Simon riflette dopo il ritiro: “Non ho rimpianti. E Parigi-Bercy mi ha confermato che la scelta è giusta”

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Simon riflette dopo il ritiro: “Non ho rimpianti. E Parigi-Bercy mi ha confermato che la scelta è giusta”

Gilles Simon si ritira dopo aver perso in due set contro Felix Auger-Aliassime al torneo di Parigi-Bercy

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Gilles Simon – ATP Parigi-Bercy 2022 (foto via Twitter @atptour)
 

Gilles Simon ha chiuso così una carriera straordinaria contro il miglior giocatore del momento, Felix Auger-Aliassime, al torneo ATP di Parigi-Bercy, senza rimpianti ma con tanta stanchezza addosso. Non ha progetti per il futuro ma tanta voglia di risposarsi e darsi tempo per iniziare qualcosa di nuovo. Tanta la stima del giocatore francese per il giovane canadese Auger-Aliassime che in due set ha stoppato per sempre una carriera durata vent’anni. Queste le sue parole sulle sensazioni di un percorso arrivato al capolinea.

D: Gilles come ti senti? È una strana sensazione? Come ti sei sentito durante la partita?

Simon: “Durante la partita è stato tutto davvero molto difficile perché mi sentivo vuoto e non so come dirlo ma il mio corpo sembrava non rispondere. Cercavo di spingere ma non riuscivo. Ma me l’aspettavo, non è stata una sorpresa. Quindi ho solo cercato di giocare un po’ diversamente nel secondo set. Cercando di portare a casa più game possibili anche per dare un po’ di spettacolo al pubblico”.

D: E adesso cosa succede?

Simon: “E ora mi sento vuoto. Mi sono anche infortunato alla gamba sinistra (ride). Ma non importa, tanto non mi serve più. Sono davvero stanco e credo che questo mi aiuti. Cercare di stare calmo e riposarmi perché sento tante emozioni arrivare ma sono troppo stanco per affrontarle in questo momento. Magari più avanti troverò il modo. È stata una settimana molto lunga, ogni giorno sentivo che il momento stava per arrivare e cercavo di godermi anche il pubblico più che potevo. Non stavo più giocando pensando al risultato o pensando ai punti. Giocavo per assaporare ogni momento sapendo che sarebbe potuto essere l’ultimo. La prima partita del torneo è stata sicuramente la più dura e la più emozionante. Poi già dalla seconda tutto è diventato più facile perché come sempre, inizi a pensare meno”.

D: Come vorresti essere ricordato dalle persone in termini di tennista? Se dovessero definirti in una sola parola, quale sceglieresti?

Simon: “Non sceglierei nessuna parola. Lascerò sempre che siano altri a giudicarmi, non voglio giudicarmi da solo”.

D: Hai dei rimpianti? Ci sono cose che avresti fatto diversamente durante la tua carriera?

Simon: “Certo ci sono cose che avrei potuto migliorare e fare diversamente. Ma ci sono anche cose che sarebbero potute andare peggio e questo è il motivo per cui nell’insieme non ho rimpianti. Sono stato un tennista professionista per tanti anni ed era quello che ho sempre desiderato. Ho anche potuto scegliere quando smettere e questa è una fortuna immensa”.

D: Ti definiresti più felice, triste oppure fiero?

Simon: “Sono sereno perché ero certo che fosse la decisione giusta. Ogni partita di questa settimana mi ha confermato che questa è stata la giusta decisione. Lo stress prima della partita, i dolori post-partita, tutte cose che erano diventate davvero difficili da sopportare. Per di più, quando devi sopportare tutto questo senza neanche più riuscire a raggiungere i risultati che vorresti capisci che è arrivato il momento di smettere”.

D: Ora che hai smesso hai delle idee su cosa farai in futuro, se resterai nel mondo del tennis?

Simon: “Per adesso voglio solo stare a casa e cercare di godermi un po’ di tranquillità. In questi anni ho imparato bene cosa vuol dire saper aspettare. Quindi anche adesso credo che mi darò del tempo per capire meglio cosa succederà tra uno o due anni”.

D: Puoi dirci ancora qualche parola su Felix? Tra di voi c’è un bel rapporto, cosa ti piace di questo giovane tennista?

Simon: “Credo che sia una persona con un atteggiamento davvero fantastico sia in campo che fuori dal campo. Non dice mai niente in campo, semplicemente lotta per quello che vuole senza mai essere maleducato. Saluta sempre tutti e ringrazia tutti. Ho avuto anche modo di parlare con il suo staff e mi piace molto il loro approccio. Lui è una persona molto umile ed è raro quando si tratta di un giocatore così forte. Tutte le volte che sa di avere un problema durante il match, lui cerca di risolvere il problema con il giusto atteggiamento. Lui sa in cosa è bravo e in cosa è meno bravo. Continuerà a migliorarsi sempre e questo è davvero un grande segno di umiltà per qualcuno a cui tutti hanno sempre detto che è fortissimo. Mi piace davvero molto questo bilanciamento che ha tra fiducia, certezze e umiltà”.

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