09/05/2013 12:19 CEST - MASTERS 1000 MADRID

Haas vince la guerra dei Tommy Nadal spegne Paire: ora Youzhny

TENNIS - Rafa rovina la festa di compleanno di Paire (63 64) e aspetta il russo, che ha messo ko Almagro al terzo. Haas salva 2 set point e batte Robredo 63 75. 400a vittoria per Berdych: 67 63 62 su Janowicz. Da Madrid, Teo Gallo

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Rafa Nadal
Rafa Nadal

A Madrid è il giorno di Nadal: si sente nell'aria, si vede nelle file in biglietteria,  anche l'odore di fritto è piú forte del solito. Il campo centrale é tutto suo.

Paire, niente regalo di compleanno

Affrontarlo in queste condizioni non è certo il modo migliore per festeggiare il compleanno. Paire non si regala un'impresa, ma solo una buona partita e una sconfitta onorevole con qualche rimpianto. Finisce 63 64, con il francese che recrimina per due smash non chiusi su due palle break, una contro (nel sesto gioco del primo set) e una a favore che l'avrebbe lanciato sul 3-1 e servizio nel secondo. Paire ha più vincenti, 24 a 18, più errori, 25 a 17, ma paga soprattutto la scarsa resa del servizio. La percentuale di prime resta sotto il 50% così come i punti trasformati con la seconda.

Il francese rompe le corde nel punto che dà a Nadal la prima palla break, nel secondo game. A questa piccola sfortuna, però, il francese reagisce con un dritto vincente.

Come a Barcellona, e come è nella sua indole, Paire appena può accorcia gli scambi e scende a rete. Il tocco non gli manca di certo: per conferma vedere la palla corta e la demi-volée con cui chiude il quarto gioco.

Il maiorchino perde appena un punto nei primi tre turni di battuta e costringe sempre Paire ai vantaggi nei primi tre game di risposta. Sul 3-2 Paire deve ancora ricorrere a un'invenzione, uno schiaffo al volo a sventaglio, per neutralizzare una palla break. Ma non può reggere a lungo mettendo in campo meno di una prima su due. Regala una nuova palla break con un doppio fallo e Rafa fa impazzire la Caja Magica con un passante di dritto in corsa in recupero sullo smash di Rafa. Un vincente tirato praticamente con i piedi incollati ai LED pubblicitari, tra una raccattapalle e un giudice di linea.

Il maiorchino, costretto per la prima volta ai vantaggi nel settimo game, riceve un warning per time violation (e al cambio campo si lamenta con Murphy: "Non capisco più questo sport), ma tiene e sale 5-2. Il pubblico, che già ieri non ha proprio brillato per comportamento sportivo, comincia a fischiare Paire (anche se non con la stessa veemenza con cui è stato bersagliato Djokovic con Dimitrov), "colpevole" solo di giocare qualche palla corta di troppo.

Nadal non si scompone e con due servizi vincenti suggella il 6-3 in 42 minuti con 9 vincenti e 9 errori (10-10 il bilancio di Paire). La differenza la fa il servizio: Nadal serve con l'82% di prime e perde 7 punti in 5 turni di battuta. Paire mette in campo il 45% di prime e porta a casa solo il 47% di punti con la seconda: così contro Nadal sulla terra, per quanto in condizioni atipiche come a Madrid, dove l'altura fa viaggiare di più la palla, vincere è impossibile.

Il secondo set inizia a ruoli invertiti. Paire perde un punto in due turni di battuta e allo scoccare della prima ora è il primo ad avere una palla break: viene ancora a rete, ma di nuovo non chiude lo smash e Rafa schiaccia di dritto colpendo dall'altezza della spalla. Alla lunga, però, i difetti di Paire fanno la differenza. Nadal aspetta il momento giusto e colpisce con l'uncino di dritto: break e 5-4. Aggira l'ultimo ostacolo (va sotto 0-30) e completa il 63 64 che lo proietta negli ottavi contro Youzhny che ha vinto un match intenso e incostante contro Almagro 76 46 62. Il pubblico della Caja Magica fa di tutto per supportare lo spagnolo che però ha sprecato troppe palle break soprattutto in momenti decisivi. Nel primo set è andato avanti 5-3, ha sprecato un set point, un secondo lo salva Youzhny sul 5-6 prima di allungare al tiebreak che il russo gioca meglio con un rovescio più incisivo. Youzhny va 5-2 e poi chiude 7-4 accompagnato dagli incitamenti di Sobkin.

Nel primo game del secondo, Almagro manca quattro palle break, si lamenta col pubblico e col giudice di linea, ma trova il break al terzo game e lo mantiene fino alla fine. Poi però perde i primi tre game del terzo set. Sull'1-3 spreca un'altra palla break e la spreca con un rovescio in rete. Sull'1-4, Youzhny si prende un toilet break e chiude

e sotto 1-4 sembra ormai fuori dalla partita: invece no. Per spezzare un po' il ritmo di Youzhny lascia il campo e va in bagno, mentre il pubblico ne vuole ancora. "Vamos Nico!" gli gridano da ogni angolo. Almagro getta la spugna sul 2-5, il soldato Youzhny esulta, saluta il pubblico e sorride. (Alessandro Mastroluca)

 

La guerra dei Tommy

Nella Sanchez Vicario il suo connazionale Robredo gioca, spreca e perde in due set contro Haas (6-3, 7-5) una bella partita tra due tennisti con molto in comune. Ex top ten (Haas fu n.2, Robredo n.5), di bello stile, rovescio a una mano e tanti infortuni alle spalle. Entrambi stanno vivendo un ottimo momento e qualunque risultato oggi non avrebbe sporcato il loro fin qui ottimo 2013. Haas ha vinto il primo set con la stessa leggerezza con cui ieri aveva eliminato Seppi: il suo tennis classico e vario non puó lasciare indifferenti gli appassionati.

Robredo ha combattuto nel secondo set, intribuna a fare il tifo anche l'amica Flavia Pennetta. Un break sul 2-1 gli dava fiducia e coinvolgeva il pubblico, aizzato in questi giorni dai tanti spagnoli ancora in tabellone, alcuni dopo aver vinto partite complicatissime. Gimeno-Traver ieri ha battuto Gasquet e Verdasco ha eliminato Raonic, due vittorie pesanti e inaspettate.

Robredo é salito fino al 4-1 e la partita sembrava avviata verso un terzo set che ci sarebbe piaciuto vedere per il bel tennis che entrambi stavano mostrando. Robredo costruiva i punti, Haas li disegnava. Sul 4-2 un servizio dello spagnolo sembrava nettamente fuori: Haas giocava il punto e lo perdeva, prima di affrontare il giudice di sedia. "Non vedi il segno? É  fuori di tanto cosí" diceva il tedesco. Mohamed scuoteva la testa e non scendeva nemmeno dal seggiolone, facendo arrabbiare ancora di piú Haas, bravo poco dopo ad annullare due setpoint sul 2-5.

Si andava avanti finché Robredo si trovava a servire sul 5-3, ma restava indietro ad aspettare l'errore di Haas, che invece attaccava e con uno splendido rovescio in controbalzo faceva 15-30, il preludio al break che riportava il parziale in paritá. La storia di Robredo finiva piú o meno in quel momento: un paio di azioni a rete davano a Haas il break e poi il game definitivo. Negli ottavi troverá probabilmente Ferrer,che stasera affronta Istomin da gran favorito.

Passa il turno anche Nishikori, che si qualifica per gli ottavi e si guadagna un biglietto per il campo centrale contro Federer. Un set combattuto e un altro dominato (7-5, 6-2) gli hanno permesso di superare Troicki, giocatore in fase calante e lontano da quello che aiutó Djokovic a vincere la Davis nel 2011. Nishikori, famosissimo in Giappone e cresciuto alla Bolettieri Academy, è tra i piú talentuosi della sua etá. Peccato che il tabellone adesso gli abbia riservato un avversario complicato.

Tomas Berdych, che difende la finale dell'anno scorso, è il secondo giocatore a raggiungere il traguardo delle 400 partite vinte questa settimana. Nella battaglia dei servizi, 71 e 70% di punti con la prima e 10 ace per parte, il ceco ha sconfitto 67 63 62 il polacco Jerzy Janowicz, che ha concluso con con 22 vincenti in più, 56 a 34, e nove errori in più, 28 a 19. La differenza l'ha fatta la capacità di trasformare le palle break: 1/9 per Janowicz, 5/10 per Berdych.

Il polacco è il primo a subire il break e va sotto 4-1, ma nel settimo game riporta il punteggio in linea con i servizi nel settimo gioco: manca una prima occasione sotterrando un dritto a rete. Berdych ne cancella una seconda con una perfetta volée incrociata di dritto ma con due errori il ceco restituisce il vantaggio. Si arriva così al tiebreak. Berdych consegna il primo minibreak con un errore di dritto e si ripete nel punto che sigilla il 7-3 per il polacco.

Il settimo game è decisivo anche nel secondo set. Janowicz subisce il break a zero con una fulminante risposta del numero 6 del mondo che ci prende gusto e toglie il servizio all'avversario una seconda volta nel nono gioco chiudendo il 6-3 con un vincente di dritto.

L'inerzia è tutta dalla parte di Berdych che nel sesto gioco del terzo si perocura una decisiva palla break sfruttando ancora l'accelerazione di dritto e la converte costringendo Janowicz a colpire in precario equilibrio senza trovare il giusto controllo del dritto diagonale: 4-2.

Nell'ultimo gioco, Berdych spreca un primo match point con un rovescio lungo, Janowicz confeziona una seconda chance con un doppio fallo e la cancella con il decimo ace del match, la terza la manca Berdych con un tentativo di passante di rovescio che finisce largo. Alla quarta occasione, però, il rovescio tradisce Janowicz e Berdych può prepararsi all'ottavo di finale contro Kevin Anderson che ha sconfitto Juan Monaco 76 36 64.

La maledizione del tie-break manda avanti Tsonga (D. Vallotto)

Tsonga dev'essersi guardato le statistiche del suo avversario prima di scendere in campo. Haase veniva da quattordici tie-break persi consecutivamente e con due set finiti al tie-break il francese si è imposto nell'esordio madrileno.

Inizia con un doppio fallo di Tsonga la prima sfida tra il francese e Robin Haase, numero 77 del mondo e in cerca d’identità dopo un 2012 deludente. Tsonga ha un misero record a Madrid: cinque vittorie e cinque sconfitte senza mai passare il terzo turno mentre Haase, arrivato dalle qualificazioni dove ha sconfitto Llodra nel turno decisivo, è alla prima partecipazione. Domenica ha colto la prima vittoria contro Dolgopolov, mandando a monte la vendetta di Tsonga, eliminato dodici mesi fa dall’altalenante ucraino. Il tennis esplosivo dei due avversari sembra la premessa per un match se non equilibrato almeno divertente ed è così, almeno nel primo set. Qualche ingenuità di Haase porta il numero 7 del tabellone a palla break nel quarto game ma Robin gioca con attenzione e la annulla, chiudendo due punti più tardi. Dopo cinque turni tenuti senza problemi Tsonga commette dei banali errori e concede una delicata palla break. Tre prime consecutive mettono le cose a posto. Nessuno dei due giocatori sembra trovare le adeguate contromisure al servizio dell’avversario e dunque il tie-break sembra il rifugio sicuro presso cui Tsonga può riparare. Dopo un set point sprecato da Tsonga si arriva dunque al tie-break dove Haase conferma tutti i difetti caratteriali che l’hanno frenato in carriera. Tsonga commette tre gratuiti di rovescio consecutivi ma il numero 77 del mondo non ne approfitta e restituisce il mini-break con gli interessi. Tsonga non deve far nulla di particolare e così a farne le spese è la racchetta di Haase che viene scagliata a terra due volte poco prima che il francese trasformi il quarto set point. L’olandese raggiunge così quota quindici e sfoga la sua frustrazione scagliando ancora la racchetta a terra. Il distratto pubblico di Madrid, che non ha spauracchi da fischiare e probabilmente non conosce il terribile record di Haase nei tie-break, si desta per un attimo e si sentono così i primi fischi di giornata.

In apertura di secondo set Tsonga conferma di non essere in giornata. Un dritto sparato in rete regala ad Haase il break alla prima opportunità ma l'olandese non è in grado di capitalizzare questo vantaggio e consegna subito il contro-break. INel quinto game Haase riesce a cancellare due palle break e approfitta dell’abulia di Tsonga per tenere il proprio turno di servizio fino al 4-4 dove concede un’altra palla break che il numero 7 del mondo spreca con la risposta in rete. Sul 5-5 arriva un’altra opportunità per brekkare ma il rovescio tradisce per l’ennesima volta il francese. Ci pensa allora la legge del tie-break a fare il lavoro per lui: Tsonga prende infatti subito un mini-break di vantaggio e con un parziale di otto punti a zero si porta sul 4-0. Senza troppi patemi Jo chiude il tie-break per 7-2 e si aggiudica un match mai dominato ma che non ha mai rischiato di perdere. Pagella appena sufficiente per il francese, fallosissimo col rovescio e mai in grado di imporre l’evidente superiorità di fronte ad un avversario dai limiti più mentali che tecnici. Ora Tsonga, che è nel quarto di tabellone di Djokovic, giocherà contro Verdasco per superare lo scoglio del terzo turno. Il francese conduce 2-1 e 1-0 su terra battuta.

Mezza Spagna avanza; agli ottavi Ferrer, fuori Almagro

Ferrer - Istomin 7-5, 6-2
Ferrer fatica un set con Istomin, poi gli rifila un parziale di 6 giochi consecutivi e chiude 7-5, 6-2. "Ho avutopoco tempo per allenarmi". Almagro spreca 15 palle break e cede al terzo contro un ottimo Youzhny.

Ferrer è un tennista sotto esame quando scende in campo sul centrale contro Istomin. Lo spagnolo da un po' di tempo non é piú esattamente la roccia cui eravamo abituati negli ultimi anni. Ci sono dubbi sulla sua condizione fisica, sulla sua predisposizione;  quando è in giornata é la solita macchina, ma la continuitá é venuta meno in questi mesi. "La finale persa a Miami lo ha segnato" ci dice un giornalista spagnolo. E quella di domenica scorsa all'Estoril, dove ha perso nettamente da Wawrinka, non deve certo avergli fatto piacere.

Il primo set del match di oggi conferma queste sensazioni: Ferrer non é il solito, fatica nei primi game, i suoi turni di servizio non sono fluidi. Istomin, occhiali e maglietta arancione fosforescente, ha deciso di farsi notare e rimane in partita per tutto il primo set. Sul 4-4 ha anche una palla break succulenta, ma se la fa sfuggire. Impatta sul 5-5, ma nel gioco successivo cede il servizio, il set e buona parte dell'energia positiva che l'aveva portato a giocare alla pari con quei rovesci profondi e l'atteggiamento di chi non ha niente da perdere.

Il secondo set ha una storia diversa: Ferrer risponde meglio, inizia fortissimo e vince i primi 4 giochi. Istomin passa da un 71% di punti con la prima a un 57: Ferrer lo breakka due volte senza concedere possibilitá sul suo servizio e chiude 7-5, 6-2.

"Ho avuto pochissimo tempo per allenarmi" ha detto in sala stampa subito dopo la vittoria. "Qui le condizioni sono diverse, anche se i campi sono molto buoni: sono contento di aver portato a casa la partita. Con Haas sará molto dura, lui serve benissimo e dovró essere molto aggressivo".

Youzhny - Almagro 7-6, 4-6, 6-2
Il match tra Almagro e Youzhny é stato tra i piú emotivi della giornata: lo ha vinto con merito il russo, che ha giocato con meno pressione e con piú coraggio nei momenti importanti. Almagro ha sprecato una valanga di palle break (saranno 15 alla fine, di cui 6 nel terzo set) e alla fine ha mollato un po' anche fisicamente.

Quando  in campo c'è uno spagnolo il pubblico si scalda subito e il clima puó diventare simile a un match di Davis: basta niente e partono i fischi. Il carattere di Almagro in questo senso aiuta: l'ex top ten é un fascio di nervi, come sempre, e niente lo esalta di piú che spaccare la palla con uno smash. La gente della "Sanchez Vicario" lo asseconda dall'inizio alla fine, ma non basterá.

Troppe le palle break sprecate dallo spagnolo: in ognuno dei tre sets ha avuto piú opportunitá di Youzhny per strappare il servizio, giocando spesso male nei momenti decisivi. Il primo set lo ha perso al tie-break con tanti rimpianti: era avanti 5-3 e ha sprecato un setpoint. Urla il soldato Youzhny quando strappa il servizio e recupera sul 4-5. Il russo annulla un altro setpoint sul 5-6. Youzhny molte volte preferisce non spingere sulla prima di servizio, una tattica che aveva usato nella parte finale delmatch contro Fognini. In questo modo peró non vince punti gratis: deve sudarseli tutti. Gioca meglio il tie-break, il suo rovescio fa piú male di quello di Almagro, che sente la pressione del pubblico nel bene e nel male. Si tira indietro, gli viene il braccino, e Youzhny va 5-2 e poi chiude 7-4 con un altro urlo.

É solo in trincea contro i 1.500 del campo n.2: nel suo angolo solo il coach Boris Sobkin, personaggio d'altri tempi, che lo incita nei momenti difficili.

Il primo game del secondo set é un'altra prova di forza per i nervi di Almagro: spreca fino a quattro palle break, prima di sedersi nel suo angolo pieno di rabbia. Parla col pubblico, rimprovera un giudice di linea che lo ostacola mentre cerca di ribattere uno smash. É battaglia vera e a furia di spingere ed urlare Nico centra il break nel terzo gioco e riesce a mantenerlo fino alla fine. Youzhny gli fa sudare ognni 15 e anche se Almagro alla fine vince il parziale, arriva all'ultimo miglio distrutto. Perde i primi tre game del terzo set.

Sull'1-3 ha un'altra palla break e la spreca con un rovescio in rete e sotto 1-4 sembra ormai fuori dalla partita: invece no. Per spezzare un po' il ritmo di Youzhny lascia il campo e va in bagno, mentre il pubblico ne vuole ancora. "Vamos Nico!" gli gridano da ogni angolo. Almagro getta la spugna sul 2-5, il soldato Youzhny esulta, saluta il pubblico e sorride; si é appena guadagnato un match contro sua maestá Rafa Nadal.

Anderson - Monaco 7-6, 3-6, 6-4
Passa il turno anche Kevin Anderson, uno dei giocatori piú in forma del momento. Lo avevamo visto allenarsi giovedí scorso contro Nadal e ci aveva fatto un'ottima impressione, soprattutto perché era sembrato molto tranquillo e senza alcuna pressione addosso.

Oggi ha vinto un match non facile contro Monaco, uno specialista della superficie. Monaco non è piú quello del 2012, ormai da un po': i quattro tornei vinti l'anno scorso sembrano lontani anni luce. Andersonha vinto al fotofinish dopo essere stato sotto di un break nel terzo.

Dopo aver vinto la prova di forza nel primo set, finito al tie-break, il sudafricano ha avuto un passaggio a vuoto nella parte centrale del secondo set: tre giochi consecutivi di Monaco lo hanno portato a servire sul 5-3 e poi a chiudere con un grido d'orgoglio. "Vamos!" Gridava verso il suo angolo.

Il terzo set è stato a fasi alterne: Anderson andava avanti 2-1, poi l'argentino si innalzava  4-2 e sembra avere in pugno la partita. Crollerá miseramente cedendo gli ultimi 4 games e lasciando Anderson negli ottavi, dove incrocerá la racchetta con Berdych.

RISULTATI
(5) R Nadal d B Paire 63 64
(7) J Tsonga d R Haase 76(5) 76(2)
(4) D Ferrer d D Istomin 75 62
M Youzhny d (11) N Almagro 76(4) 46 62
(13) T Haas d T Robredo 63 75
K Anderson d J Monaco 76(5) 36 64
(6) T Berdych d J Janowicz 67(3) 63 62
(14) K Nishikori d V Troicki 75 62

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