C. Taberner b. [4] D. Dzumhur 6-2 6-1
Incredibile partita di Carlos Taberner, che batte Damir Dzumhur col punteggio di 6-2 6-1. Punteggio che non rende onore alla buona prova del giocatore bosniaco, costretto a soccombere ai 26 vincenti del suo avversario, mai così in forma. Troppo dirompente a livello fisico, troppo ampio il divario “energetico”.
Lo spagnolo conquista così la prima finale ATP della carriera, tornando fra i primi 100 giocatori al mondo dopo tre anni.
In finale affronterà Luciano Darderi, per una sfida che promette grande battaglia.
Primo set, grande lotta, ma è lo spagnolo a prevalere
Bastano pochi minuti a innervosire il solito Dzumhur, dopo un inizio di partita molto lontano dal sembrare “di studio”: Taberner impone fin da subito un’altissima intensità allo scambio, costringendo l’avversario a correre da una parte all’altra del campo. Nel secondo gioco del match, vola per terra la racchetta del bosniaco, già mentalmente esausto. Lo spagnolo arriva su ogni singola palla, facendo impazzire Dzumhur: quando però serve concretizzare, Taberner sembra incapace di metter la stessa decisione ed energia. Tanti errori nei momenti chiave, tante occasioni mancate. Allo scoccare dei 20 minuti, il nastro impedisce al bosniaco di conquistare il primo gioco della sua partita, rendendo sempre più fondamentale portare a casa il game. Alla fine è il giocatore in battuta a farlo, dopo 22 minuti e sei palle break annullate.
Dopo appena tre giochi, il fisioterapista è già in campo: Dzumhur sembra raccontare di un qualche disagio, sicuramente non muscolare. Taberner, al contrario, pare aver batteria infinita: rincorre ogni palla, incidendo sempre più su fisico e psiche avversarie. E alla fine, all’ottava chance, l’operazione break ha successo: lo spagnolo conquista un vantaggio che vale ben più di quanto raccontato dal punteggio. La superiorità fisica dello spagnolo è presto raccontata dal doppio break. La dolce e talentuosa mano di Dzumhur lo aiuta a restare a galla, permettendogli di recuperare almeno uno dei due break. Al servizio, però, resta fragile: a Taberner il primo set, 6-2 in 58 minuti.
Secondo set, troppo il divario fisico: vince Taberner
Rientrati in campo, fra i due sembra esserci fin troppa differenza: Taberner continua a macinare vincenti da fondo, correndo da una parte all’altra, mentre Dzumhur insegue colpi che gli permettano di uscire presto dallo scambio, fallendone non pochi. Così facendo, lo spagnolo conquista immediatamente un break di vantaggio, salendo 3 giochi a zero. Con una marea di errori, arriva anche il secondo break del natio di Valencia, ormai a un passo dalla vittoria. Dzumhur sembra in totale balia del proprio avversario, incredibilmente confuso su cosa fare tatticamente per tentare, almeno, qualcosa di diverso. Taberner non molla d’un centimetro la riga di fondo, spingendo a incredibilità profondità. Il giocatore bosniaco continua a crearsi delle chance grazie al sempre meraviglioso braccio di cui naturalmente dorato, ma la superiorità fisica dello spagnolo e incontrastabile. E alla fine, Dzumhur deve soccombere: 6-2 6-1, e finale prenotata.