L’attuale numero 1 ATP Novak Djokovic in questo momento della sua vita è il ritratto della felicità. Sia nella sfera professionale che in quella privata il serbo ha raggiunto tutti gli obiettivi alla quale poteva aspirare: tre Slam su quattro (maledetto Roland Garros…),il matrimonio con Jelena che va a gonfie vele e la nascita del piccolo Stefan.
Durante gli anni’90 a farla da padrone all’interno del circus c’era Andre Agassi che viveva una situazione sentimentale diametralmente opposta al serbo. A far da filo conduttore durante la sua meravigliosa carriera furono le continue pressioni del padre, queste le sue parole all’agenzia Europapress: “Ho sempre dovuto fronteggiare le idee di mio padre, ma non ho vissuto l’apice del successo con la giusta serenità. Avrei preferito essere il numero 141, piuttosto che vivere un’intera carriera sotto la pressione familiare“.
Peso che Agassi subì fin dall’infanzia: “Avevo otto anni e già mi vedeva come miglior tennista dell’epoca, non era facile sopportare un’incombenza simile. Non ho amato il tennis, anzi l’ho odiato con tutto me stesso quando venivo costretto a colpire migliaia di palline una dietro l’altra ogni giorno. Era una situazione dura con la quale convivere, sempre al limite della sopportazione”.
Ora Agassi insegna ai bambini come tenere una racchetta in mano, ovviamente con metodi diversi: “Ho scelto la stessa strada di mio padre, insegnare tennis fin dalla tenera età. Ovviamente non incuterò timore e farò pressioni anzi cercherò di riscattare quello che in passato ho subito io, in modo da instaurare un diverso rapporto con questo sport. Da quando ho intrapreso questa strada sento che dentro di me qualcosa è cambiato. Ci ho visto qualcosa di buono e spero davvero tanto che tutto ciò possa continuare”.