Dal nostro inviato ad Amburgo
F. Cobolli b. [5] A. Davidovich Fokina 6-4 7-5
Una vittoria di carattere, di nervi, di cuore. Flavio Cobolli continua il suo percorso vincente al Bitpanda Open di Amburgo, conquistando l’accesso ai quarti di finale con un successo pesante su Alejandro Davidovich Fokina, numero 32 del mondo. Il punteggio finale recita 6-4 7-5, ma non racconta fino in fondo la battaglia vinta dal romano, che nel secondo set si è trovato sotto 2-5, con il match apparentemente compromesso, anche a causa di un forte e costante vento che ha molto disturbato le dinamiche di gioco. Invece no: con la calma di un veterano e l’orgoglio di chi vuole spostare l’asticella un po’ più in alto, Flavio ha infilato una rimonta sontuosa, cancellando anche un set point e chiudendo con cinque game consecutivi. Una prestazione maiuscola per qualità tecnica e solidità mentale, impreziosita da un primo set giocato con lucidità e ordine tattico.
Domani, nei quarti di finale, Cobolli se la vedrà con Roberto Bautista Agut, che ha sorpreso Frances Tiafoe, testa di serie numero 2 del torneo, al termine di un’altra sfida inaspettata. L’occasione è ghiotta, il momento è favorevole: Flavio ha già dimostrato di saper lottare. Ora potrebbe anche sognare.
Primo set: Cobolli gioca con autorità
Parte con il piede giusto Flavio Cobolli, che vince il sorteggio e sceglie di servire. La decisione si rivela subito azzeccata: prime solide, diagonale di rovescio tenuta bene e primo game portato a casa a 15. È proprio lì, sulla diagonale sinistra, che si combatte il primo vero braccio di ferro del match, vinto dall’azzurro. Davidovich Fokina parte contratto, e nel game successivo regala due punti con errori non forzati. Cobolli si guadagna subito due palle break, ma lo spagnolo si salva con coraggio, spingendo con il dritto a uscire sul rovescio dell’italiano e costringendolo all’errore. È uno schema che si ripeterà spesso: l’iberico cerca il rovescio di Cobolli per scardinare la sua solidità. E ci riesce nel quarto gioco, quando, dopo essersi trovato sotto 40-15, piazza una serie di colpi profondi sul lato sinistro dell’azzurro e ottiene il break grazie a un paio di errori proprio da quella parte. Anche lo spagnolo non è immune da imprecisioni, e nel game successivo concede ancora due palle break. La prima sfuma per un errore in lunghezza di Flavio, ma sulla seconda l’azzurro trova un dritto inside-out perfetto che gli vale il contro-break. Quando si gioca sul dritto, è Cobolli a fare più male.
Sul 2-2 l’italiano tiene la battuta a zero con autorità, e nel gioco successivo strappa nuovamente il servizio allo spagnolo: stavolta è lui a comandare gli scambi sulla diagonale di rovescio, ribaltando lo schema che in precedenza l’aveva penalizzato. Flavio va avanti 4-2, con l’inerzia tutta dalla sua parte. Come spesso accade, però, confermare il break è la parte più difficile. E infatti Cobolli incappa in due errori con il dritto – fin lì suo alleato – che si fermano sulla rete. Davidovich ringrazia e si riprende il break, tornando “on serve” sul 4-3. Poco dopo arriva anche il 4-4, con uno spagnolo che sembra aver alzato i giri del motore, infilando una serie di vincenti che lasciano poco scampo al romano.
Cobolli accusa il colpo e si ritrova sotto 15-40 nel nono gioco, ma è bravissimo a cavarsi d’impaccio con tre servizi vincenti (due ace) e un errore in risposta di Davidovich. È una svolta, perché nel game successivo è lo spagnolo a vivere un passaggio a vuoto: errori, indecisioni e tre set point concessi a Cobolli. All’italiano basta il primo per chiudere il set 6-4. Un parziale conquistato con intelligenza e solidità, sfruttando le fasi di calo dell’avversario e mantenendo una continuità che al momento fa la differenza: 20 gli errori gratuiti di Davidovich nel solo primo set, troppi per pensare di impensierire un Cobolli attento, propositivo e concreto.
Secondo set: Cobolli più bravo nei momenti chiave
I primi due game scorrono via in sostanziale equilibrio, ma è solo un’illusione. Al terzo gioco, infatti, Cobolli inciampa sul proprio servizio: avanti 30-15, spegne la luce con due errori che non ti aspetti, entrambi con il dritto. Prima uno schiaffo al volo che muore in rete, poi un lungolinea largo che spalanca la porta a Davidovich Fokina per il primo break del set.
L’azzurro avrebbe subito l’occasione per rimettere le cose in parità nel game successivo, quando si procura una palla break. Ma la spreca con un dritto che affonda nella rete. “Ho paura di tirare forte con il vento”, confessa rivolgendosi al suo angolo. Il vento invece non spaventa lo spagnolo, che si prende anche il game del 3-1 con autorevolezza.
Cobolli resta aggrappato al match tenendo il servizio nel game seguente, ma ormai l’inerzia è tutta dalla parte dell’iberico, che continua a spingere e chiude a zero il proprio turno di battuta. Più che il punteggio, a preoccupare è l’atteggiamento del romano, che appare remissivo, quasi rassegnato. Davidovich Fokina non fa sconti, continua a martellare e strappa di nuovo il servizio per il 5-2, approfittando di un Cobolli che in questo momento non riesce più a opporre resistenza.
Sembra la fine del set, ma non lo è.
Come il sole che sbuca inatteso tra le nuvole di Amburgo, spuntano due palle break per Cobolli: la seconda è quella buona, ed è controbreak. Il set si allunga. Il nono game è il più lungo e intenso dell’incontro: Davidovich Fokina ha un set point, Cobolli due occasioni per pareggiare. E alla fine è proprio l’azzurro ad avere la meglio: 5-4 per lo spagnolo, ma ora è lui a servire per restare nel set.
Cobolli ha un’altra palla break per il clamoroso 5 pari, ma lo spagnolo lo aggredisce sul rovescio e lo costringe all’errore. Il vento però adesso soffia dalla parte dell’italiano, e lo fa forte. Il romano d’adozione si esalta nella battaglia, approfitta di un errore di Davidovich Fokina e completa la rimonta: da 2-5 a 5 pari. È un treno in corsa e non vuole più fermarsi. Vince anche il game successivo: 6-5, primo sorpasso nel set. Nel dodicesimo gioco arrivano due match point per Cobolli. Il primo è annullato da uno smash dello spagnolo, il secondo da un rovescio che finisce largo, ma al terzo tentativo, l’azzurro trova un dritto diagonale che colpisce come un fendente al corpo: Davidovich non può nulla. La rimonta è completa. La vittoria, da gladiatore.