Finalmente ci siamo. Tra poche ore il Campo Centrale sarà teatro di un’altra grande giornata per il tennis italiano, che ormai ogni giorno vede la sua storia riscriversi, aggiornarsi e arricchirsi con dettagli sempre nuovi. Alle ore 17 Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si sfidano per la corona di re di Roma, nella seconda finale di questa domenica, la terza dell’intero weekend, che vede un giocatore azzurro protagonista assoluto, dopo quella di doppio femminile che apre il programma alle ore 12, in cui Sara Errani e Jasmine Paolini cercano il bis al Foro Italico.
Che i giorni degli Internazionali d’Italia fossero cerchiati sul calendario degli appassionati di tennis, soprattutto italiani, lo sapevamo da tempo. Che Jannik Sinner al primo torneo dal rientro potesse arrivare fino alla fine era tutto da vedere. Eppure così è stato e Jannik ha dimostrato ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, cosa significhi essere il numero 1 al mondo. Un percorso che, sulla carta, presentava qualche insidia per l’altoatesino si è trasformato in una prova di forza. La partita d’esordio contro Mariano Navone che ha convinto tutti. Perché mica era semplice tornare dopo tre mesi di sospensione, ma forse non c’era porto migliore per farlo rispetto al torneo di casa, con il sostegno della propria gente. Poi qualche passo indietro sul piano della prestazione contro Jesper De Jong, che sarà servito sicuramente a Jannik per capire in quali componenti il suo tennis si era un po’ arrugginito e per poter togliere definitivamente le scorie.
E non è un caso che siano arrivati in seguito due successi di grande valore. Prima la vittoria con Francisco Cerundolo, il giocatore che aveva vinto più partite sulla terra battuta in questo 2025, e poi l’assolo contro Casper Ruud, fresco vincitore di Madrid, a cui ha lasciato un solo game. L’approdo in finale si è compiuto con la semifinale contro Tommy Paul, un match di meravigliosa follia, vinto al terzo da Jannik. E adesso Carlos Alcaraz per l’undicesimo atto di una rivalità appena all’inizio, ma che appare già così navigata. E capace di spingere i due protagonisti verso le migliori versioni di se stessi.
Lo spagnolo era arrivato nella Capitale con una manciata di dubbi legati alla sua condizione fisica. Durante la finale di Barcellona persa con Holger Rune aveva accusato un problema alla gamba destra che lo ha poi costretto al forfait a Madrid. Forse non avrà intrattenuto il pubblico romano con il suo tennis più brillante Carlitos, ma per strada ha comunque lasciato un solo set, quello concesso a Karen Khachanov negli ottavi di finale, in una partita che lo spagnolo avrebbe potuto anche perdere. I match contro Jack Draper e Lorenzo Musetti, due dei giocatori del momento, hanno confermato che l’infortunio è ormai alle spalle. Se l’inglese, liquidato con un doppio 6-4, è arrivato all’appuntamento con la spia della riserva energetica accesa, Lorenzo ha pagato sicuramente l’emozione di giocarsi una semifinale davanti al pubblico di casa e anche una giornata no, in cui non ha saputo neppure adattarsi alle condizioni di gioco, con il vento protagonista. Ecco, ciò detto, Alcaraz non si è disunito né deconcentrato, come troppo spesso gli è successo in questi ultimi mesi e adesso cerca il successo nell’unico grande torneo su terra battuta che manca alla sua bacheca.
È la prima finale importante che vede contrapposti Sinner e Alcaraz, che si sono già sfidati dieci volte (senza contare al Challenger di Alicante nel 2019). I precedenti ufficiali segnano un 6-4 per lo spagnolo, che la scorsa stagione ha vinto tutti i e tre i match contro l’azzurro (Indian Wells, Roland Garros e Pechino). Non rientra nelle statistiche quello che è effettivamente l’ultimo incontro disputato tra i due, ovvero la finale del Six Kings Slam dell’ottobre scorso, in cui Jannik si è imposto per 2 set a 1. Al di là delle discussioni circa l’evento, è una precisazione che è opportuno fare. I testa a testa sulla terra rossa sono invece in perfetto equilibrio per 1 a 1. Sinner ha vinto la finale del 250 di Umago nel 2022, mentre Carlos ha avuto la meglio nella semifinale del Roland Garros dello scorso anno, conclusasi al quinto set.
In vista proprio dello Slam parigino per entrambi questa finale è un’iniezione di fiducia, che serve a spazzare via dubbi e incertezze che il 2025 aveva inculcato nelle teste dei giocatori, per ragioni del tutto differenti. Jannik si conferma numero 1 e, in caso di vittoria oggi, ricomincerebbe ad allungare nel ranking rispetto agli inseguitori. Carlitos è certo di tornare numero 2 al mondo e approda a Parigi da testa di serie numero 2, scavalcando nuovamente Alexander Zverev.
Dando un’occhiata alla Race, invece, si apprezza come le posizioni siano invertite: a guidare la classifica annuale è Alcaraz, mentre Sinner insegue a distanza ridotta. Se dovesse trionfare al Foro Italico, il numero 1
al mondo si avvicinerebbe anche alla vetta della Race. Un risultato straordinario, se si considera che Roma è solo il secondo torneo stagionale dell’altoatesino.
Jannik Sinner è il terzo giocatore italiano in finale a Roma nell’era Open, dopo Adriano Panatta (1976 e 1978) e Tonino Zugarelli (1977) ed è il primo dopo 47 anni. Era infatti dal 1978 che un azzurro non si regalava l’atto finale degli Internazionali d’Italia, quando Panatta si inchinò a Bjorn Borg. Il successo, invece, manca a
livello maschile dal 1976, l’anno magico del tennis italiano, quando fu proprio Adriano Panatta a essere incoronato re di Roma.
Carlos Alcaraz potrebbe essere, invece, l’ottavo tennista spagnolo a trionfare nella Capitale, confermando il grande feeling degli iberici con il Foro Italico.
La finale tra Sinner e Alcaraz sarà visibile sui canali di Sky Sport e in diretta streaming su Sky Go e NOW. Inoltre andrà in onda in chiaro su Rai 1.
Beatrice Becattini