Saranno Kei Nishikori e Mackenzie Macdonald i protagonisti della semifinale nella parte alta del tabellone del Citi Open di Washington (come vi abbiamo raccontato, nella parte bassa c’è il nostro Jannik Sinner, che se la vedrà con Jenson Brooksby). Ed è di certo una notizia che il giapponese sia tornato a competere nelle fasi finali di un torneo ATP, considerando che non centrava una semifinale sul circuito da Barcellona 2019. L’aria di Washington evidentemente fa bene a Kei, che qui si laureò campione nel 2015. L’ex numero 4 del mondo ha superato nei quarti Lloyd Harris, il giustiziere di Rafa Nadal, con il punteggio di 6-3 7-5.
Il numero uno giapponese, che ha raccolto un bottino di 19 vittorie e 14 sconfitte quest’anno, è stato in controllo del match nel primo set, scattando subito sul 4-0 a favore. Poi Harris ha alzato il suo livello di gioco, sfruttando il suo ottimo servizio, ma ha fatalmente concesso a Kei una chance sul 6-5 per il giapponese nel secondo set e il match si è concluso con un errore di diritto del sudafricano. “Sono felice di come ho giocato – ha detto Nishikori -. Mi piacciono questi campi, perché il rimbalzo è piuttosto alto, e il pubblico è grandioso. Ora mi sento bene, già dalla scorsa settimana (Kei ha raggiunto i quarti all’Olimpiade di Tokyo, ndr) mi sento solido e concentrato. Non è stato facile lo spostamento dal Giappone, ma sono riuscito a gestire la situazione e ora mi sento bene”.
Nishikori, come detto, affronterà in semifinale Macdonald, che ha raggiunto la sua seconda semifinale ATP in carriera superando il connazionale Denis Kudla per 6-3 6-2. Si è trattato di un match a senso unico a favore del 26enne californiano, bravo ad ottenere l’82% dei punti con la prima di servizio. Mackenzie ha ricordato così l’unico precedente contro Nishikori, in un torneo Challenger del 2018: “Sono cresciuto ammirando molto Kei, dunque in quell’occasione ero intimorito e praticamente non mi presentai in campo. Ora ho più esperienza e sono più fiducioso nelle mie capacità”.
