Nel Challenger 125 di Orleans (cemento indoor) è andata in scena la finale forse piĂš logica tra lo scozzese Jacob Fearnley (n.126 ATP) e il padrone di casa, il 22enne Harold Mayot (n.115), originario di Metz. Classifica simile per i due che, fregiandosi rispettivamente dellâottava e della quinta testa di serie, si presentavano però in un momentum decisamente diverso: il francese reduce da una stagione buona ma senza vittorie (due finali a Barletta e Ilkley), il 23enne scozzese invece cavalcando lâonda di un ultimo anno semplicemente entusiasmante.
La cronaca della finale di Orleans
Ma su questo ragazzo, uscito praticamente dal nulla, torneremo in seguito, per ora raccontiamo di una finale che sugli spalti della Coâmet Arena ha visto il pubblico delle grandi occasioni. Lo scozzese parte lento in entrambi i set, trovandosi a dover recuperare un break. Cosa che fa senza particolari problemi, anzi restituendo lo sgarbo con gli interessi. Peccato che, quando tutti pensano che il match sia in retta dâarrivo, Fearnley si complichi la vita sprecando un Championship point servendo sul 5-4 (due ne aveva giĂ avuti nel game precedente) e ceda addirittura il servizio alla quarta occasione. Sul 5-6 deve poi fronteggiare, sempre al servizio, due set point del francese che, fortemente sostenuto dal pubblico, sembra aver ricominciato a crederci. Ma un ace e un bel diritto risolvono velocemente il problema, rimandando tutto al tie-break. Che lo scozzese vince per 7/5 e chiudendo 6-3 7-6(5) in unâora e mezza di partita. Per Fearnley è la quarta vittoria a livello Challenger che lo proietta in top 100, per la precisione al n.98 ATP. Best ranking anche per Mayot che sale al n.107, migliorandosi di una posizione.
Chi è Jacob Fearnley
Ma, tornando a noi, chi è questo ragazzo normolineo di 183 cm che fino allâottobre scorso era fuori dai top 1000? Per la precisione il giorno 23 era ancora n.1780, con lâattenuante, va detto, di aver giocato pochissimo: solo 26 match in quasi 4 anni. Infatti Jacob, prodotto della âMerchiston Castle Tennis Academyâ, era al College e stava giocando alla âTexas Christian Universityâ a Forth Worth, dove con gli âHorned Frogsâ non solo è stato in tutti e quattro gli anni All-America ma ha anche vinto due ITA Indoor National Championships consecutivi, una manifestazione con 16 team di Division 1 che si affrontano in un torneo della durata di 4 giorni. Poi il ritorno in Europa con i primi tornei professionistici affrontati non da turista ma con la mentalitĂ di chi vuole sfondare per davvero. CosĂŹ nellâottobre 2023 Jacob comincia a fare sul serio e i risultati si vedono subito: vittoria allâITF da 25.000$ di Edgbaston, semifinale la settimana successiva a Glasgow e in novembre finale a Columbus in un altro 25.000$ dove fu costretto al ritiro a match appena iniziato contro lâenfant prodige del tennis a stelle e strisce: il 18enne Learner Tien. In questo 2024 ha poi ulteriormente aumentato i giri del motore mettendo in bacheca tre vittorie Challenger (Nottingham 2 , Lincoln e Rennes) oltre alla semifinale di Chicago e allâITF di Esch/Alzette. Con la ciliegina del secondo turno a Wimbledon dove riuscĂŹ a creare qualche problema a Nole Djokovic, costretto a sudarsela in quattro set piuttosto contrastati. Un ruolino di marcia davvero impressionante che gli ha permesso di scalare impetuosamente le classifiche, presentandosi qui ad Orleans da n.126 ATP. Il suo passo anche in terra di Francia è stato quello del padrone, cedendo un solo set nellâesordio contro Eysseric. Poi ha innestato il turbo e non câè stato piĂš niente da fare per nessuno come nei quarti in cui ha rullato il nostro Matteo Gigante (6-1 6-0), per poi fermare la corsa di quellâaltro grande talento che risponde al nome di Alexander Blockx (6-4 6-3). Il ragazzo gioca secondo gli stilemi che ha perfezionato al College: servizio molto incisivo, rapiditĂ di piedi, risposta aggressiva e forte pressione da fondo campo soprattutto col suo micidiale sventaglio di diritto. Se devo essere sincero fino in fondo, non mi ha propriamente rubato lâocchio ma è sicuramente un giocatore molto forte e soprattutto futuribile, pur non essendo piĂš un ragazzino. Pensiamo che la sua forza, oltre allâindubbia padronanza tecnica, stia soprattutto in una grande tranquillitĂ interiore che gli permette di affrontare con calma i momenti decisivi di una partita e che in passato gli ha consentito di finire con calma il suo percorso accademico, resistendo alle sirene dei guadagni e della fama.