25/09/2013 12:25 CEST - Tennis e doping

Cilic finse l'infortunio "per evitare pubblicità negativa"

TENNIS - Pubblicata la sentenza del tribunale antidoping sul caso Cilic. "Sapeva della positività dal Queen's" si legge. "Si è ritirato da Wimbledon citando un infortunio al ginocchio per evitare pubblicità negativa. Alessandro Mastroluca

| | condividi
Marin Cilic
Marin Cilic
Contenuti correlati

Pubblicata la sentenza del tribunale antidoping sul caso Cilic, squalificato per nove mesi perché trovato positivo alla coramina (nikethamide) il 1 maggio 2013. "Sapeva della positività dal Queen's" si legge. "Si è ritirato da Wimbledon citando un infortunio al ginocchio per evitare pubblicità negativa".

Il controllo
Cilic viene trovato positivo alla nikethamide, nota col nome commerciale di Coramina, contenuta in zollette di zucchero acquistate in farmacia dalla mamma di Cilic a Montecarlo. Il controllo è stato effettuato il 1 maggio 2013, durante il BMW Open a Monaco di Baviera. Sulla scatola delle zollette “incriminate”, prodotte dalla casa farmaceutica Novartis, ricostruiscono i giudici, compare chiaramente la parola “Coramina” in stampatello e, in caratteri più piccoli, la parola “glucosio”. Gli ingredienti sono indicati, in francese, come “Nicéthamide 0,125g” e “Glucose monohydrate 1,500g”. La confezione contiene “20 comprimés à sucer” (20 tavolette da succhiare) descritte come un antiastenico per combattere “sensazione di stanchezza, soprattutto in altura” o “in caso di malessere i malattia”. Il foglietto illustrativo, scritto in francese, include un paragrafo rivolto proprio agli sportivi. “Sportifs: Attention” si legge, in grassetto, e sotto: “questo prodotto contiene un principio attivo che può causare positività a un controllo antidoping”. La “nicéthamide”, la nikethamide, è uno stimolante la cui assunzione è proibita durante le competizioni (ma non fuori dalle competizioni), che compare nella lista delle sostanze proibite della Wada. La quantità di glucosio, sottolineano i giudici, “è molto piccola, molto inferiore di quella che gli atleti prenderebbero per aumentare i livelli di energia. La piccola quantità di glucosio è stata probabilmente aggiunta per dolcificare le tavolette di nikethamide. Dunque non è accurato chiamarle zollette di glucosio”.

Gli antefatti e la difesa di Cilic
Cilic ha iniziato ad assumere creatina, una sostanza lecita, nel dicembre 2012: ha smesso dopo sei settimane, ha ripreso però a fine febbraio 2013 e ha continuato fino alla fine di aprile. Il preparatore atletico, Slaven Hrvoj, gli suggerisce di prendere la creatina insieme al glucosio, che da un lato ne addolcisce il sapore sgradevole, dall'altro ne facilita l'assorbimento.

Il 7 aprile 2013 arriva a Montecarlo, dove ha un appartamento, per prepararsi al Masters 1000 monegasco che sarebbe iniziato la settimana successiva. Si va ad allenare tutti i giorni a San Remo, a mezz'ora d'auto, dal suo storico coach Bob Brett portando con sé il padre e il fratello. Il 14 aprile, vigilia della prima partita a Montecarlo, dorme in albergo per prepararsi mentalmente al match, che vincerà 62 67 62 sull'argentino Zeballos. In quei giorni, tra il 15 e il 18 aprile, chiede a sua madre Koviljka di andare a comprare dell'altro glucosio in farmacia, perché le sue scorte stavano finendo.

Il 18 aprile, Cilic perde al terzo turno da Richard Gasquet. Due giorni dopo, mamma Koviljka va in farmacia. La conosce, dista non più di 800 metri dal loro appartamento, lì ha spesso comprato le medicine in passato. La signora Cilic, si legge nella sentenza, “non parla francese e mostra [alla farmacista] un pezzo di carta con su scritto “glucosio”. La farmacista prende una confezione dallo scaffale e la porta sul banco. La signora Cilic ripete per due volte che suo figlio è un tennista professionista, ma vista la barriera linguistica non ci sono reazioni. Un uomo che parla francese aiuta con la traduzione. Lei lo sente usare le parole “tennis professionel”. La farmacista spinge la confezione verso la signora Cilic, che interpreta il gesto come un'indicazione che il prodotto fosse sicuro”.

Non è un periodo facile per Cilic, che ha un rapporto sempre più teso con il coach Bob Brett: il 22 aprile decide di interrompere il rapporto con lui e cercarsi un nuovo coach. Solo in quell'occasione, si legge, Cilic nota le tavolette comprate dalla madre.

Lost in translation

Nota la scritta “sucer” (succhiare) e crede si tratti della traduzione francese del croato “šećer” (zucchero). Confonde “nicéthamide” con “nikotinamid”, il nome croato della nicotinamide, l'ammide dell'acido nicotinico, sostanza lecita, così indicata nel prodotto che Cilic usa da almeno un paio d'anni, il Traubenzucker, su indicazione di Hrvoj.

“Non legge cosa c'è scritto di lato sulla confezione” prosegue la sentenza, “non fa alcuna ricerca online sulla parola “Coramine” o “nicéthamide”, non chiama il numero di telefono [che l'ITF mette a disposizione degli atleti per i dubbi sulla liceità delle sostanze e sul programma antidoping]. Scatta una foto della confezione e la manda a Hrvoj, chiedendogli se quel prodotto fosse efficace, vista la bassa quantità di glucosio. Hrvoj non ha mai sentito il nome coramina. Pensa che sia un brand, e non uno stimolante proibito. Non svolge ulteriori ricerche. Scrive a Cilic di prendere due tavolette al giorno con la creatina e gli scrive che a Monaco di Baviera avrebbe portato l'abituale glucosio in polvere”.

Le prove indicano che Cilic ha assunto 11 tavolette tra il 22 e il 26 aprile (nella confezione ne vengono ritrovate 9). Venerdì 26 aprile, dopo essersi allenato, vola a Zagabria per festeggiare il compleanno della fidanzata. Lascia le tavolette nell'appartamento di Montecarlo, perché il giorno dopo deve incontrarsi con Hrvoj che gli ha promesso di portare il glucosio in polvere. Quindi, Cilic non assume nikethamide tra il 26 aprile e il 1 maggio, quando perde al primo turno al BMW Open e viene selezionato per il controllo antidoping.

“Evitare la pubblicità negativa”
Tra il 5 e il 18 maggio, Cilic gioca due pessimi tornei a Madrid e Roma. Il 19 decide di interrompere definitivamente il rapporto con coach Brett. Il 24 maggio l'ITF riceve il risultato del test del 1 maggio, svolto nel laboratorio di Montreal. Cilic è positivo alla nikethamide, con una concentrazione di 66 ng/ml. Troppo poco, testimonia Peter Sever, professore di farmacologia clinica e terapeutica all'Imperial College di Londra, per migliorare le prestazioni sportive.

Cilic riceve la comunicazione della positività via e-mail l'11 giugno 2013, alla vigilia del debutto al Queen's. Contatta subito Hrvoj, che solo allora fa quello che avrebbe potuto e dovuto fare a metà aprile. Cerca su internet notizie sulla nikethamide e scopre in pochi minuti che, per una positività alla stessa sostanza, la velocista Torri Edwards è stata squalificata per doping.

Il 24 giugno passa il primo turno a Wimbledon. Il 26 giugno, in accordo con i suoi avvocati, in una lettera Cilic accetta una sospensione provvisoria in attesa della decisione definitiva, e chiedono che sia analizzato anche il “campione B” (le controanalisi). “Cilic si ritira da Wimbledon citando un infortunio al ginocchio per evitare pubblicità negativa” si legge nella sentenza.

La difesa di Cilic
Due sono gli elementi principali della difesa di Marin Cilic. Da un lato, le difficoltà linguistiche che abbiamo già delineato. Dall'altra la situazione di forte stress emotivo, sostenuta anche dal parere dello psichiatra Stephen Humphries, che ha intervistato il croato per 90 minuti il 22 agosto ed è stato chiamato a testimoniare in udienza. “All'epoca dei fatti” conclude il dottor Humphries, “il giocatore era in uno stato mentale di ansia, di acuto stress, quella che è chiamata disforia, che è una forma di stato d'animo negativo che include sintomi dell'irritabilità e della depressione. Tale stato mentale (…) porta a una scarsa concentrazione e a un grado di indebolimento cognitivo che ha ridotto la sua capacità di verificare attentamente il contenuto delle tavolette acquistate da sua madre”.

Tra l'aorta e l'intenzione
Per stabilire l'entità della squalifica, i giudici devono guardare all'intenzione del giocatore. Due le domande: cosa deve fare un giocatore per dimostrare che non intendeva assumere la sostanza proibita? “Nel caso Kutrovsky” si legge, “gli avvocati sostennero che un atleta non può intendere di migliorare le proprie prestazioni attraverso l'assunzione di una determinata sostanza a meno che non sia consapevole di stare ingerendo quella sostanza”. Però, l'interpretazione prevalente al TAS di Losanna, che viene seguita anche dai giudici del caso Cilic è diversa: “La mancanza di conoscenza non può bastare da sola a decidere in favore dell'atleta”.

Quindi, sostiene la corte, Cilic ha intenzionalmente assunto le tavolette, con tutto quello che contenevano. I giudici, però, non ritengono che le abbia assunte per migliorare le prestazioni sportive. È vero, scrivono, che la nikethamide è una sostanza che migliora le prestazioni. Però l'ha assunta in allenamento, e la nikethamide è proibita solo se la sua presenza è riscontrata durante i tornei. Certo, si potrebbe affermare che prenderla fuori dalle competizioni è un modo indiretto per ottenere illeciti vantaggi durante i tornei. Ma in questo caso, sottolineano i giudici, “Cilic ha smesso di prenderle il 26 aprile, sapendo che non avrebbe dovuto giocare partite per cinque giorni, fino al 1 maggio. Anche ammettendo che Cilic abbia assunto consapevolmente nikethamide, non possiamo ritenere che l'abbia fatto pensando che gli effetti positivi della sostanza proseguissero per cinque giorni”, in quanto gli effetti di questa sostanza svaniscono presto.

I giudici hanno ritenuto irrilevante, infine, la difesa basata sulla confusione linguistica, perché, scrivono, "il nome Coramina compare in grande evidenza sulla scatola e sarebbe bastata una ricerca di pochi minuti su Google o Wikipedia per scoprire di cosa si trattasse e del rischio che stava correndo".

Alessandro Mastroluca

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti