Ottima prova di Lorenzo Musetti nel suo esordio all’ATP Masters 1000 di Toronto, dove è iscritto come testa di serie numero 3. Battuto in due set, 7-5 6-1, l’australiano James Duckworth, autore di un buon primo set, ma presto preda della classica confusione tattica di chi è costretto a portare al limite il proprio tennis per provare a restare in partita. L’azzurro torna così alla vittoria dopo quasi due mesi di digiuno e tre sconfitte consecutive (l’ultimo successo era stato quello su Tiafoe nei quarti a Parigi).
Nel primo parziale Lorenzo non era mai riuscito a sfruttare le tante palle break conquistate, soccombendo all’ottima prima di servizio del suo avversario. Superato un momento di difficoltà sul 5 pari, il break è giunto nel momento di maggior importanza, permettendogli di chiudere immediatamente il set. Nel secondo parziale, poi, la differente caratura dei due giocatori è cominciata a esser sempre più lampante, consentendo a Musetti di dominare ogni diagonale.
Al prossimo turno c’è il sempre ostico Alex Michelsen, testa di serie numero 26, vincitore su Barrios Vera. Sarà la loro prima sfida.
Primo set, Musetti concretizza nel momento più importante
Conscio della propria minor solidità da fondo, Duckworth mette subito in chiave l’aggressività che vuol imporre al match: Lorenzo comincia con grande attenzione, resistendo al buon colpo bimane dell’avversario e costringendolo a difendersi orizzontalmente. Convinto nel cercare il controllo del gioco, nel secondo game l’australiano comincia a verticalizzare quanto più possibile: un paio di serve and volley non giocati al meglio, però, lo condannano immediatamente alle prime due palle break della partita. Due gran punti gli consentono di risalire, ma uno smash in corridoio regala un’altra chance all’azzurro: Duckworth ancora a rete, Musetti non riesce a passare. Doppio fallo, quarta occasione: ace. Bellissimo scambio manovrato dal carrarino, e Duckworth ancora costretto a difendere il proprio turno di battuta: ancora una volta, prima di servizio a uscire, vincente. Finalmente, dopo 20 minuti, il punteggio recita 2 giochi pari.
Musetti serve bene, resistendo alla grande potenza e aggressività dell’avversario e mettendo sempre più pressione nei turni in risposta: toglier fiducia a questo Duckworth, pare fondamentale.
Nel game numero 8 l’australiano comincia a commettere i primi veri errori della sua partita, offrendo l’ennesima palla break: Musetti ci prova, risponde profondo, troppo profondo. Sul 5 pari, improvvisamente, scompare la prima di Lorenzo: Duckworth sfrutta ogni palla e conquista centro del campo e due palle break. Con la prima vincente ne salva una, con una miracolosa vole’ da fondo campo, la seconda. Alla fine, il numero 7 del mondo riesce nell’impresa break nel dodicesimo game e, in contemporanea, porta a casa il primo parziale.
Secondo set, Duckworth cala drasticamente: l’azzurro domina
Le occasioni di break continuano a fioccare, e Musetti ne approfitta immediatamente: break in apertura di set e spallata di non poco rilievo all’intero match. Il gioco costantemente rischioso dell’australiano comincia a pagare sempre meno: 30 i suoi gratuiti, 12 quelli dell’avversario.
L’australiano va in confusione, tentando soluzioni a lui molto lontane e decisamente esterne al suo repertorio: i dubbi aumentano, la paura sale, la percentuale di prime diminuisce. E, con questa, s’inferocisce anche la pressione di Musetti in risposta. Aggredendo lui impedisce a Duckworth di giocare quel buon tennis che tanto lo aveva fatto sperare nel primo parziale, dominandolo completamente. Due break nel secondo set e match chiuso con un bel 6-1.