Quella del Principato è stata (anche) la settimana di Albert Ramos Vinolas. Lunedì il catalano ha festeggiato sul volo che da Montecarlo lo ha portato a Barcellona l’ingresso in top 20 e con i 600 punti conquistati grazie alla finale strappata a Pouille, occupa ora la nona posizione della race. Il suo score in singolare racconta di un 19-12, frutto dell’intero inizio di stagione dedicato ai tornei sul mattone tritato, ma in doppio le cose sono andate in maniera decisamente diversa.
L’ultima sconfitta è arrivata al Real Club de Tenis, in coppia con l’altro catalano Jaume Munar: 6-4 6-2 da Jean-Julien Rojer e Horia Tecau. Niente di particolare, se non fosse che a Barcellona Ramos ha rimandato ancora una volta l’appuntamento con la vittoria nella specialità di coppia, portando a ventuno le sconfitte consecutive. Avete capito bene, ventuno. L’ultimo successo risale ormai a oltre un anno fa, aprile 2016, quando a Marrakesh, con Jiry Vesely, arrivò una vittoria sul fil di lana contro Wesley Koolhof e Matwe Middelkoop, 6-7 (5), 7-6 (3), 16-14. Due volte in questo inizio di stagione è mancato tanto così a Ramos per rimettere le cose a posto: ad Auckland, ancora in coppia con Vesely (6-3, 6-7 (5), 10-7 da Facundo Bagnis e Diego Schwartzman) e a San Paolo con Alessandro Giannessi (2-6, 6-3, 10-7, da Sergio Galdos e Hans Podlipnik-Castillo).
Ora che l’ATP ha reso noto l’infelice record, chissà se ci sarà qualche temerario che si candiderà come partner dello spagnolo? Magari uno specialista, uno di quelli che alla soglia degli “-anta” gravita ancora nella top 30, si offrirà per provare a spezzare l’incantesimo. Lui ci riproverà, questo è certo. E noi saremo lì a sperare che la ventiduesima possa essere la volta buona.
