L’ITF ha da poco diramato un comunicato in risposta alle insinuazioni fatte da Maria Sharapova nell’intervista al giornalista Charlie Rose della rete televisiva americana CBS:
“L’ITF non ha cercato di squalificare Miss Sharapova per quattro anni al contrario di quanto è stato è stato detto. L’ITF ha sempre dichiarato chiaramente che la responsabilità della decisione spettasse al Tribunale Indipendente e in ultimo al CAS (Court of Arbitration for Sport) in merito alla sanzione più adeguata. Il CAS ha confermato la violazione del programma anti-doping e una squalifica di 15 mesi.
L’ITF fornisce un sistema di “prima udienza” che non solo è indipendente dall’ITF stessa ma dà anche ad entrambe le parti la completa possibilità di presentare tutte le loro prove. i membri del Tribunale, che includevano un avvocato come Presidente ed esperti medici e scientifici come co-membri, hanno preso una decisione ragionata basata sulle prove. Miss Sharapova ha dichiarato che il Tribunale Indipendente non fosse neutrale ma al suo team legale è stata data l’opportunità di obiettare sulla nomina di qualsiasi membro del Tribunale in anticipo rispetto all’udienza e questo ha invece dichiarato in forma scritta che non c’era alcuna obiezione di questo tipo.
Si è detto anche anche che l’ITF avrebbe dovuto dare avviso specifico agli atleti dell’Est Europa riguardo all’uso del meldonium poiché era di uso comune per quegli atleti e questo fosse noto all’ITF prima del 2016. Questo non è vero, infatti è stato accettato da Miss Sharapova nell’udienza di fronte al CAS il fatto che l’ITF non fosse a conoscenza della reale entità d’uso del meldonium da parte di atleti di qualunque zona geografica, e neppure del fatto che Miss Sharapova stessa ne facesse uso.
Oltre alla mancata dichiarazione d’uso del meldonium in uno qualsiasi dei suoi moduli anti-doping, il progamma di monitoraggio della WADA viene condotto in forma anonima quindi nemmeno la WADA stessa conosce i nomi degli atleti che usano le sostanze sotto controllo. Inoltre la WADA non informa nessuna organizzazione anti-doping circa la prevalenza di tale uso fin quando non vengono pubblicati i risultati del programma di monitoraggio, che per il 2015 non è avvenuto prima di Maggio 2016.
L’ITF ritiene che siano stati fatti i passi necessari per rendere pubblici i cambiamenti all’Elenco delle Sostanze Proibite per il 2016. Detto ciò, l’ITF ha rivisto e continuerà a rivedere i suoi metodi di comunicazione ai giocatori di tale lista con lo scopo di assicurarsi che nessun giocatore possa dichiarare di non essere stato debitamente informato.