Da Montreal, il nostro inviato
D. Innanzitutto, come sta la schiena?
BRONZETTI: La schiena la sento un po’ rigida, anche se con l’antidolorifico è andato meglio. Sono ancora contratta, ora andrò a farmi vedere, spero che non sia nulla di grave.
D. Come sei riuscita a rimontare lo svantaggio di un set e due break?
BRONZETTI: Non so come ho rovesciato la partita, ho cercato di rimanere lì fino alla fine. Ho pensato a Cobolli a Bari che era sotto di un set e 4-1 e mi sono detta che le partite possono girare, per cui ho vinto quel game, mi sono sentita un po’ meglio, lei è calata un po’. Aveva momenti in cui giocava molto bene e altri in cui invece sbagliava abbastanza.
D. Quale obiettivo ti sei posta per questi tre tornei in America?
BRONZETTI: Questi tornei sono lunghi, sono tornei impegnativi, l’obiettivo è quello di riuscire a fare più partite possibile. Si potrebbe anche giocare una sola partita a settimana e arrivare a New York con poche partite alle spalle. Però è anche il momento nel quale ci si può allenare con giocatrici di alto livello e quindi avere un’occasione per crescere e migliorarsi.
D. Ora che i tornei WTA1000 hanno questo formato nel quale si gioca un giorno sì e uno no, hai dovuto modificare la tua routine nel corso dei tornei?
BRONZETTI: Se si è in gara è meglio giocare un giorno sì e un giorno no, è quando si perde che invece sono tutti giorni no e bisogna allenarsi sempre. Quando non gioco cerco di fare qualche lavoro per sentire la palla, guardando quello che non ha funzionato nel match precedente senza però sovraccaricare l’allenamento perché bisogna anche recuperare le energie.
D. Quanto ha pesato l’infortunio alla schiena nella prestazione di Lucia oggi?
PICCARI: Per un set e mezzo l’ha condizionata anche troppo, poi sul 4-1 si è visto anche l’altra che ha pensato un po’ troppo e ci ha dato una mano. Non dovrebbe essere un grosso problema, al massimo è una contrattura che di solito in qualche giorno va via, qui però bisogna vedere se le darà problemi per la prossima partita.
D. Cosa vi aspettate da questa trasferta americana dopo una prima parte di stagione un po’ sottotono?
PICCARI: In realtà la stagione era iniziata meglio di tutte le altre, poi quando è arrivata la stagione sulla terra battuta e lei non aveva punti da difendere si è messa un po’ troppe aspettative addosso, le ha gestite male, e l’ha vissuta davvero male. Ora l’obiettivo qui in America è ritrovare la condizione, perché quando si gioca in maniera molto emotiva si perde un po’ di intensità, di condizione fisica e di abitudine. Queste partite fanno bene, speriamo di ritornare in condizione per il finale di stagione.