Autografi e selfie possono costare cari. Multe fino ai 18.000 euro ai giocatori (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)
Niente autografi. abbracci, strette di mano. Niente “cinque”, o si rischiano fino a 20 mila dollari di multa, circa 18.000 euro. Le nuove regole approvate dalla Atp per mantenere il distanziamento sociale sono inflessibili.
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Niente assembramenti dunque, per salutare i fans all’entrata o sulle tribune. Banditi i selfie con i tifosi e obbligo di mascherina sempre. Gli organi del tennis tengono costantemente aggiornati i regolamenti per evitare che il circuito debba fermarsi nuovamente e l’inosservanza delle misure anti-Covid rientrerà nella categoria della “Condotta antisportiva”. I giocatori potranno portare al massimo due persone ai tornei, e tutti dovranno essere testati prima e durante gli eventi. Niente giudici Anche i giudici di linea sono stati momentaneamente eliminati dai tornei. Sarà l’occhio di falco a prendere il loro posto, almeno fino a che la pandemia non avrà preso a rallentare. La sperimentazione iniziata con le Next Gen Finals di Milano ha funzionato e mai come adesso torna utile. Halep dice no Intanto Simona Halep, attesa protagonista al torneo di Palermo, primo appuntamento del circuito dopo il lockdown, ha rinunciato a partecipare. Alla base della decisione ci sarebbero i recenti provvedimenti contro il virus che impongono in Italia la quarantena a chi proviene da Romania e Bulgaria. Grande delusione da parte degli organizzatori, che puntavano sulla numero 2 al mondo: «Fino a ieri eravamo ottimisti e avevamo informato lo staff della tennista del fatto che le giocatrici professioniste non debbano andare in quarantena – ha spiegato il direttore del torneo Oliviero Palma -. Il team della Halep ci ha messo davanti al fatto compiuto, vanificando così tutti i nostri sforzi. Siamo amareggiati e profondamente delusi».
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Aniene, la sesta meraviglia (Guido Frasca, Il Messaggero Cronaca di Roma)
PADEL – Emozioni e spettacolo sui campi del Padel Paradise, all’interno del circolo Empire Sport Resort in una domenica rovente non solo per il gran caldo che ha investito la Capitale negli ultimi giorni. E’ stato necessario il doppio di spareggio per assegnare lo scudetto 2020 del padel. Tutti contro il Circolo Canottieri Aniene, si diceva alla vigilia. Pronostico confermato con l’Orange Padelclub della leggenda argentina Fernando Belasteguin che ci ha provato sino all’ultima palla. Alla fine, tuttavia, a spuntarla è stato ancora l’Aniene, che si è imposto per 3-2 conquistando il titolo tricolore per il sesto anno di fila. SUL FILO DI LANA Nel primo match Lucas Bergamini e Lucas Campagnolo hanno lasciato un solo game a Simone Cremona e Manuel Rocafort, firmando il vantaggio dell’Aniene. Quindi il pareggio dell’Orange grazie a Chiara Pappacena e Ariana Sanchez contro Carolina Orsi e Gemma Triay con il punteggio di 7-6 6-4. Pronostici rispettati nelle due sfide successive
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Nel doppio di spareggio Campagnolo e il brasiliano Pablo Lima hanno avuto la meglio su Belasteguin e Perino. Doppio 6-3 per l’Aniene, nonostante i lampi di classe de141enne argentino, in una sfida che ha confermato la straordinaria qualità dell’evento, ricco di stelle e vere e proprie icone del World Padel Tour, il circuito mondiale.
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CRESCITA ESPONENZIALE Estremamente soddisfatto Luigi Carraro, presidente italiano della Federazione internazionale: «La fase finale di questo campionato ci rende orgogliosi. Abbiamo visto sfidarsi molti dei migliori giocatori del mondo, ciò non sarebbe stato possibile senza il lavoro quotidiano della Federazione Italiana Tennis, che ha aiutato il padel a svilupparsi in maniera incredibile. Quello che una volta era considerato un gioco è diventato uno sport con la S maiuscola». Un fine settimana di grande ribalta e diretta tv su SuperTennis per la disciplina che più si è sviluppata in Italia negli ultimi anni, come in nessun altro paese. La crescita non ha un punto d’arrivo, è un’espansione continua testimoniata dal numero dei campi, che aumenta giorno dopo giorno in tutte le regioni. Si è passati dai 10 campi e 300 tesserati del 2014, ovvero solo sei anni fa, ai 1.500 campi e oltre 10mila tesserati agonisti. Numeri a cui aggiungere il dato ancor più significativo degli oltre 100mila praticanti: in tantissimi hanno scoperto la magia di uno sport già molto popolare in Argentina e Spagna.
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