49 anni per Stefan Edberg, il Principe che allena il Re

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49 anni per Stefan Edberg, il Principe che allena il Re

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L’ex n. 1 del mondo Stefan Edberg festeggia i suoi 49 anni a fianco di un altro ex n. 1, Roger Federer. Il regalo dello svizzero? La vittoria nel match d’esordio nel primo slam dell’anno a Malbourne

Niente male ricevere gli “happy birthday” durante l’happy slam, l’impareggiabile evento di Melbourne. Non tutti hanno la chance di essere un ex n. 1 del mondo e, per giunta, festeggiare il compleanno accanto ad un altro ex n. 1, durante il più gioioso e soleggiato slam dell’anno. Eh già, di Stefan Edberg ce n’è uno solo e, oggi, l’ex campione svedese spegne 49 candeline in quel di Melbourne, dove il suo pupillo, Roger Federer, ha cominciato benissimo, vincendo agevolmente il match d’esordio contro Lu.

Se mi trovassi in presenza di Stefan, cosa gli direi per il suo compleanno?

Beh, l’immancabile augurio sarebbe quello di vincere ancora un torneo del grande slam, ma questa volta come allenatore ! E, se così fosse, ciò farebbe la gioia di milioni di appassionati di tennis poiché significherebbe che il campionissimo svizzero sarebbe salito a quota 18 !

In realtà Stefan ci è andato vicinissimo, e proprio sul campo che l’ha visto due volte campione in passato, nel 1988 e nel 1990, sulla magica erba di Wimbledon. Nel 2014, Roger Federer infatti raggiunge a Church Road la sua 25esima finale in uno slam, un testa a testa lottatissimo e al fulmicotone contro Novak Djokovic. Alla fine è il serbo ad alzare il trofeo dei Championschips ma Federer è ancora più che mai uno dei grandi candidati per trionfare in un major. E questo grazie, oltre che alle sue infinite doti di fuoriclasse, anche a Stefan Edberg.

Lo svedese, nato a Vastervik nel 1966, può vantare ben 41 titoli in singolare, tra cui 6 slam: due Australian Open, nel 1985 e nel 1987, i due Wimbledon citati sopra e 2 US Open, nel 1991 e nel 1992. Unico major a mancare nel suo formidabile palmares è il Roland Garros. Nell’unica finale raggunta sulla terra di Porte d’Auteil, nel 1989, Stefan viene superato da Michael Chang, dopo che l’americano aveva sorpreso Ivan Lendl nel celebre e rocambolesco match di ottavi di finale. Trionfa inoltre ben 4 volte in Coppa Davis con la sua Svezia, nel 1984, 1985, 1987 e 1994 e nel 1990 raggiunge la vetta del ranking. Il ritiro avviene nel 1996 e, dal 2004, fa parte della Hall of Fame.

Una delle celebri caratteristiche di Edberg è il suo stile classico che lo rende così diverso tennisticamente dagli altri colleghi svedesi. Dotato di un rovescio ad una mano sopraffino e di uno stile “cristallino”, Edberg è soprattutto maestro nel serve & volley. Ed è proprio sul gioco di attacco che l’ex campione svedese poteva portare il quid in più al tennis di Roger Federer. Non che Roger avesse bisogno di imparare come si gioca a rete; tuttavia, allo svizzero, forse negli ultimi tempi mancava quel qualcosa in più per affermarsi ancora su avversari tanto ostici come Nadal e Djokovic; la possibilità di rubare loro il tempo a rete poteva essere probabilmente la chiave di volta per trionfare ancora, soprattutto negli slam.

E chi meglio di Sefan Edberg per migliorare ulteriormente tale aspetto tecnico ?

E gli effetti di questo magico connubio si vedono. In effetti Roger, in questa fase della sua carriera, ha affinato ulteriormente il gioco di volo, è ancora più aggressivo e, quando le circostanze lo permettono, accorcia maggiormente gli scambi terminandoli a rete. Se il 2014 di Federer si conclude alla grande con la finale al Masters e il trionfo in Coppa Davis, anche l’inizio del 2015 non è niente male, poiché Roger sigla d’emblée il successo a Brisbane, superando il temibile Milos Raonic in rimonta.

Insomma il connubio Edberg/Federer sembra funzionare a meraviglia, anche perché i due campionissimi si assomigliano non poco. Oltre ad avere uno stile di gioco molto simile, Stefan e Roger hanno in comune tanti altri aspetti. Primo fra tutti, la grande classe nel comportamento, un’educazione e garbatezza ammirevoli, dentro e fuori dal campo, nonché un’eleganza naturale nel portamento e nel modo di porsi, con e senza la racchetta.

Non per niente l’ex campione svedese ai suoi tempi veniva considerato uno dei “principi” del campo da tennis, insieme ad un altro suo indimenticabile connazionale, il gentleman per eccellenza Mats Wilander. Tant’è che oggi l’Atp gli ha reso omaggio attribuendo al celebre premio per la sportività il nome del tennista svedese, lo Stefan Edberg’s Award, premio che, guarda caso, il fuoriclasse di Basilea ha vinto già ben 10 volte.

Dopo la vittoria contro Lu oggi, nell’intervista post match a bordo campo, è stato chiesto a Roger se avesse già preso il regalo di compleanno per Stefan. Lui sorridente ha risposto che, “in realtà, non ancora e, in fondo, ci siamo allenati insieme prima dell’incontro e questo è già un bel regalo dato che Stefan adora giocare a tennis“. E come dargli torto quando, per giunta, dall’altra parte della rete, c’è King Roger.

Buon compleanno Stefan !

 

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