Wimbledon day 8, da non perdere: Kyrgios-Nakashima, Badosa-Halep e Nadal-Van De Zandschulp

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Wimbledon day 8, da non perdere: Kyrgios-Nakashima, Badosa-Halep e Nadal-Van De Zandschulp

LONDRA – “Testamatta” Nick di nuovo in campo, poi le botte di Paula contro la manovra di Simona, e l’ostacolo olandese sulla strada di Rafa

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(da Londra, il nostro inviato)

Nick Kyrgios – Brandon Nakashima
Dopo i fuochi d’artificio dell’altro ieri con Tsitsipas, ovviamente tutti vogliono verificare le condizioni di Nick, innanzitutto quelle fisiche. Si sa che non è proprio un appassionato di training e preparazione fisica, il “kid” di Camberra, preferisce giocare a basket con gli amici, che definisce “animali” a livello di trash talking, mica come quel tenerone di Stefanos che si offende subito. Scherzi a parte, se sta bene con l’anca, e non perde la testa, non dovrebbe avere problemi contro il solido, forte, ma decisamente monocorde Brandon, prototipo del giocatore da college USA cresciuto a mazzate di servizio e dritto sul cemento. Ovvero, lo “sparring” ideale perchè il talento di Kyrgios possa dare spettacolo. Potrebbe tranquillamente succedere di tutto, comunque, anche in negativo, con la testa matta di Nick nulla è scontato.
Consigliata a chi vuole essere sicuro di non annoiarsi, a prescindere dal risultato.

Paula Badosa – Simona Halep
Definire questo match una semifinale anticipata, se non addirittura di più, è abbastanza ovvio. Vanno in campo la numero 4 WTA, Paula, gran colpitrice ben adattata all’erba, un po’ come la sua connazionale Muguruza (Garbine, ma che combini? Come ti sei ridotta?), e Simona, un’ex numero uno, e campionessa di questo torneo, diede 6-2 6-2 in finale a Serena Williams qui nel 2019. Ho visto la rumena, col nuovo super-coach Patrick Mouratoglou, lavorare molto bene in allenamento, e mi è sembrata anche di buon umore. La spagnola, però, ha offerto ottime prestazioni finora, eliminando nel turno precedente Petra Kvitova in un gran match. D’altro canto, se c’è una che sa perfettamente come neutralizzare le botte delle sparapalle come Badosa, con la corsa e i contrttacchi, stando bassa bassa come è necessario sui prati, questa è proprio Halep. Potrebbe venirne fuori una bella lotta, equilibrata e ben giocata.
Consigliata a chi adora vedere le “trottoline” di talento affrontare le picchiatrici alte e potenti.

Rafael Nadal – Botic Van De Zandshulp
Mi perdonerà l’ottimo olandese Botic (che rinascita del tennis “orange”, ultimamente, fra lui e il talentino Tim Van Rijthoven, bravissimi), che gioca bene a tutto campo, e si merita questi ottavi di finale, ma le sue buonissime qualità serviranno soprattutto a testare le condizioni di Rafa. Lo spagnolo, esattamente come Djokovic dall’altra parte del tabellone, sta offrendo l’ennesima dimostrazione di come si deve andare in crescendo, senza sprecare energie, durante il percorso negli Slam da due settimane. Tutti dicono “eh, non mi pare in gran spolvero”, ma come sintetizza con perfetta metafora l’imprescindibile collega Vanni Gibertini, se serve andare a 60 kmh per vincere, Nadal è capace di tenere con assoluta precisione l’acceleratore a 61. Fermo restando che a questo livello del torneo sono tutti temibilissimi, e che le sorprese sono sempre in agguato, a meno di prestazioni incredibili in positivo per Botic, e in negativo per Rafa, è difficile immaginare un esito favorevole all’olandese.
Consigliata a chi apprezza l’ormai perfetta “gestione Slam” (e ci mancherebbe, dopo 22 trionfi) di un vecchio volpone venuto da Maiorca

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