Riparte da dove tutto si era fermato. Dal cemento, dalla sua superficie preferita, ma soprattutto da Monte Carlo, tra la quiete ovattata del Country Club e il lavoro intenso di chi sa che i prossimi sei mesi potrebbero valere una stagione intera. Dopo il trionfo a Wimbledon e la successiva pausa programmata, Jannik Sinner è tornato in campo. Il suo 2025 ricomincia con sudore, programmazione e qualche novità importante nel team. Secondo quanto riportato da La Repubblica nell’articolo a firma del collega Massimo Calandri, la ripresa degli allenamenti ha segnato il ritorno in squadra di Umberto Ferrara, il preparatore atletico con cui Jannik aveva interrotto il rapporto in seguito al discusso caso Clostebol. Un rientro che non è passato inosservato: gesto di stima e fiducia verso un professionista stimato, ma anche prova tangibile di una volontà precisa. Sinner ha deciso di chiudere il cerchio.
“Una scelta coraggiosa, ma coerente – ha dichiarato Diego Nargiso, ex Davisman e oggi apprezzato commentatore tecnico –. Conosco bene Ferrara: è un preparatore meticoloso, serio, di grande spessore umano. Probabilmente quella separazione fu più una formalità imposta dalle circostanze che una rottura reale. Oggi Jannik se lo riprende, e lo fa nel momento più delicato della stagione”.
La vera novità, però, è l’assenza di Darren Cahill nella tournée americana. L’australiano, artefice insieme a Vagnozzi della crescita esponenziale dell’altoatesino, si prenderà una pausa e non sarà a New York per gli US Open. Una notizia non banale, soprattutto per un giocatore che ha sempre fatto del binomio con il doppio coach uno dei suoi punti di forza. Sarà quindi Simone Vagnozzi a guidarlo da solo nella tappa più importante dell’estate, una sfida tecnica e mentale che potrebbe misurare anche la solidità dell’attuale assetto.
“Il periodo di stop dopo gennaio è stato duro da accettare – ha spiegato Vagnozzi a – ma ci ha permesso di pianificare bene la seconda metà dell’anno. Ora Jannik è pronto a salire ancora di livello, sia fisicamente che mentalmente“. Il numero uno del mondo ha scelto di rinunciare a Toronto per lavorare con calma e arrivare al top a Cincinnati, dove debutterà il 7 agosto. L’obiettivo, nemmeno troppo nascosto, è farsi trovare tirato a lucido per lo Slam newyorkese. Servirà brillantezza, velocità, tenuta nervosa.
Nei prossimi giorni, tra campo e palestra, si lavorerà proprio su questi aspetti. “Dopo tre mesi lontano dal tennis giocato, ora l’obiettivo è ritrovare brillantezza nei movimenti, rapidità negli appoggi, esplosività nei primi passi”, ha spiegato ancora Nargiso.
Il cemento americano non perdona chi arriva scarico. E Sinner, che ha nel cemento la sua casa naturale, non può permettersi di presentarsi con un settaggio imperfetto.
La scelta di non affrettare il ritorno in gara conferma un’impostazione ormai chiara: pochi tornei, grande cura dei dettagli, gestione intelligente delle energie. E il ritorno di Ferrara, uomo silenzioso ma centrale nella costruzione del “progetto Sinner”, si inserisce perfettamente in questa filosofia. Anche le polemiche del passato, evidentemente, sono finite sotto la voce “capitolo chiuso”.
La nuova stagione dell’azzurro è appena ripartita, e lo ha fatto con la solita sobrietà: zero proclami, tanto lavoro. Ma la sensazione è che – anche senza Cahill in tribuna a Flushing Meadows –Sinner non abbia mai avuto le idee così chiare.