[1] A. Rublev b. S. Korda 6-2 6-3
Il pubblico di Gijon si aspettava probabilmente una finale più combattuta di quella che ha avuto in realtà. Andrey Rublev però non ha fatto sconti all’estro ancora un po’ sregolato del figlio d’arte Sebastian Korda e ha ottenuto con autorità il suo dodicesimo titolo ATP della carriera, il quarto del 2022 dopo Marsiglia, Dubai e Belgrado.
Un match dove il russo ha concesso poco o niente al servizio annullando l’unica palla break concessa in ciascun set e ha gestito con assoluta tranquillità qualsiasi tipo di variazione gli proponesse il figlio di Petr: non ha mai avuto problemi nei recuperi di smorzata, né tantomeno ad aprirsi il campo con il suo schema preferito: servizio esterno e dritto anomalo a chiudere dall’altra parte.
Korda, spesso tradito dal rovescio, non ha mai dato la sensazione di poter davvero rientrare nel primo set dopo aver subito il primo break nel quinto: un break che poi Rublev ha bissato per fissare il 6-2 finale. Korda aveva avuto una palla break sul 2-4 dove però non ha toccato palla sul servizio avversario.
Nel secondo set l’americano avrebbe la chance pe mettere per la prima volta la testa avanti quando sul 2 pari ottiene un’altra palla break. Anche questa prontamente annullata da Rublev che sullo slancio del game salvato ottiene poi quello che chiude la partita in quello successivo.
L’ultimo brivido c’è soltanto quando Andrey avanti 5-3 e 40-0 si mangia 3 match point consecutivi, di cui il secondo con uno smash tirato in corridoio su un lob disperato di Korda: Rublev si lascia andare a un ghigno nervoso ma alla fine rimette insieme le idee e chiude al quarto tentativo.
Con questo risultato Rublev rimane al sesto posto della Race ma allunga sugli inseguitori e si porta soprattutto a una manciata di punti di distacco dal suo connazionale Daniil Medvedev che ora dista soltanto 115 punti, al quinto posto nella corsa per Torino
