Fognini: "Mi chiedete sempre delle cose negative"

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Fognini: “Mi chiedete sempre delle cose negative”

ROMA – “Ero più teso degli altri giorni, ma ho vinto, non importa come”

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Fabio, complimenti. Fino al 4-2 del primo set, era lui che dominava perché… l’impressione era che gli davi una palla molto veloce su cui si trovava bene. Poi, ho visto che hai un po’ rallentato, hai giocato il back…
Non importa, ho vinto, non importa come. Questo lo avevo detto già a inizio settimana. Per il resto, possiamo parlare di come ho giocato. Un pochino più teso, ero più nervoso degli altri giorni, questo si è notato, l’ho visto. L’ho notato dal 3-2 del secondo set fino alla fine della partita, però poco importa: l’ho superata e sono nei quarti qui a Roma che è la cosa più importante.

L’avevi detto anche prima in campo del nervosismo particolare, quando ti hanno intervistato uscendo. Hai risposto di arrivare per la prima volta ai quarti e poi guadagnarti…
No, sinceramente no. Non so perché fa tanto notizia questa cosa qua, non lo so… Invece di essere contenti e parlare della partita, parliamo sempre di cose negative. Io voglio solo dire che sono contento. Sono stato più nervoso del solito? Sì, l’ho già detto, ma non torniamo a parlarne. Ora, spero di recuperare il meglio possibile e giocarmi al meglio questo quarto di finale, molto, molto duro.

Scusa, Fabio, io volevo parlare proprio della partita. Questo avversario è lo stesso che ha eliminato Sonego al turno precedente. La sensazione è che comunque è un giocatore un po’ strano, particolare che crea una serie di problemi. Ci spieghi che giocatore è, perché anche Sonego è stato dominato da lui, ma non mi sembra un tipo facile.
Lo conoscevo poco, devo essere sincero, perché penso si sia messo in evidenza l’anno scorso vincendo un torneo, non so quale [Metz, ndr], e sapevo che giocava abbastanza piatto. Era l’unica cosa che sapevo. Però, il rovescio, difficile, non ci stavo dietro. Prima di servizio molto buona in tutti e quattro gli angoli, la seconda, meno male che ogni tanto mi ha concesso dei doppi falli. Però, è molto pericoloso: sulle superfici veloci, sinceramente non vorrei incontrarlo. Però, sono contento, un pochettino più di esperienza, ho giocato anche bene soprattutto nei momenti importanti, dal 2-4 al 6-4 e soprattutto dal 3 pari, quando ho iniziato a fare fatica, mi sono detto “devo andare io” perché stavo facendo veramente tanta fatica. Poi, l’ultimo game, lui un pochettino mi ha aiutato con quei doppi falli, sul 15 pari me lo sono andato a prendere io e sul match point ho fatto un passante non so come.

Nell’ipotesi che giochi contro Rafa, come si affronta un giocatore così forte, così storico, tutto quello che sappiamo di lui, però partendo dall’idea che tu una volta gli hai recuperato da 0-2 in un torneo importante come lo US Open? Come ci giochi contro?
Più volte lo abbiamo fatto andare a casa scontento. Cosa devo dire? Rafa, su questa superficie, ci sono poche parole per descriverlo: è il numero uno della storia, quindi… Inutile dirvi che sarà una partita in salita, soprattutto se c’è lui. Bisogna vedere perché Shapovalov… sicuramente fra pochi anni sarà… parleremo di questo ragazzino che ha 19 anni, ne vedremo delle belle. Sono contento perché, come ho detto all’inizio della settimana, venivo qua senza aspettative; venivo qua giocando due tornei grandi, per me importanti, abbastanza male e ho vinto tre belle partite, quindi bisogna portarsi dietro queste sensazioni e giocare i tornei più importanti per me sulla terra nel migliore dei modi.

Appunto, queste tre partite, la sensazione è quella che più sono importanti i punti in palio, sia ieri contro Thiem sia oggi contro il tedesco, proprio lì riesci a dare il meglio.
Sì, forse sì, sto bene. Come ho già detto forse ieri, ho ritrovato la risposta di rovescio stando un pochettino dietro, alta, per poi avvicinarmi – cosa che, nell’ultimo periodo, ho fatto abbastanza fatica. Forse perché ho giocato due tornei in altura e facevo molta fatica. E sto gestendo bene il servizio, cosa importante. Ovviamente, non sono un Karlovic della situazione, però per me avere un punto gratis o magari due o un ace a game vuol dire tanto, perché io sono un giocatore che corre, ho bisogno di vincere i punti correndo. Questa settimana, sto facendo bene queste due cose.

Volevo domandarti di parlarci di Davin, come allenatore, quali sono le cose su cui secondo te è stato più decisivo nel farti crescere e magari cos’ha di diverso, di migliore, rispetto agli altri allenatori che hai avuto in precedenza.
Questo è difficile dirlo. Sicuramente, Franco [Davin] e José [Perlas] sono stati i migliori allenatori che ho avuto in carriera, senza ombra di dubbio. Sono completamente diversi [ride] perché a José dovevo dirgli di fermarsi perché continuava a parlare fino a dopodomani, mentre con Franco gli devo ogni tanto tirare fuori le parole dalla bocca. Sono diversi, sono comunque due grandi allenatori e… sto bene. Ho cambiato, come sapete, perché volevo qualcosa di nuovo, qualche stimolo in più e pensavo che Franco fosse la persona giusta. Guardo il curriculum dei giocatori che ha allenato, dove li ha portati e penso di aver fatto una scelta più che ottima. Quindi, sto bene, continuiamo a lavorare. Per il resto, questa è la cosa più importante che sia fuori o dentro il campo, soprattutto, siamo due bellissime persone, ci troviamo molto bene e penso che questa “compagnia” qua duri fino a fine carriera.

Michelangelo Sottili

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