Primi due quarti di finale al Mubadala Citi DC Open in scena a Washington; vincono le favorite Raducanu e Fernandez; qualche rimpianto per Sakkari.
E. Raducanu b. [WC] M. Sakkari 6-4 7-5
Sakkari impernia le azioni offensive attorno ad una buona versione del suo dritto e le sue spallate dal centro verso sinistra spingono Raducanu fuori dal perimetro del court, invano protesa alla ricerca della pallina; l’atleta ateniese è viceversa meno felice dalla parte del rovescio, che è sovente fuori misura quando Maria deve imporre cadenza. La giocatrice britannica impara presto ad avere timore del drive della rivale, che la induce soprattutto a operare in contenimento, magari cercando il rovescio con il taglio sotto la pallina, e il movimento rapido per contrastare la pesantezza del colpo di Sakkari danneggia la precisione del suo.
La giocatrice numero 90 del ranking comanda il palleggio e il dritto la tradisce soltanto una volta, quando, da posizione forse troppo frontale, affonda in rete il colpo che la costringe a rendere nel quarto game il break di vantaggio precedentemente ottenuto; Raducanu rimane dunque vicino nel punteggio giocando “di conserva” e riesce ad approfittare di un momento di pausa della rivale per toglierle la battuta nel settimo gioco. Maria si riprende e raggiunge nuovamente la parità ma qui si ferma e per la britannica c’è il nuovo break e il 6-4 che chiude il parziale in suo favore: cinque ace ma anche quattro doppi falli per Emma, incisiva soprattutto da sinistra ma nel complesso debole con la seconda palla.
La tennista greca ha bisogno di ammorbidire il movimento del rovescio, con gli errori del quale sta dando ossigeno vero alla giovane inglese; risolvendo il problema, Sakkari avrebbe in mano la chiave per rimontare, anche perché Raducanu pare soffrire le temperature a livello del campo di gioco. Maria ottiene il break al sesto gioco alzando la qualità del pressing e verificando l’affievolimento dell’efficacia difensiva di Emma; dopo il 4-2 arriva così il 5-2 che sembra preannunciare il terzo parziale.
Ma è proprio l’atleta che dovrebbe chiudere il set che torna a commettere un cumulo di errori e rende fiducia alla rivale, che durante un cambio di campo chiede la misurazione della pressione arteriosa; Sakkari è ora ondivaga anche sul lato destro e smarrisce la strategia, riducendosi a spingere senza molto costrutto.
Emma rientra così nel set e sul 5-5 ottiene un altro break che la porta a servire per il match: la ragazza greca ha più gambe della sua contendente e trova l’angolo con il rovescio che movimenta il game, ma per il resto spinge senza osare e lascia libera una porzione di campo sufficiente perché Raducanu si infili con i suoi colpi di sbarramento e difenda il turno di battuta che le permette l’ingresso in semifinale al cospetto della vincente tra Kalinskaya e Tauson.
L. Fernandez b. [Q] T. Townsend 6-4 7-6(4)
Fernandez subisce le potenti risposte di Townsend, deve arretrare ed abbozzare in più di una occasione, cedendo la battuta nel secondo gioco, ma in risposta è lei a prendere la rivale in velocità e a ottenere due break consecutivi che la mandano presto sul 4-1; in generale nella sfida tra mancine la canadese riesce a evidenziare lo scarto in mobilità e in rapidità di esecuzione che l’avvantaggia rispetto alla statunitense, trova buoni angoli, su entrambi i versanti dell’arco offensivo, che spostano la rivale e ne neutralizzano la potenza dei colpi.
Fernandez si porta sul punteggio di 5-1 senza che Townsend sia riuscita a difendere uno dei suoi tre turni di battuta, Taylor è però brava a lavorare la seconda palla di servizio per ottenere traiettorie più alte e meno addomesticabili per Leylah; in tal modo sfata il tabù sulla propria battuta e riesce anche a colpire con maggior conforto sulle gambe per approntare una degna trama di gioco in contrattacco.
La statunitense azzera così il distacco in termini di break ma non completa la rimonta perché nel decimo gioco cede nuovamente il servizio e si arrende al 6-4 per la favorita della vigilia; Fernandez sperimenta con intelligenza il rovescio slice a una mano dalla linea della battuta per non dover gestire un rimbalzo alto e costringe Taylor a una corsa in avanti alla disperata, che la espone al passante vincente dell’avversaria. Cinquantasei minuti, solo tre volte su dieci il game è andato alla tennista al servizio, per Townsend ci sono cinque colpi vincenti e ben 14 errori non forzati, molti dei quali nei primi quattro game.
I primi cinque giochi della seconda frazione osservano la regola del servizio, come se entrambe si stessero concedendo reciprocamente una pausa dopo i rivolgimenti di fronte della prima frazione; Townsend alterna colpi radenti a soluzioni potenti che allontanano Fernandez dalla linea di fondo, ma non risolve la scarsa continuità del primo set e non riesce a costruirsi la fuga nel punteggio. In seguito, è Fernandez che sembra poter prevalere, ma la ragazza canadese non sfrutta tre palle-break nel quarto e nel sesto gioco e improvvisamente è lei a cedere la battuta sul 3-3. Townsend serve per il set nel game più appassionante di una partita non propriamente bellissima e sprofonda 0-40 perché Fernandez è brava a controllare il servizio dell’americana e a rispondere con soluzioni rapide e radenti.
Taylor ritrova il peso della battuta e con coraggio collauda la via della rete per ottenere un punto fondamentale nella rimonta; la canadese però non si arrende e torna per altre cinque volte a palla-break e, dopo aver annullato anche un setpoint, centra l’impresa del 5-5. L’incontro si accende davvero, con Leylah che viene aggredita dai crampi ma va vicinissima alla vittoria con una matchpoint nel dodicesimo game; Townsend però si ribella e impone la soluzione al tie-break. Nel jeu decisif parte meglio proprio la statunitense, che ottiene il primo minibreak con un doppio errore, ma la canadese ritrova l’equilibrio al primo cambio di campo con un passante di dritto.
Townsend si riporta avanti tenendo fermo il polso e ben accesi i riflessi per una volée di dritto in opposizione a un passante ravvicinato, ma sbaglia la risposta del 4-4 e si spegne, mentre la sua rivale strappa alle magagne muscolari le ultime falcate per un poker di punti che vale la semifinale, contro Rybakina o Frech.