28/10/2013 20:31 CEST - Masters 1000 Bercy

Cilic: "Io positivo a una sostanza che non hanno mai trovato"

La sentenza di primo grado

TENNIS - Cilic svela i dettagli della sentenza del CAS che ha ridotto la squalifica per doping. Era stato sospeso per positività alla coramina. "Ma non l'hanno trovata, il medico ha trovato solo il suo metabolita, la nicotinamide. E non è stato mai chiamato a testimoniare".

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Marin Cilic, Bercy Masters
Marin Cilic, Bercy Masters
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"E' sbagliato dire che sono stato trovato positivo alla nikethamide" ha spiegato Marin Cilic in conferenza stampa a Bercy, al rientro dopo la squalifica per doping, ridotta dal CAS di Losanna. "Anche la notizia data dall'ITF non era corretta. Nel mio organismo non è stata trovata nikethamide, ma la nicotinamide", l'ammide dell'acido nicotinico, che è la sostanza contenuta nel glucosio in polvere che Cilic assume da due anni, il Traubenzucker, come testimoniato in tribunale. Tuttavia la nikethamide, o coramina, contenuta invece nelle tavolette comprate dalla mamma di Cilic a Montecarlo, prima del torneo di Monaco di Baviera, è una sostanza proibita se assunta durante le competizioni, è ammessa invece fuori dalle competizioni, e viene metabolizzata in nicotinamide nel giro di 12-24 ore.

"E' stato il momento peggiore della mia vita" ha aggiunto. "Sono sempre stato attento e onesto nella mia carriera, e poi mi sono trovato in questa situazione: scoperto positivo e con le persone che mi chiamavano un dopato, un imbroglione, così da un giorno all'altro. E quando sei in questo tipo di situazione, non puoi vincere".

All'inizio, ha aggiunto, "ci sono state delle trattative ma non sono riuscito a trovare un accordo con l'ITF. Da un lato, è molto difficile accettare di tuo una sospensione, indicare un periodo che consideri appropriato. In quel momento, io sapevo che non avevo barato, non avevo guadagnato e non avevo battuto nessuno in quel torneo. E inoltre non c'erano effetti di questa sostanza proibita, che non è stata trovata nel campione. E' questo che mi ha scioccato di più quando l'ho scoperto nella prima udienza, a Londra il 13 settembre. Anche la rassegna stampa dell'ITF indicava che ero stato trovato positivo alla nikethamide ma non era corretto. Per me è stato uno shock vedere che l'ITF, anche nella prima notifica, parlava di una sostanza che non era stata trovata nel campione. L'ITF mi aveva detto di nicotinamide. E non so se si sia trattato di un errore o di una negligenza. Per me, è stata questa la parte peggiore. E non ho ricevuto alcuna spiegazione per questo. L'unica cosa trovata nel mio sistema è il metabolita della nikethamide che è completamente inattivo".

Cilic prosegue e fornisce ulteriori dettagli sui contenuti della sentenza del CAS. "Fino all'udienza del 13 settembre, né io né i miei avvocati avevamo saputo che non era stata trovata nikethamide nel mio organismo. Anche se i medici avevano scritto di aver trovato il metabolite della nikethamide, questo dettaglio non è stato oggetto della prima udienza. Il tribunale indipendente non ha realizzato questo fatto perché nessuno ne ha parlato. Inoltre, il medico che ha svolto le analisi non è stato chiamato a testimoniare. Più tardi, dopo la prima udienza, il mio avvocato ha trovato dei precedenti di atleti che avevano usato le stesse tavolette di glucosio con la coramina e tutti quegli atleti erano stati trovati positivi alla nikethamide e al suo metabolita, che cercano per poter trovare la nikethamide nell'organismo. Ma questo era il metodo che si usava 20, 30 anni fa, quando questa sostanza era proibita sia nelle competizioni che fuori. Eppure continuano a usarlo ancora adesso. Ma io avevo preso le tavolette cinque giorni prima del torneo e questi metaboliti restano nell'organismo molto più della nikethamide, smaltita in un giorno o due".

La procedura, aggiunge il croato, "è stata molto lunga, e avrebbe potuto essere più rapida. Credo che ci vorrebbe una regola per cui la prima udienza non possa essere fissata oltre un certo periodo di tempo dopo la notifica della positività".

Cilic, che ha potuto recuperare i punti dei tornei giocati dopo Monaco di Baviera, e i relativi prize money, se la prende con i giornalisti, con il modo in cui la sua storia è stata comunicata. "Sono stati troppo severi con me" commenta, "ma quella che hanno raccontato non era la vera storia".

Chiude infine con il punto più oscuro, controverso e dolente della vicenda: il ritiro a Wimbledon prima del secondo turno, quell'infortunio al ginocchio che a molti è sembrata una menzogna, una copertura. "Hanno messo pressione ai miei avvocati, mi hanno detto che dovevo ritirarmi. Io comunque avevo un infortunio al ginocchio dal Queen's, e mi ero cancellato da un paio di esibizioni che avevo in programma a Boodles. Quindi, uno, non volevo rischiare di peggiorare la situazione, e due, visto che potevano togliermi punti e montepremi non volevo continuare a giocare e prendere il posto di qualcun altro".

AM

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