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Tennis e soldi: lo sport di ricchi e poveri

Ultimo aggiornamento: 15/09/2014 18:36
Di Vanni Gibertini Pubblicato il 15/09/2014
7 min di lettura 💬 Vai ai commenti

TENNIS FOCUS – Secondo uno studio del Wall Street Journal, il tennis è lo sport nel quale le differenze tra i top player e gli altri, in termini di guadagni, sono le più elevate.

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Durante gli US Open si finisce quasi sempre inevitabilmente per parlare di soldi: d’altra parte l’ultimo Slam dell’anno è il torneo con il più elevato prize money nel circuito (più di 18 milioni di dollari nell’edizione 2014) e premia i vincitori dei due tornei di singolare con ben tre milioni di dollari, che quest’anno nel caso di Serena Williams sono stati “arrotondati” a quattro milioni, grazie al bonus previsto per chi si aggiudica le US Open Series.

Nel corso della prima settimana, poi, si è anche parlato della non trascurabile somma di denaro “rifiutata” da CiCi Bellis, la quindicenne americana responsabile dell’eliminazione di Dominka Cibulkova, la quale in virtù del suo status di “amateur” (necessario per mantenere l’eleggibilità per le gare NCAA tra i college americani) ha dovuto declinare l’assegno di oltre $60.000 previsto per chi raggiunge il secondo turno del tabellone di singolare.

Chi invece ha fatto un discorso di tipo diverso, mettendo in confronto il tennis con gli altri maggiori sport professionistici americani, è stato il Wall Street Journal, che segue sempre attentamente le vicende del circuito professionistico, soprattutto quando si tratta di fare i conti in tasca ai suoi protagonisti. Il prestigioso giornale finanziario ha paragonato la differenza in termini di guadagni tra il n.1 ed il n.32 nella lista degli atleti più pagati di ogni sport.
Quello che ne è risultato è che il tennis è lo sport con la maggiore sperequazione tra i primi 32 di questa speciale classifica: infatti tra il primo della lista, il n. del mondo Novak Djokovic, ed il n.32, che nell’ultimo ranking ATP pubblicato prima degli US Open era lo spagnolo Fernando Verdasco, c’è una differenza di quasi dieci volte. Nel corso del 2014, infatti, il serbo ha potuto mettere in cascina la bellezza di $7.229.050, mentre Verdasco ha incassato “solamente” $757.446. Queste cifre, va detto, sono al lordo delle tasse, e non includono gli introiti dovuti a sponsorizzazioni ed esibizioni, che nel caso dei primi della classe possono raggiungere cifre importanti. E’ noto infatti come vari campioni del passato abbiano confermato come sia possibile arrivare a moltiplicare per tre o per quattro il denaro vinto in premi ufficiali attraverso i contratti pubblicitari.

Se si guarda al tennis femminile, la situazione non cambia di molto: la n.1 “al botteghino”, Maria Sharapova, ha portato a casa nei primi otto mesi dell’anno poco più di 4 milioni di dollari ($4.011.860), mentre la n.32 di questa classifica, l’australiana Casey Dellacqua, ha incamerato appena $457.429.

I cosiddetti “paperoni” del tennis però impallidiscono quando vengono paragonati ai più pagati delle leghe professionistiche americane. Nel football NFL, il più pagato (Ndamukong Suh dei Detroit Lions) guadagna ben $22.412.500 a stagione, mentre il n.32 (Tony Romo dei Dallas Cowboys) si ferma a poco più della metà con $11.773.000. Nel basket NBA, i $23.500.000 a stagione della stella dei Los Angeles Lakers Kobe Bryant vanno a paragonarsi ai $13.500.000 di Josh Smith dei Detroit Pistons, il n.32 della lista. Nel baseball, le cifre sono ancora più elevate ma la sperequazione continua a scendere: i $26.000.000 del più pagato Zack Greinke (Los Angeles Dodgers) non arrivano nemmeno vicino a raddoppiare i $16.025.000 del n.32 Troy Tulowitzki (Colorado Rockies).

Lo stipendio minimo di $500.000 l’anno in vigore nella Major League Baseball rappresenta più o meno il prize money vinto quest’anno da Marcello Granollers, n.42 della classifica ATP (prima degli US Open, quando lo studio è stato effettuato). Ma si dirà che mentre gli atleti degli sport di squadra vengono pagati uno stipendio più o meno fisso indipendente dalle vittorie o dalle sconfitte, chi pratica sport individuali invece viene pagato solamente se vince. Ed i tennisti devono pagarsi tutte le spese di tasca propria (allenatori, fisioterapisti, attrezzature di allenamento, viaggi, etc…). In base a quanto dichiarato da vari tennisti impegnati nel tour, le spese annue per un coach ed un fisioterapista che viaggiano full time a seguito di un giocatore, si superano tranquillamente i $200.000 l’anno, limitando i voli in business class solo alle tratte più lunghe.

Tuttavia se si confronta il tennis con l’altro grande sport professionistico individuale, il golf, si vede chiaramente come anche i golfisti se la passano molto meglio dei tennisti dal punto di vista economico. Rory McIlroy, il più ricco fino a questo momento nel 2014 nel golf professionistico, ha superato i $7 milioni di premi vinti, mentre il trentesimo della classifica ha superato i $2 milioni. Una sperequazione (circa 1 a 3) superiore a quella degli sport di squadra, ma pur sempre molto più bassa dell’1 a 10 che si registra nel tennis. Ciò è dovuto anche alla sostanziale differenza del prize money totale in palio nel PGA Tour di golf ($308 milioni nel 2014) in confronto a quanto offerto dall’ATP Tour ($160 milioni, inclusi gli Slam, che sono governati dalla ITF).

“Alla fine dell’anno la differenza tra i top players e gli altri è immensa – ha raccontato Granollers al Wall Street Journal – Credo di avere dei buoni contratti di sponsorizzazione per il mio ranking, ma credo che un golfista con una classifica simile alla mia potrebbe tranquillamente aggiungere uno zero alle cifre che percepisco io”.


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