Jack Draper ha avuto il suo bel da fare contro Mattia Bellucci, rimontato e vinto per 3-6 6-1 6-4 6-2. Un avvio in salita con il set perso, poi la rimonta, trovando sempre più fiducia nei suoi colpi e in una superficie di cui afferma: “In passato forse facevo più fatica con questo, ma ora il mio tempismo è migliorato molto. In generale, il mio gioco si adatta bene alla terra“. Adesso per il britannico, che contro l’azzurro ha centrato la sua prima vittoria a Parigi, ci sarà l’idolo di casa Monfils.
D: Jack, complimenti per oggi. Puoi dirci come sei riuscito a ribaltare la partita e ottenere la vittoria?
JACK DRAPER: “Penso che sia stata una prestazione abbastanza solida nel complesso. Il primo set è stato difficile. Sono entrato in campo, ho giocato… in realtà l’ho affrontato l’anno scorso a Tokyo, ed è stata una delle mie migliori partite dell’anno. Sapevo che era un ottimo giocatore e può tirare fuori colpi davvero imprendibili. Penso che nel primo set ci siano stati solo un paio di doppi falli di troppo qua e là, e lui stava giocando abbastanza bene da approfittarne. Poi da lì in poi penso di aver fatto un ottimo lavoro nel trovare la mia stabilità e sono migliorato col passare della partita. Sono piuttosto soddisfatto della mia prestazione oggi”
D: Le ultime uscite qui sono state memorabili per motivi che probabilmente preferiresti dimenticare. Come ti senti ad aver finalmente ottenuto la prima vittoria nel tabellone principale?
JACK DRAPER: “Molto felice. Sembra strano. Ovviamente ho giocato qui un paio di volte. La prima volta è stata praticamente una non partita, a dire il vero, per via del mio braccio. L’anno scorso è stata dura, ma anche un momento importante per me e la mia carriera. È stato memorabile sia per motivi positivi che negativi. Penso che vincere la mia prima partita qui sia fantastico. Ovviamente voglio continuare, voglio continuare a migliorare man mano che il torneo va avanti”
D: Quanto è diverso perdere un set in una partita al meglio dei cinque rispetto a una al meglio dei tre, sapendo quanto manca ancora da giocare e quanto sei difficile da battere? Quanto ti ha aiutato l’esperienza in Australia e nei match lunghi?
JACK DRAPER: “E’ sicuramente un po’ diverso. Quando ho perso il primo set oggi, non mi sono fatto prendere dal panico, perché sentivo che, anche se sono partito lentamente, stavo comunque rientrando nel match. Come hai detto, lui avrebbe dovuto vincere ancora due set per battermi. Nel primo set non stavo giocando un grande tennis, e lui stava tirando fuori colpi quasi incredibili. Sapevo che sarebbe stata una partita lunga. E penso che quando guardi i grandi giocatori, capisci che nelle partite dei Grand Slam c’è ancora tanta strada da fare. È qualcosa che sto ancora imparando, ma lo sto capendo sempre meglio. Capisco quando, ad esempio nei match al meglio dei tre, sono di solito molto aggressivo tutto il tempo, mentre nei Grand Slam non puoi giocare così per tutta la partita, è troppo lunga. Penso che oggi ho fatto un ottimo lavoro restando calmo, sapendo che il mio tennis sarebbe migliorato, mi ero preparato bene, e le cose si sarebbero sistemate”
D: Lui ha tirato fuori un paio di servizi dal basso, anche in un momento importante. Era qualcosa per cui ti eri preparato, ti aspettavi potesse farlo?
JACK DRAPER: “Sapevo che ogni tanto li usa. Non ho mai capito perché la gente fischia i servizi dal basso, perché fanno parte del gioco. Se hai quel colpo nel repertorio… ormai tanti rispondono da molto lontano dietro la linea di fondo, quindi è una buona mossa. Gli è riuscito oggi in quel punto contro di me, e l’ho già visto farlo in passato. Ci stavo attento. E’ un buon colpo se lo giochi al momento giusto. Se l’avversario non è pronto o sta molto indietro. Io quel colpo non ce l’ho. Davvero no. Terribile. (Risate.)”
D: Hai avuto un’ottima stagione su terra, la migliore finora. Quanto era importante per te ottenere questa vittoria, per confermare i risultati e lo status tra i primi 5?
JACK DRAPER: “Decisamente importante. L’anno scorso, ovviamente, ero un giocatore diverso sotto molti aspetti, ma penso di non aver mai davvero ingranato. Ho perso tre match al terzo set per 7-6. Ho sempre apprezzato la terra, mi è sempre piaciuta, ho sempre pensato che il mio gioco fosse adatto. Forse quest’anno sono migliorato fisicamente, e ho più fiducia. So che non avevo mai vinto una partita qui, ma sono venuto con l’intenzione di andare lontano nel torneo. Ho fiducia e credo di poterlo fare. Ovviamente vincere partite fa bene, ma i miei obiettivi sono molto più ambiziosi. È bello, e sono molto concentrato nel cercare di arrivare il più lontano possibile”
D: Molti giocatori parlano di strane situazioni con l’antidoping, in particolare quando non riescono a urinare. Tallon Griekspoor mi ha detto che una volta ha dovuto guardare una partita intera dell’Ajax sul divano con il tipo dell’antidoping perché non riusciva a fare pipì per tre ore. Ti è mai capitato qualcosa di strano? O comunque, com’è avere qualcuno che ti guarda mentre fai pipì? (Risate.)
JACK DRAPER: “Beh è ovviamente un momento difficile, no? A volte ti sforzi così tanto che ti scappa anche una scoreggia, e loro sono proprio lì accanto. È un lavoro difficile anche per loro. Lo tengo sempre a mente. Alcuni si infastidiscono, perché è una situazione molto intima.
Ma alla fine della giornata, provo empatia anche per quella persona. È il loro lavoro. Però a volte è difficile, soprattutto se è tardi e vuoi andare avanti con quello che devi fare. Devi aspettare e stare lì a lungo, è dura perché perdi sonno. Ma è un lavoro difficile anche per loro. Non è facile.
Ci sono sicuramente momenti imbarazzanti”