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Reading: US Open interviste, Sock: “Non c’è sensazione migliore che essere americani in questo torneo”
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Interviste

US Open interviste, Sock: “Non c’è sensazione migliore che essere americani in questo torneo”

US Open terzo turno, interviste: [26] J. Sock b. [7] M. Cilic 6-4 6-3 6-3. L’intervista del dopo partita a Jack Sock

Last updated: 03/09/2016 12:37
By Redazione Published 03/09/2016
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6 Min Read
Jack Sock - US Open 2016 (foto di Roberto Dell'Olivo)

Sei un giocatore migliore adesso rispetto, diciamo, ad un anno fa? In che modo?
Mi piacerebbe pensarlo. Voglio dire, ogni anno, ogni torneo, ogni esperienza può solo aiutare. Penso stia mettendo insieme i pezzi del mio gioco sempre meglio. Mi sento molto più a mio agio sul campo qualunque cosa faccia. C’erano dei punti deboli di cui la gente parlava nel mio gioco. Credo di averli messi a posto bene ora. La risposta ha funzionato alla grande. L’avevo bene in controllo. Mi sentivo bene. Riesco a fare miei molti turni di servizio degli avversari adesso. In generale ho chiari i miei obiettivi. Li eseguo bene e sento di sapere ciò che devo fare in ogni punto.

Ti ho chiesto l’altro giorno sulla tua sensazione nell’essere al terzo turno. Stessa domanda diverso turno. L’hai fatto altre volte, ma averlo fatto qui ti sembra un risultato straordinario? Senti di avere ancora la fame per andare oltre?
Sì, sempre. Sono già arrivato due volte qui al terzo turno. Arrivare alla seconda settimana qui ed in ogni Slam è il mio obiettivo. Sento che sto giocando bene e sento che questo livello mi appartiene. Ho messo insieme bene i pezzi oggi e ho disputato un ottimo incontro. Sono contento di avere superato il turno, ma la fame e l’eccitazione crescono. Penso che ad ogni turno uno desideri andare avanti e giocare un  buon tennis, specialmente in casa davanti ai tuoi tifosi. Non può esserci sensazione migliore che essere americani in questo torneo. Così è ovvio che desidero continuare ad andare il più lontano possibile.

Sicuramente ottimi risultati contro Cilic di recente. Puoi parlarci dell’importanza dei confronti nel tennis? Sono fattori critici? Con quali giocatori ti trovi bene e con quali ti trovi meno bene a giocare?
Domanda difficile. Non so. Dipende. Puoi pensare di avere un avversario adatto a te ma in una buona giornata per lui o pessima per te, tutti sono tennisti professionisti per una buona ragione. Tutti possono battere tutti ogni giorno. Puoi penare che un giocatore sia adatto a te ma se sei un po’ sotto tono, questi giocatori sono troppo bravi a questo livello e ti possono battere. Oggi giocavo contro un avversario a cui piace fare tutto nel campo e detta molto bene il gioco da fondo campo muovendo la palla. Così ha vinto il torneo due anni fa. Oggi per me ha funzionato la varietà di colpi. Ecco cosa ho provato a fare. Molti servizi in kick per buttarlo fuori dal campo, farlo muovere e colpire in slice. Funzionava bene, soprattutto con il vento. Quello è il mio stile di gioco contro chiunque e spero funzioni.

Ora Tsonga. Ci hai giocato credo solo una volta su terra rossa. Forse da quel match non porti via nulla. Se invece non è così, cosa porti con te di quell’incontro e cosa propone un avversario così?
È un giocatore molto affermato. È stato nei primi 10 per molto tempo ed ha avuto successi in ogni tipo di torneo e dovrò fare del mio meglio per avere una possibilità Ma è un po’ come oggi. Gli piace appoggiarsi alla palla. Gli piace attaccare e dettare il gioco. Se riesco a mettere delle varianti, servire di nuovo bene, e fare buoni turni di risposta, le possibilità per me crescono. Abbiamo uno stile di gioco simile. Cerchiamo entrambi il diritto per imporre il gioco, e penso che dipenderà da chi saprà prendere per primo le redini della partita da quel lato del campo ed anche il servizio conterà molto. Serve bene. Entrambi cerchiamo punti facili con il servizio.

Come mai hai deciso di non giocare più in doppio?
Max mi ha detto che non potevo più giocare i doppi. È stata una decisione di squadra, collettiva. Per mia personale esperienza mi sembrava che ostacolasse il mio gioco in singolare. Lo scorso anno a Wimbledon Pospisil ha giocato cinque set contro Troicki ed era sotto due set a zero; lo stesso giorno sotto due set a zero in doppio con me, abbiamo rimontato e perso al quinto. Dieci set  in un giorno. Due giorni dopo ai quarti ha giocato contro Murray ed era scoppiato. Ha avuto opportunità ai quarti di uno Slam in singolare.Non avesse giocato altri cinque set quel giorno e si fosse riposato! Lo scorso anno qui ho passato il primo turno. Sono rimasto in campo sino alle 21.30. Alle 22 il doppio e il giorno dopo al secondo turno. Ovviamente non hai il sufficiente riposo e tutto il resto di cui hai bisogno per quegli incontri. Decisione difficile da un lato, ma semplice da un altro, dove puoi prenderti tutta l’energia, il riposo e l’idratazione e tutto ciò che si deve fare per dare il meglio di sé in singolare. Penso si veda. Per ora credo che mi atterrò a questo piano anche in futuro.

Traduzione di Roberto Ferri


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TAGGED:Jack SockUS Open 2016 interviste
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