la divina Masha. La prima, bruciante, per 6-3 6-2, nella sua impensabile finale del Roland Garros dell'anno scorso, sull'amata terra rossa, la seconda, in fotocopia, indoor al Masters di Istanbul, la terza, la settimana scorsa sul cemento all'aperto di Indian Wells, per 7-6 6-2.

E quel primo set è la leva tecnica e psicologica sulla quale Sarita cercherà oggi di spostare finalmente l'inerzia dei testa a testa con Maria. Perché in California, seguendo le dritte di quel mago della tattica di coach Pablo Lozano, ha finalmente trovato la chiave per uscire dal micidiale bombardamento da fondo della russa, con «la profondità di una palla piatta, che non riesco ad attaccare, e mi tiene lontana dal gioco». Una pressione che l'ha sempre annichilita: «Non posso farla correre e metterle pressione. E lei tira come le piace di più». A Indian Wells, Sara ha risposto in modo superbo neutralizzando spesso il terrificante uno-due di Maria e ha avuto due set point, cancellati solo dalla classe dell'avversaria. Così, anche se, dopo quel fantastico set di 82 minuti, è crollata di testa e di fisico, la bella sensazione le rimane insieme alla fiducia.

Che si somma alla rimonta di lunedì a Miami contro Ana Ivanovic, brutta figura proprio della Sharapova con grandi sbracciate e violente botte da fondo. Anche se Sara mette le mani avanti: «Ripetere quel set sarà duro, speriamo che lei giochi un po' peggio. Avevo risposto bene, ma lei mi aveva comunque servito grandissime seconde. Speriamo che non mi passi sopra come un treno. Vorrei arrivare a giocarmela, per avere la possibilità di vincerla». Fra i quarti di doppio vinti con l'amica e quelli di singolare, anche Roberta Vinci vorrebbe fare pretattica: «La Jankovic è forte e  sbaglia poco (…)

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Errani e Vinci, nove set da urlo (Roberto Zanni, Corriere dello Sport)

Cinque ore e mezza di tennis emozionante, tre partite una dietro l'altra sullo stesso campo: protagoniste loro Roberta e Sara che hanno vinto tutto quello che c'era da conquistare e per la prima volta nella storia quasi trentennale del Sony Open, il torneo più importante dopo gli Slam, due italiane sono approdate ai quarti di finale. A fare di lunedì un'altra giornata indimenticabile per il tennis azzurro-rosa, ci ha pensato anche un programma che non favoriva Roberta Vinci e Sara Errani: prima in campo la tarantina, contro la Cornet, poi la romagnola, con la Ivanovic, quindi entrambe per il doppio ad affrontare la coppia Babos/Minnella. Il risultato? Nove set che hanno portato le italiane ai quarti di finale, sia in singolare che in doppio e sempre in rimonta. E se a Key Biscayne non c'era mai stata grande gloria per i nostri colori, all'improvviso a Crandon Park sono sbucate le bandiere italiane e i cori. Prima per la Vinci, poi per la Errani e infine per entrambe.

VINCI DA RECORD - Lunedì prossimo sarà almeno 13 nel ranking della Wta, la posizione più alta mai raggiunta da Roberta Vinci (attualmente è numero 15, il suo record). E stato il campo numero 1 lunedì a trasformarsi in un'arena italiana: ha dato il via allo show azzurro Roberta, nel tardo pomeriggio. Perso il primo set 2-6, è stata implacabile negli altri due, chiusi entrambi sul 6-4 (ma partendo dallo 0-3 nel terzo): Cornet a casa. Oggi nei quarti si troverà Jelena Jankovic (numero 22 del tabellone, Roberta è la 15) che nei confronti diretti è in vantaggio 3-2 sull'italiana, ma che ha perso gli ultimi due match, sempre sul veloce, l'anno scorso in finale a Dallas e quest'anno a Sydney. «La seconda sconfitta è arrivata dopo una dura partita, al terzo - ha detto la Jankovic ex numero 1 - sarà difficile, di sicuro dovrò giocare molto meglio».

SARA CI RIPROVA - Finita la propria partita, durata 2 ore e 14 minuti, Roberta è rientrata negli spogliatoi, ha cercato di riposarsi guardando in tv l'amica Sara che nel frattempo l'aveva... sostituita sul campo numero 1. Un'altra battaglia, questa volta contro la Ivanovic (altra ex number 1) cominciata malissimo per la Errani con un 1-6: poi la riscossa, l'ennesima dimostrazione di forza e carattere con un 6-4, 6-2 dopo 1 ora e 44 minuti e alla fine è stata quasi assediata dai tifosi per poter avere un autografo. Dopo i quarti di Indian Wells, ecco quelli di Miami e la stessa avversaria, Maria Sharapova, numero 2 (Sara ora è 7), la russa che ha vinto tutti e tre gli scontri diretti (…)
 

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