Giornata di quarti di finale a Chennai, dove il programma inizia con l’incontro tra lo slovacco Kovalik ed il giovane prospetto Medvedev. Il russo vince nettamente il primo parziale, agevolato dalla scarsa solidità al servizio dell’avversario, stranamente falloso anche sulla diagonale rovescia. Il secondo set è invece più equilibrato e vede Kovalik mettere la testa avanti ed issarsi sul 4 a 2; nel game successivo Medvedev si salva anche grazie ad una chiamata dubbia ed il nativo di Bratislava ne risente, perdendo prima il break di vantaggio e poi il set.
Sul centrale, in contemporanea, si contendono il posto in semifinale Albert Ramos-Vinolas e Dudi Sela; il mancino spagnolo non è particolarmente penetrante da fondo e Sela ne approfitta prendendo il largo in apertura di parziale. Al momento di chiudere sul 5 a 4, Sela perde fluidità al servizio e con essa il break di vantaggio; per sua fortuna Ramos non è in giornata e restituisce il favore. L’ israeliano non se lo fa dire due volte e chiude finalmente una prima manche combattuta. Il secondo set si gioca sulla falsa riga del primo, l’allungo decisivo è nel terzo game quando Sela trova un passante di rovescio ai limiti dell’impossibile e si costruisce il break che lo porta alla vittoria finale in una sfida comunque combattuta.
Benoit Paire, altro serio candidato alla vittoria finale, ha invece avuto vita molto facile contro Aljaz Bedene, reduce dalla maratona di ieri contro Klizan. Che il match non avesse molto da raccontare lo si è capito fin dall’inizio, quando il nativo di Avignone si è subito issato sul 3 a 0, breakkando per due volte il britannico. A nulla è valsa la timida reazione di Bedene, che ha perso il primo parziale 6 a 3, per poi subire il più proverbiale dei bagel nel secondo parziale, quando senza alcuna pressione il francese ha mostrato tutta la varietà del suo repertorio, trovando soluzioni pregevoli anche con il dritto.
Il match di giornata è stato però senza dubbio quello disputato da un ispirato Mikhail Youzhny e Roberto Bautista Agut, seconda testa di serie del torneo. Nel primo set, il russo parte a spron battuto e vola sul 3 a 0, giocando un tennis brillante e vario, che mette in difficoltà l’iberico, abituato ad una maggiore continuità di ritmo. Youzhny piazza poi nel settimo game il break della sicurezza e si aggiudica la prima frazione per 6 a 2; nel secondo parziale la musica non sembra cambiare con il russo che sale 4 a 2. Qui Agut mostra però tutto il suo carattere e dà tutto quello che ha per recuperare un match in cui ha dovuto per lunghi tratti abbozzare; trova soluzioni difensive di grande qualità e piazza un allungo di quattro giochi consecutivi a suo favore, che gli regalano il secondo set. A questo punto si potrebbe pensare a un crollo di Youzhny, che invece tiene botta in avvio di parziale,annullando due palle break, e addirittura mette la testa avanti salendo 3 a 1. Agut non demorde e controbreakka a zero, tiene facilmente il proprio turno di battuta e attacca quello dell’avversario, conquistandosi tre palle break consecutive. Youzhny è perfetto nell’annullarle e si salva ai vantaggi, si tratta però dell’ultimo canto del cigno perché di lì in poi il valenciano vince tutti i giochi rimanenti, chiudendo, non dopo aver annullato due palle break, 6 a 4. Domani la semifinale contro Benoit Paire.
Risultati:
D. Medvedev b. J. Kovalik 6-1 6-4
D. Sela b. [3] A. Ramos-Vinolas 7-5 6-4
[5] B. Paire b. A. Bedene 6-3 6-0
[2] R. Bautista Agut b. [7] M. Youzhny 2-6 6-4 6-4
Daniele Calligaris
