(Q) M. Gigante b. [20] S. Tsitsipas 6-4 5-7 6-2 6-4
Matteo Gigante (23 anni, numero 167 del ranking ATP) firma l’impresa della carriera, vince la quinta partita del suo torneo e si qualifica al terzo turno del Roland Garros dopo aver sconfitto Stefanos Tsitsipas (26 anni, numero 20 della classifica mondiale) con il punteggio di 6-4 5-7 6-2 6-4 in 3 ore e 6 minuti di gioco. Gigante, dopo aver sfiorato un vantaggio di due set a zero, ha reagito alla delusione mettendo in mostra tutte le geometrie e tutta la rapidità del suo tennis, dominando il terzo parziale e gestendo con grande freddezza gli ultimi, interminabili, game dell’incontro, contrassegnati dalla tensione e dalla paura della partita pù importante di una vita. Tsitsipas – apatico e falloso – è stato il perfetto “attore non protagonista” della giornata di qualcun altro: il finalista del 2021 non veniva eliminato così presto dal Roland Garros addirittura dal 2018, quando, appena 19enne, si arrese, sempre al secondo turno, a uno dei migliori tennisti del mondo, ovvero Dominic Thiem. Il greco, che difendeva i quarti di finale della scorsa edizione, perderà ulteriore terreno nella classifica ATP, uscendo dalla top 20 (indicativamente dovrebbe scivolare intorno alla 25esima posizione) mentre Gigante, grazie a questo splendido torneo, ritoccherà sicuramente il proprio best ranking di 132, avvicinandosi al sogno della top 100: ma la luna di miele parigina del 23enne di Roma non è ancora finita e venerdì scenderà in campo con Ben Shelton, a caccia di un altro colpaccio.
Primo set: Gigante non si disunisce e parte bene (a cura di Christian Attanasio)
Al primo testa a testa tra i due, Matteo Gigante e Stefanos Tsitsipas iniziano con fiducia i propri turni di servizio. L’azzurro naturalmente non parte favorito, ma c’è da dire che sin dalle prime battute si dimostra all’altezza di un secondo turno Slam. I primi errori di Gigante arrivano al quarto game, ma in ogni caso annulla una palla break e si affida al servizio per proseguire senza particolari problemi. Poco più avanti, Gigante concede un altro break point, anche stavolta vanificato dal greco che si lascia andare ad una reazione di frustrazione figlia del momento. Ne approfitta in tutto ciò il nostro Gigante che trova il break nel momento ideale, quello per il 5-4: troppi errori da parte di Tsitsipas che non trova il modo di restare aggrappato agli scambi, né col dritto né col rovescio. Gigante lascia a “15” l’avversario nel decimo gioco e chiude 6-4.
Secondo set: Tsitsipas riemerge e pareggia i conti (a cura di Christian Attanasio)
Come già visto nel primo, anche nel secondo set il vento comincia a giocare un ruolo chiave, influenzando parecchio gli scambi. Al quarto gioco Tsitsipas non esce dalla partita e fa valere la sua esperienza portandosi sul 3-1, una situazione inedita per il tennista greco. Naturalmente il break offre una svolta mentale importante, ma Gigante non si arrende e anche dopo un difficile parziale di 12-1, riemerge nel settimo gioco strappando il break. Sembrava un momento positivo, ma in realtà da qui a poco Matteo avrà da recriminare poco più avanti la bellezza di tre break point per il 6-5, una ai vantaggi e due in precedenza, tutti gettati alle ortiche. Purtroppo per l’azzurro, la lotta di nervi è di marca greca che forte di questa difesa spietata, mette alle strette Gigante che concede il break che vale il 7-5. Ora il risultato dei set è di 1-1 ma nonostante il ko nel secondo set, c’è da ben sperare: Gigante ha lottato a testa alta, perdendo ma mettendo a referto cinque game e andando tre volte ad un passo dalla possibilità di servire per il set.
Terzo set: Gigante reagisce alla delusione e domina uno Tsitsipas apatico
Tsitsipas, dopo il sospiro di sollievo, non azzanna la giugulare della partita e subisce in apertura un break disgraziato, da 30-0, complicandosi la vita da solo (1-0 per Matteo): Gigante, nel momento più difficile del suo pomeriggio, raccoglie il regalo dell’avversaro, conferma il vantaggio (2-0), continua a pizzicare il greco con le meravigliose coltellata del suo rovescio in cross, non sbaglia una scelta, approfitta dell’apparente apatia di Tsitsipas e infine fugge definitivamente, mettendo a segno il break del 4 a 1 (grazie all’ennesimo doppio fallo del numero 20 del ranking mondiale). Matteo respira, controlla senza problemi gli ultimi turni di servizio e chiude il set con il punteggio di 6-2 in 26 minuti.
Quarto set: Gigante va ancora in fuga e sopravvive alla bagarre finale
Il quarto parziale si apre all’insegna dello stesso canovaccio tattico di quello precedente: i traccianti di Gigante – che continua a giocare su una nuvola – tolgono il tempo a Tsitsipas che nel terzo game perde subito il servizio, punito dalla più morbida delle controsmorzate. Matteo vola da un lato all’altro del campo, travolgendo, con la sua elettricità, un avversario sempre più spento: fila tutto liscio fino al 4-3 Italia, e poi si aprono le porte dello sport del diavolo. Gigante comincia a immaginare la vittoria e smarrisce improvvisamente la prima di servizio: la tensione diventa pesante ma il greco gli porge la mano della generosità, sprecando addirittura quattro palle break e consentendo a Matteo di portarsi sul 5 a 3. Il greco sembra rifiutare la lotta, intravede la liberazione della sconfitta ma annulla un match point con una delicata (in tutti i sensi) volèe di rovescio (4 a 5) e nel gioco successivo si procura altre 4 palle break, di cui due consecutive (15-40): Gigante, non si sa come, mantiene la freddezza e anche la prima di servizio, mettendo a segno due ace consecutivi, al centro, da sinistra. Con il primo, annulla l’ottava palla break del parziale, con il secondo, si regala la gioia che vale una vita nei challenger polverosi: 6-4 5-7 6-2 6-4, Matteo non riesce a crederci, ma ha chiuso la pratica. Tsitsipas riscopre le emozioni, lo abbraccia e si gode il sollievo della sconfitta più pesante della carriera.