Il walkie-talkie in mano, gli occhi rivolti a scrutare il capriccioso cielo di Londra: Alan Mills, tournament referee di Wimbledon dal 1977 (come assistente di Fred Hoyles) al 2005, è morto il 18 gennaio, a 88 anni.
Mills incarnava come pochi lo spirito dei championships: ligia operosità, instancabile efficienza e…attenzione alla pioggia. Era soprannominato “rain man”, l’uomo della pioggia, appunto, e aveva assunto una certa notorietà anche fra il pubblico televisivo: nei momenti in cui il gioco doveva essere interrotto per l’imminente arrivo del cattivo tempo, la regia indugiava fra le minacciose nubi del cielo e lo sguardo annuvolato del referee, da cui dipendeva l’interruzione del gioco. Scorgere il suo volto significava spesso arrendersi all’inevitabilità della pioggia, e prepararsi a indeterminate attese.
Mills, a cui fu conferito anche l’Eccellentissimo Ordine dell’Impero Britannico, era stato un tennista di alto livello: disputò tre incontri di Coppa Davis; gareggiò per quattordici volte in doppio misto a Wimbledon, con sua moglie, la giocatrice di Ping Pong Jill Rook. Fu inoltre il primo inglese a sconfiggere Rod Laver, nel 1961.
Durante la sua carriera da giudice di sedia, durata fino al 2015, Mills ebbe occasione di arbitrare l’esordio di McEnroe a Wimbledon: il diciottenne John, partito dalle qualificazioni, raggiunse in quel 1977 le sue prime semifinali.
“Alan ha avuto una grande influenza su di me e su molti arbitri in tutto il mondo – ha detto l’ATP Supervisor Gerry Armstrong -. È rimasto disponibile e incoraggiante durante tutti gli anni in cui abbiamo lavoro assieme a Wimbledon e sul tour ATP. È stato un grande onore lavorare al suo fianco nel tennis professionistico per molti decenni.”
Di seguito alcune sue parole durante i preparativi per l’edizione del 1988: