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Challenger

Mondo Challenger: Polansky re a Granby, estate magica per i fratelli Griekspoor

Il numero 4 canadese avvicina ancora una volta la top 100 ATP. Primo titolo per Tallon Griekspoor poche settimane dopo quello conquistato dal fratello Scott. Due fratelli campioni nello stesso anno: è la quarta volta che succede nel nuovo millennio

Last updated: 02/08/2018 10:14
By Emmanuel Marian Published 30/07/2018
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6 Min Read
Tallon Griekspoor - Challenger Tampere 2018 (foto via Twitter, @ATPChallenger)

Granby (Canada, $100.000, cemento) – [3] P. Polansky b. U. Humbert 6-4 1-6 6-2

Terzo titolo in carriera con annessa vendetta per Peter Polansky, che avvicina ancora una volta la top 100 ATP e a 30 anni suonati l’obiettivo sembra sempre più vicino. Ugo Humbert è avversario ostile e in crescita esponenziale, ma una settimana dopo la sconfitta nella maratona di Gatineau (con tanto di tre match point consecutivi sprecati), il giocatore di Toronto si è preso la rivincita al termine di un altro incontro più che combattuto. “Mi tolgo il cappello di fronte al gran lavoro fatto da Ugo nelle ultime settimane – ha dichiarato Polansky, peraltro carnefice di Stefano Napolitano nei quarti di finale -, ha un granissimo potenziale ed è anche un ragazzo eccezionale. Vincere qui, davanti a tutta questa gente, è veramente speciale per me”. Come si diceva, il buon Peter avvicina lo scopo di tutta una carriera assestandosi alla 122 ATP, non il suo best ranking (è stato 110 a giugno), ma comunque in posizione di sparo.

Tampere (Finlandia, €43.000, terra) – [6] T. Griekspoor b. [3] J.I. Londero 6-3 2-6 6-3

Nell’estate sulla terra europea continua il momento d’oro (tre titoli nell’ultimo mese) per il tennis olandese e in particolare per la famiglia Griekspoor. Battendo nella finalissima di Tampere il sempre ostico Juan Ignacio Londero, Tallon ha conquistato il primo Challenger della carriera, a poche settimane di distanza dal debutto tra i titolati del fratello Scott, campione a Blois. Ora secondo orange in classifica alle spalle del solito Robin Haase, Tallon Griekspoor non giocava un match ufficiale dalle qualificazioni al Roland Garros, a causa di complicati problemi alla spalla. “Non vincevo un incontro da aprile e non mettevo piede in campo da quasi tre mesi, ma ho servito bene per l’intera settimana e tutto è girato per il verso giusto. Sono felice di aver battuto un avversario come Londero, che mette il 110% di sé in ogni singolo punto”. L’impresa riuscita alla casata Griekspoor è piuttosto rara: si tratta della quarta volta dal 2000 in cui due fratelli riescono a conquistare un titolo nello stesso anno, i precedenti essendo quelli aventi per protagonisti Jurgen e Gerald Melzer (2017), Olivier e Christoph Rochus (2005), e infine Giovanni e Nicholas Lapentti (2004).

Binghamton (USA, $75.000, cemento) – [8] J. Clarke b. [1] J. Thompson 6-7(6) 7-6(5) 6-4

Primo titolo in carriera anche per Jay Clarke, nuovissima speranza del tennis britannico, vent’anni compiuti proprio durante la settimana passata. Bella testa, quella di Jay, già ammirato combattere con profitto durante l’appena trascorsa stagione sui prati di casa: negli ultimi tre incontri, egli ha sconfitto consecutivamente tre giocatori già capaci di sollevare un trofeo Challenger nel 2018, e precisamente Karlovskiy (Winnetka), Marcel Granollers (doppietta a Bangkok in gennaio) e, al termine di un’aspra battaglia nella finalissima, Jordan Thompson (Chennai, ma anche due finali perse durante questa stagione). Giunto alla venticinquesima edizione e obbligato da due giorni di pioggia torrenziale a un programma serratissimo (20 incontri solo nella giornata di giovedì!), quello di Binghamton si conferma un torneo particolarmente fortunato per i giocatori britannici: Jay Clarke raggiunge infatti quest’oggi nella top 200 ATP due connazionali presenti nel palmarès come Kyle Edmund (campione nel 2015) e Cameron Norrie (primo nel 2017). Manco a dirlo, nell’albo d’oro compare anche Sir Andy Murray (2005).

Praga (Repubblica Ceca, €43.000, terra) – L. Rosol b. A. Nedovyesov 4-6 6-3 6-4

All’improvviso Lukas Rosol. Sprofondato di classifica e di voglia, visto recentemente partecipare addirittura a un oscuro ITF, l’ex numero 26 delle classifiche mondiali è risorto a casa propria, lui nato a Brno ma da anni residente nella splendida capitale ceca, dove ha prevalso per tre volte in carriera. Il bizzarro Lukas non vinceva un Challenger dal 2014 e in effetti il successo ottenuto ieri non era in alcun modo pronosticabile, viste le recenti sciagure sportive di cui è stato costante protagonista, meno che mai per le modalità con cui si è materializzato: Rosol, certo non famoso per concentrazione e stabilità, ha dovuto vincere in lotta, dovendo rimontare un set di svantaggio in tre incontri consecutivi, compresa la finale strappata a Nedovyesov, altro redivivo della settimana. I bei tempi forse sono andati per sempre, ma se non altro Rosol riavvicina i primi duecento ATP: scostante fin che volete, ma vale tutt’ora molto di più.

Padova (Italia, €43.000, terra) – S. Gutierrez-Ferrol b. F. Gaio 6-2 3-6 6-1

173 al mondo nel 2012, Sergio Gutierrez Ferrol negli ultimi tempi si era rannicchiato nell’estrema periferia del tennis, ma ha deciso di riaccendersi all’improvviso nell’estate italiana, con l’inopinata finale di San Benedetto raggiunta la scorsa settimana e addirittura il primo titolo in carriera – il più anziano esordiente tra i titolati dal 2016 a oggi -, conquistato a Padova giusto ieri: non male per chi, fino a un paio di settimane fa, non aveva mai visto una semifinale Challenger in vita sua. Battendo nell’ultimo atto il nostro Federico Gaio, Gutierrez Ferrol ha peraltro centrato anche il nuovo best ranking alla 158 ATP.


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