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Marterer, il guastafeste che sta imparando a vincere

Il ventiduenne tedesco rovina la festa a Shapovalov. Dopo 14 sconfitte di fila nei primi turni ATP, nel 2018 ha rotto il ghiaccio col tour principale e ora cresce sempre più in fretta

Last updated: 02/06/2018 16:55
By Laura Guidobaldi Published 01/06/2018
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4 Min Read
Maximilian Marterer - Roland Garros 2018 (foto Roberto Dell'Olivo)

Dalla nostra inviata

PARIGI – Tutti aspettavano l’ottavo di finale tra Rafael Nadal e Denis Shapovalov, e invece è arrivato Maximiliam Marterer a rovinare la festa alle ambizioni del Next Gen canadese. Classe 1995, il tedesco di Norimberga, attuale n. 70 del ranking ATP, sta vivendo forse il miglior momento della sua giovane carriera: dopo aver inanellato 14 sconfitte al primo turno nei tornei ATP fino alla fine dello scorso anno, in gennaio trova la prima vittoria niente meno che all’Australian Open, dove raggiunge addirittura il terzo turno; vince il suo sesto titolo Challenger a Cherbourg, poi si issa in semifinale al torneo di Monaco, perdendo dal connazionale Kohlschreiber, e completa il passaggio al tour principale. Ora si regala il terzo round anche al Roland Garros, sorprendendo tutti.

Maximilian – Maxi per gli amici – ha cominciato a giocare a tennis a 5 anni e, oggi, come la maggior parte dei giovani tennisti del circuito, si ispira principalmente a Roger Federer. Predilige inoltre i tornei outdoor sul duro, sognando un giorno di vincere lo US Open. Mancino e dal rovescio bimane, è dotato di un top di dritto fastidioso per gli avversari e di un servizio molto solido. Attualmente risiede a Monaco ed è allenato da Michael Kohlmann. Nel match contro Shapovalov, dopo aver perso il primo set e con uno svantaggio di 3-0 nel secondo, Marterer è riuscito a trovare la chiave per inceppare i meccanismi del canadese grazie a top alti dritto su dritto dell’avversario, spingendolo lontano dalla linea di fondo e martellandolo con servizi potenti. Recupera lo svantaggio nella seconda frazione trascinandola al tie-break, per poi salire sempre più in cattedra e far suo il match in quattro set.

Ora Marterer sfiderà uno dei tanti lucky loser dell’edizione 2018 del major parigino, l’estone Jurgen Zopp (136 ATP), vittorioso in rimonta sul n.14 del seeding Jack Sock e ancora su Ruben Bemelmans in due match al quinto set. Insomma, un’altra grande occasione per un tennista che sta imparando a vincere. “È vero che è un’occasione…ma forse lo era anche affrontare Sandgren in Australia al terzo turno…“ dice Michael Kohlman che è anche capitano di Coppa Davis e che segue Marterer quasi quotidianamente quando questi si allena – spesso con Kohlschreiber – al centro tennistico federale di Monaco Oberhaching. E’ uno dei quattro centri federali tedeschi, con Hannover, Stoccarda (per le donne), e Kamen in Westfalia. Marterer è seguito anche da Tobias Sammerer, che per anni si è occupato di Florian Mayer.  Marterer è un ragazzo molto tranquillo, molto serio, disciplinato (“Very German” lo dipingono i colleghi tedeschi…), ha solo 22 anni, è alto 1 m e 91 e ha nel servizio e nel dritto i colpi più efficaci. Un dettaglio premonitore è che, quando Maximilian era più giovane, Nadal lo voleva sempre come sparring. Il suo miglior tifoso? Il padre Michael che lo segue dappertutto, come la ragazza, Sophia.


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TAGGED:Maximilan MartererRoland Garros 2018
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