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Reading: Matteo Arnaldi raggiunge i quarti al Challenger di Murcia
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ChallengerFlash

Matteo Arnaldi raggiunge i quarti al Challenger di Murcia

Il tennista sanremese contro Coppejans recupera un match che sembrava perduto. Molto bene a Barletta Pellegrino e Agamenone che abbiamo brevemente intervistato.

Last updated: 07/04/2023 10:05
By Massimo Gaiba Published 06/04/2023
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5 Min Read
Arnaldi Matteo - Foto Ray Giubilo

Il commento di Ubaldo Scanagatta

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Al Challenger 75 di Murcia (terra battuta) erano tre gli italiani in tabellone: Matteo Arnaldi, Raul Brancaccio e Lorenzo Giustino. Molto bravo Arnaldi (seconda testa di serie del torneo) che all’esordio, con Carlos Alcaraz come spettatore d’eccezione, ha superato Feliciano Lopez che a 41 anni compiuti continua saltuariamente a giocare ed evidentemente ha ancora talento sufficiente per tenere sulla corda avversari ben più giovani, esattamente come è successo col sanremese che ha rischiato seriamente di andare al terzo (6-3 7-6). Al turno successivo Arnaldi sembrava aver gettato la spugna contro il belga Kimmer Coppejans (n.196 ATP) che si era portato avanti 6-3 3-0 senza concedere nemmeno una palla break. Poi, come succede spesso nel tennis, il panorama è radicalmente cambiato nel giro di pochi scambi e la pallina dell’azzurro ha preso velocità andando a pescare tutti quegli angoli che in precedenza si erano beffardamente negati. Ben tre break suggellavano il recupero di Arnaldi che chiudeva al secondo match point (3-6 6-4 6-4) e nei quarti affronterà il kazako Mikhail Kukushkin (n.319) che, a 35 anni suonati, rimane avversario molto scorbutico. Subito eliminati invece Raul Brancaccio (6-3 6-4 da Alejandro Moro Canas, n.310) e Lorenzo Giustino (6-2 6-2 da Pablo Llamas Ruiz, n.274).

Al Challenger 75 di Barletta (terra battuta) foltissima la pattuglia azzurra con ben 14 rappresentanti, di cui sei provenienti dalle qualificazioni dove hanno fatto all in.

In due sono arrivati ai quarti: Andrea Pellegrino e Franco Agamenone. Il tennista di Bisceglie, che dista 20 km dal campo centrale di Barletta, ha fatto suoi i due derby che l’hanno opposto prima a Francesco Maestrelli (6-3 6-0) e poi a Stefano Travaglia (6-2 6-2), senza concedere nessuna chance agli avversari. Adesso lo aspetta lo spagnolo Santiago Rodriguez Taverna (n.254), che nel secondo turno ha eliminato un ottimo Jacopo Berrettini, e giocherà da favorito.

Franco Agamenone in realtà ha vinto due partite senza nemmeno scaldare il motore. All’esordio l’australiano James McCabe (n.282) si è arreso senza combattere (6-0-6-1) e nel secondo turno Matteo Gigante è stato costretto al ritiro sul 3-2 del primo set a causa di un virus intestinale. Adesso se la vedrà con il francese Laurent Lokoli con cui non esistono precedenti. Abbiamo contattato il tennista italo-argentino per avere un suo commento.

“Oggi praticamente non abbiamo giocato perché Gigante ha preso un virus, lo stesso che aveva colpito Maestrelli, e già prima della partita aveva vomitato. Sono comunque contento di aver raggiunto i quarti perché gli ultimi mesi per me sono stati piuttosto difficili. Ma adesso per fortuna mi sento meglio, soprattutto perché sono tornato a Lecce e ho ricominciato ad allenarmi con Andrea (Trono, ndr) con cui ci eravamo separati in settembre. Ci conosciamo così bene che ci abbiamo messo davvero poco per ritrovare la sintonia. Subito dopo l’Australia avevamo ripreso i contatti per chiarire i motivi per cui ci si era separati, ma evidentemente entrambi desideravamo riprendere la collaborazione. Avevamo la sensazione che il lavoro non fosse ancora concluso”.

Eliminato al secondo turno Salvatore Caruso che, ripescato come lucky loser, ha dimostrato di meritarsi la fortuna battendo all’esordio un deludente Flavio Cobolli e poi non è riuscito a concedere la replica contro l’ostico canadese Steven Diez (6-2 6-4). Fuori all’esordio Federico Arnaboldi, Gianluca Mager, Julian Ocleppo, Stefano Napolitano, Edoardo Lavagno e Gabriele Pirano.

Si giocava anche in Messico, a San Luis Potosi dove la scorsa settimana Elisabetta Cocciaretto e Sara Errani avevano monopolizzato la finale. Cosa che non succederà coi ragazzi perché Federico Gaio, l’unico italiano in gara, è stato eliminato (6-4 6-3) al secondo turno delle qualificazioni dal veterano neozelandese Rubin Statham (n.456 ATP) che a 35 anni insegue ancora il sogno di vincere un trofeo a livello Challenger, per arricchire un po’ quella bacheca dove fanno già bella mostra 12 Futures.


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TAGGED:ATP Challengermatteo arnaldi
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