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Fed Cup

Fed Cup: Mladenovic e Venus, sarà Francia-USA

La n.1 francese prima liquida in due set Mertens e poi sul 2-2 (in coppia con Hesse) supera in tre set Mertens/Flipkens. Probabile semifinale in casa con gli USA

Last updated: 12/02/2018 17:27
By Redazione Published 11/02/2018
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9 Min Read


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FED CUP, quarti di finale

USA-OLANDA 3-0 (Corrado Boscolo)

V. Williams b. R. Hogenkamp 7-5 6-1

Seconda e ultima giornata della sfida tra Stati Uniti ed Olanda valevole per i quarti di finale di Fed Cup. Dopo una prima giornata a tinte statunitensi, la formazione olandese cerca di compiere un’impresa recuperando da 2-0 sotto. Il terzo incontro lo disputano Venus Williams e Richil Hogenkamp, grande protagonista seppur perdente di ieri.

Match equilibrato, giocato su pochi scambi come piace alla Venere nera, che si porta avanti per 3-0, ma poi si incarta totalmente facendo rientrare l’avversaria. Hogenkamp anche oggi mostra un gran bel gioco fatto di palle corte, chiusure a rete e contropiedi. Così come successo ieri, è l’esperienza a far decidere il parziale: la numero 8 delle classifiche prima si salva dal possibile break, poi alza il livello piazzando due vincenti. 7-5 Williams e Stati Uniti ad un set di distanza dalla vittoria. Ad averne 37enni così… Nel secondo set è Venus a prendere per prima le redini del parziale, concludendo a rete e strappando così il servizio, portandosi sul 3-1. La giocatrice orange non trova contromisure adeguate per contrastare la veterana californiana, di certo più in palla rispetto a ieri. Hogenkamp alza definitivamente bandiera bianca, cede il servizio a zero e lascia strada alla Williams. Tre a zero Stati Uniti, appuntamento ad Aprile, in Francia.


FRANCIA-BELGIO 3-2 (Michele Blasina)

K. Mladenovic b. E. Mertens 6-4 6-4

La colonna sonora dello scontro tra le due n. 1, Kiki Maldenovic e Elise Mertens è Crazy in Love di Beyonce, suonata dall’orchestrina dei tifosi presenti nello stadio. Sarà un omaggio ad entrambe, innamorate dei loro colleghi Dominic Thiem, tennista n.6 al mondo, e Robbe Ceyssens, suo coetaneo allenatore? Può darsi, ma non ci sarà amore sul campo oggi, solo tanta competizione tra due paesi da sempre legati a doppio filo ma cosi profondamente diversi.

Al servizio Mertens, break di Mladenovic e immediato controbreak belga, 3 a 2. Ma oggi sembra essere il giorno di Kiki, che al momento giusto compie il break decisivo per il primo set, 5 a 4. La tifoseria belga c’è e si fa sentire ma ormai Elise ha le nuvole in testa, mentre la francese tiene i comandi della partita quanto un insegnante di scuola guida. Primo set finisce 6-4, ottima tenuta della prima e ben 10 vincenti di dritto per la Francia.
Parte in quinta la Mertens nel secondo set, bruciando letteralmente tutto intorno e portandosi sul 3 a 1. Ma quando hai uno stadio pieno del tuo popolo tifante e il tuo coach è il pluricitato Yannick Noah, che esulta sfegatato come se stesse guardando il figlio che gioca la partita di calcio la domenica, puoi solo giocare bene come sta giocando Maldenovic, che in breve parifica tutto e torna 3 a 3 (Noah e Mladenovic curiosamente condividono il diastema, cioè lo spazio tra i due incisivi superiori, sarà quello il motivo di questa fruttosa intesa?). La palla del 5 a 3 per la Francia è un passante di dritto incrociato che muore e si incastra sulle corde della Mertens, che va al servizio con disperazione. Doppio fallo, 0-30. Discesa a rete e dritto al volo fuori, 0-40. Dritto e rovescio di Mladenovic che muoiono in rete, 15 e 30 della speranza. Tre Match point annullati e vantaggio Belgio, con Mertens che stavolta la volèe la porta a casa; con un ace cuor di Leone la belga prova a salvare il salvabile. Sfortunatamente per il Belgio, a Kristina Mladenovic serve solo tenere il servizio, e cosi questo match finisce 6-4 6-4, la parola a Parmentier e a Van Uytvanck.

A. Van Uytvanck b. P. Parmentier 6-1 6-3

Cambio di formazione, esce Kirsten Flipkens per un possibile doppio finale ed entra Alison Van Uytvanck,WTA 79, a ristabilire le sorti belga. Mai scelta fu più azzeccata! Complice una Parmentier fallosa e spenta quanto ieri, la Van Uytvanck vince l’incontro della salvezza per un Belgio sotto 2 a 1 dopo lo scontro delle M&M numero 1, Mladenovic e Mertens.

Colpo singolare sul vantaggio che porta al 5 a 1 nel primo set, la belga alza un dritto in topspin molto alto che sfiora la riga di fondo, Parmentier sbaglia il dritto di risposta ma la palla, ormai out, colpisce il paletto della rete e viene rimessa in gioco, ma Van Uytvanck appronta la smorzata dall’altra parte, non lasciandosi prendere dallo smarrimento generale. In poco tempo, per l’esattezza 33 minuti, è 6-1; e il secondo set non è diverso.
Peccato perché Parmentier, nonostante abbia l’aria di una che non dorme da una settimana, quando gioca è proprio bella da vedere, la testa della racchetta fila che è una meraviglia e lo spostamento nella ricerca della palla è matematico. E infatti nel secondo set, sotto 4 a 1 si riprende fino a salire quasi 4 a 3, ma dopo uno scambio serrato sbaglia la volée conclusiva, 5 a 2 Belgio e racchettata irosa sulla panchina. Sembra però riprendersi Pauline dopo le parole di Noah, e nel game successivo tiene il servizio a 0. Sale 0-30 la francese sul servizio di Van Uytvanck con due ottime giocate, ma la belga è davvero forte e veloce, annullato il vantaggio si arriva 40 pari. Trema il Belgio per un doppio fallo di Alison, spera la Francia, ma una azzardata smorzata della belga riporta le cose in parità. Stavolta è vantaggio Belgio e un ace finale apre le porte al doppio finale. Chi se lo aspettava?

A. Hesse/K. Mladenovic b. K. Flipkens/E. Mertens 6-4 2-6 6-2

Atto finale. Siamo 2-2, si deciderà tutto con il doppio tra Kristina Mldenovic/Armandine Hesse e la coppia belga Flipkens/Mertens.

Break e controbreak in apertura per il Belgio che serve, non si faranno prigionieri stavolta(la colonna sonora è adesso il tema dei Pirati dei Caraibi). La premiere dame Mladenovic carica tutti con i suoi “allez!” e mostra a tutti le sue ben note capacità di doppista (ben un Australian Open, un Roland Garros e 18 titoli di specialità nel suo palmarés). Al suo fianco la giovane Hesse, nessun titolo nel circuito maggiore ma tanta affinità con la compagna; purtroppo però le difetta l’altezza ed è su di lei che le due belga insistono con maggiore foga, alla ricerca del punto debole che le può traghettare alle semifinali. Il primo set ha i colori della Francia, 6-4, lo stadio è in subbuglio; ma come diceva una vecchia canzone dei Mumford and Sons, nothing is written, niente è già scritto, men che meno nello sport del tennis. Ed ecco le belghe risalire la china e imporsi 6 a 2 con un tweener di Mladenovic annullato dalla volée di Flipkens : si va al terzo set. E qua la blitzkrieg in salsa francese irrompe, causando la debâcle belga; ora si assiste a un match di doppio con tutti i crismi, Mladenovic in modalità monstre (termine che a qualche cultore della nostra lingua potrà non piacere ma rende l’idea) regge tutto il gioco, tutta la tifoseria, prende tutte le volèé, chiude da fondo e presto le faranno una statua con un pulsante che se schiacciato dice allez!, quell’urlo cosi distintivo che dopo più di due ore permette alla Francia di accedere alle semifinali dopo un weekend cosi combattuto. Commovente l’inno francese cantato dalla squadra sotto la bandiera, un piccolo dolce brividino che speriamo di provare di nuovo anche noi dello Stivale.


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