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Italiani

ATP Roma: la grande bellezza di Lorenzo Musetti

La primavera da sogno del talento di Carrara: i record, il best ranking di numero 8, lo show con Zverev, il nuovo servizio e la grande semifinale con Alcaraz

Last updated: 16/05/2025 13:52
By Jacopo Gadarco Published 15/05/2025
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6 Min Read
Lorenzo Musetti - ATP Roma 2025 - Foto Francesca Micheli


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Lorenzo Musetti, grazie allo splendido successo ai danni del campione in carica Alexander Zverev, ha incantato la notte romana, aggiungendo un altro piccolo/grande quadro alla sua strepitosa primavera sulla terra battuta, qualificandosi per la prima volta in carriera alle semifinali degli Internazionali BNL d’Italia. Il carrarino – in attesa del match tra Jannik Sinner e Casper Ruud – è così diventato il sesto italiano nell’Era Open a raggiungere questo traguardo, dopo Adriano Panatta (1976 e 1978), Paolo Bertolucci (1973), Antonio Zugarelli (1977), Filippo Volandri (2007) e Lorenzo Sonego (2021). Per Musetti si tratta, in generale, della terza semifinale a livello di Masters 1000 (da quando esiste la categoria solamente Sinner, per quanto riguarda gli italiani, ne ha ottenute più di lui) dopo quelle raggiunte recentemente a Montecarlo e Madrid. Stiamo di fatto assistendo alla svolta definitiva di un giocatore che ha imparato a conoscere sé stesso, di un talento che ha scoperto la fiducia del coraggio, di un atleta in condizioni fisiche eccezionali.

Lorenzo Musetti *masterclass* 🎨

Relive a breathtaking Musetti performance vs Zverev at #IBI25! pic.twitter.com/FkUIavGhMg

— Tennis TV (@TennisTV) May 15, 2025

La crescita di Lorenzo – che al primo turno del Monte-Carlo Rolex Masters aveva seriamente rischiato di perdere contro il cinese Bu, numero 67 del ranking mondiale e soprattutto alle prime grandi esperienze sulla terra battuta – è stata impetuosa: due vittorie con Tsitipas, due vittorie con de Minaur, le sconfitte con rimpianti con Alcaraz e Draper, i capolavori romani con Medvedev e Zverev, le semifinali in tutti i 1000 europei sul rosso. Questo traguardo, sintomatico di una continuità da top 5, nel corso degli ultimi anni era stato raggiunto nella stessa stagione solamente dai grandi nomi del tennis mondiale: ovviamente Djokovic (2008 e 2009), ovviamente Nadal (addirittura per sei volte, rendiamoci conto), ovviamente Murray (2016), ovviamente Ferrer (2010), e poi, ancora, proprio da Zverev (2018 e 2022) e da Tsitsipas (2022). Musetti è dunque diventato contemporaneamente il primo italiano a mettere la firma su questo record e, allo stesso tempo, il primo tennista nato negli anni 2000 a farcela, anticipando perfino Alcaraz e Sinner.

Whatever the weather ☔️#IBI25 pic.twitter.com/bTSnT13glX

— Tennis TV (@TennisTV) May 13, 2025

Se dovessimo cercare di fotografare tutta la fiducia del momento di “Muso” partiremmo dagli ultimi due punti della partita con Medvedev: la smorzata che ha beffato la pioggia, nel pieno della tempesta romana, con cui si è conquistato il match point, e poi, tre ore dopo, l’ultimo dritto, con cui ha lasciato andare l’ansia e tutti i pensieri di un’interruzione così assurda, arrivata nel momento più scomodo. I numeri della classifica sono la conseguenza naturale del rendimento di un giocatore nuovo: Lorenzo, grazie alla vittoria su Zverev, ritoccherà ancora il proprio best ranking, diventando il numero 8 del ranking mondiale (e, per forza di cose, l’ottava testa di serie del Roland Garros) e il numero 6 della Race, con vista su Torino.

Ma i numeri della classifica non ci raccontano tutto: il nuovo servizio – caratterizzato da un caricamento breve, quasi spezzato – sta cominciando a funzionare: a Montecarlo – dopo le prove di inizio stagione – si era presentato con un movimento ancora più estremo, accontentandosi di mantenere una percentuale molto alta di prime palle in campo. Dal match con Tsitsipas in poi aveva cercato una spinta diversa e a Madrid, dove le condizioni di gioco sono molto rapide, aveva acquisito ancora più fiducia: a Roma ha completato il puzzle, disputando due dei migliori match al servizio della carriera (e, aggiungiamo, contro due delle migliori risposte del circuito). Con Medvedev ha concesso solamente tre palle break in 11 turni di battuta, chiudendo con il 77% di vinti con la prima e con un’incredibile 70% con la seconda; con Zverev ha messo poche prime (50%), vincendo però il 59% dei punti con la seconda.

I numeri della classifica – dicevamo – non ci raccontano tutto, perchè poi c’è il talento: Musetti, nel corso delle ultime settimane, sta srotolando tutto il catalogo del giocatore da terra battuta. Perchè sta bene, perché parte da lontano ma non si limita solamente alla difesa, perchè il passante è un’arte, perché in questo momento sembra trovarsi a proprio agio in qualsiasi zona del campo, e chiedetelo a Zverev.

In semifinale l’azzurro troverà Carlitos Alcaraz, e, magari, non finirà qui: nelle prossime ore cominceremo a chiederci che cosa potrà inventarsi Lorenzo, se dovrà ripartire dal primo set di Montecarlo, oppure se dovrà cercare una nuova chiave, un’idea diversa, una prima di servizio incisiva sul dritto del campione spagnolo, attendendo magari il solito passaggio a vuoto di Carlitos. O invece, forse, per una volta, sarebbe il caso di aprire gli occhi, e di invertire i ruoli, e di ribaltare la domanda: che cosa deve fare Alcaraz per battere questo Lorenzo Musetti?


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