Iga Swiatek e il primo sigillo sull’erba che non è arrivato. Ad alzare il trofeo del WTA 500 in quel di Bad Homburg, infatti, è stata Jessica Pegula, solida sin dal primo istante e scaltra ad approfittare di una polacca parecchio fallosa, soprattutto in risposta. La statunitense ha imposto subito il ritmo, tenendo Swiatek costantemente sotto pressione. Iga, spesso in difficoltà negli scambi, non è mai riuscita a trovare la chiave giusta per entrare realmente nel match. Di seguito, le dichiarazioni rilasciate da Swiatek nel corso della conferenza stampa pre-torneo che la polacca ha tenuto a Wimbledon meno di 24 ore dopo la fine del torneo in Germania
D: Ciao Iga, come valuti finora la tua stagione sull’erba?
IGA SWIATEK: “Finora, probabilmente, è la migliore che abbia mai avuto. Mi sono divertita molto a Bad Homburg, è stata una bella esperienza. Anche avere più tempo per allenarmi sull’erba mi ha aiutato davvero. Sento di avere un po’ più di abilità.“
D: Ieri hai giocato la tua prima finale su erba a Bad Homburg contro Pegula. Come pensi si stia evolvendo il tuo livello rispetto agli anni precedenti?
IGA SWIATEK: Penso che sia migliorato. Solo il fatto di aver giocato qualche partita in più prima, come anche nel 2023, ti dà più fiducia. Non lo so, semplicemente devi affrontare certe situazioni in campo e questo ti dà esperienza in più e anche slancio per andare avanti. Sono davvero contenta di aver avuto l’opportunità di giocare lì. Ho affrontato giocatrici di alto livello, quindi sì, è stato molto utile“
D: Hai battuto Jasmine (Paolini ndr.) in semifinale. Quanto ti ha dato fiducia quella vittoria sull’erba?
IGA SWIATEK: “Sicuramente è stata una cosa che non mi aspettavo. Mi ha dato molta fiducia. Ovviamente è tennis, quindi ogni giorno è diverso, ma sentivo di giocare molto bene. Ho messo Jasmine sotto pressione proprio come volevo. È stato fantastico“
D: Cosa ti viene meglio sull’erba rispetto agli anni scorsi? Il movimento, le palle basse, o altro?
IGA SWIATEK: “Onestamente, non è che sia cambiato tutto drasticamente. Non direi che ora tutto è perfetto, perché resta comunque una superficie difficile e complicata.
Solo il fatto di avere più anni di esperienza aiuta. Ogni anno sembra un po’ più facile abituarsi all’erba, e avere più tempo ti permette di crescere come giocatrice. Non sono rimasta a casa, sono andata a Maiorca per allenarmi. Questo tempo in più mi ha dato l’opportunità di lavorare sui movimenti e su come colpire la palla in modo diverso rispetto alla terra. Mi ha aiutato.
Ma in generale dipende anche dalla fiducia che hai in quel momento. Devi davvero credere nei tuoi colpi sull’erba. Non puoi tirarti indietro. Ogni colpo che dà più tempo all’avversaria probabilmente ti farà perdere lo scambio. A Bad Homburg ho giocato con coraggio, ed è andata bene. Continuerò così“
D: Hai parlato spesso della salute mentale. Quali pensi siano le sfide più grandi per le giocatrici del circuito? Cosa potrebbe fare il tour per aiutare?
IGA SWIATEK: “È un argomento difficile, perché ognuno ha problemi diversi o vede le cose in modo diverso.
Per me, il calendario è troppo intenso. Non ha senso giocare più di 20 tornei all’anno. A volte dobbiamo rinunciare a rappresentare il nostro paese perché dobbiamo partecipare, ad esempio, a un WTA 500, altrimenti perdiamo punti in classifica.
Questi obblighi e le regole sui tornei obbligatori mettono pressione su di noi. Il calendario è davvero impegnativo.
Penso che le persone guarderebbero comunque il tennis, magari anche di più, se giocassimo meno tornei ma con più qualità o continuità. Il tennis è comunque uno sport difficile. Ogni settimana si ricomincia da capo. Ogni settimana può farti sentire una grande campionessa o una completa delusione (sorride).
Bisogna sempre ricordarsi che il tennis non è tutta la vita. Serve prospettiva, ed essere orgogliosi anche quando non si vince, perché alla fine una sola persona vince il torneo“
D: Vincere il Roland Garros è sempre un grande traguardo. Ma dopo arriva anche tanta pressione, obblighi, impegni. Quest’anno, senza quella vittoria, ti senti più “fresca” in vista di Wimbledon?
IGA SWIATEK: “In realtà no. Gli impegni arrivano subito dopo la finale e il giorno dopo. Devi solo fare un servizio fotografico. Non direi che sia qualcosa di stancante per chi ha già esperienza e ha vinto altri tornei. Quindi non cambia molto, però ho avuto due giorni in più per allenarmi sull’erba“
D: Cosa ricordi della Iga diciassettenne che vinse Wimbledon juniores?
IGA SWIATEK: “Sembra quasi una vita fa, sai? All’epoca fu probabilmente il momento più importante della mia carriera. Ricordo che vincere fu surreale. Ma poi tornai a casa e non cambiò nulla, perché era pur sempre Wimbledon juniores, non quello vero. Pensavo che la mia vita sarebbe diventata perfetta da lì in poi, e invece rimasi un po’ delusa. Era tutto uguale, dovevo ancora lavorare sodo. Ho giocato dei tornei ITF dopo, e fu un promemoria: non ero ancora arrivata, il vero lavoro cominciava allora. Ma ricordo anche che mi diede tanta speranza. Se era stato possibile allora, magari lo sarebbe stato anche nel circuito pro“
D: Prima del Roland Garros ti sei allenata con Tabilo. Quest’ultimo ha dichiarato che per lui è stato surreale. Com’è stato per te?
IGA SWIATEK: “Ha detto che è stato surreale? (sorride)
Sono contenta. Forse è per il mio topspin di dritto (ride).
Sì, voleva davvero allenarsi con me. Il suo allenatore ce lo aveva chiesto già un paio di volte. È stato difficile incastrare l’allenamento, perché per me doveva essere una sessione al 300%, non potevo andare al 50%, altrimenti non ne avrebbe ricavato nulla. È stato davvero intenso per me. Non credo per lui, ma lui dice di sì (sorride). È stato bello giocare con un uomo, il loro tennis è diverso, più paziente. Anche il suo stile di gioco: è mancino, quindi ho dovuto adattarmi al suo ritmo e alle sue tattiche. Mi è piaciuto molto. Spero si possa rifare, ma non è il tipo di allenamento che farei nel mezzo di un torneo, perché è stato davvero tosto. Per fortuna avevo un giorno libero dopo“
D: Giocherai il doppio misto con Casper (Ruud, ndr.). Cosa ti aspetti? Vi siete affrontati in doppio misto alla United Cup, sembravi divertirti.
IGA SWIATEK: “Sì, mi piace anche molto guardarlo giocare. Ho avuto l’opportunità di osservarlo da vicino. Ho detto, credo due settimane fa, che se fossi un uomo giocherei il dritto come lui. È semplicemente bellissimo da vedere. Sarà davvero un piacere giocare insieme. Speriamo di andare avanti nel torneo, ma è doppio misto, quindi non avremo tempo per allenarci insieme.
Mi concentrerò sul divertirmi e sul godermi il formato diverso“
