Taylor Fritz prosegue la sua corsa in quel di Toronto superando agevolmente il padrone di casa Gabriel Diallo per 6-4 6-2. Queste le sue parole nella conferenza stampa post gara.
MODERATORE: Taylor, hai giocato una partita davvero buona stasera. Ci puoi dire le tue impressioni generali su com’è andata?
TAYLOR FRITZ: “Sono super soddisfatto, soprattutto considerando come mi ero sentito in campo due sere fa nella mia prima partita. Penso che ci sia stato un grande miglioramento. Mi sono sentito molto più a mio agio, più sicuro nel colpire la palla, nell’essere aggressivo e nello spingere Ho fatto bene a conquistare subito un break all’inizio dei set, sono stato bravo a mantenerlo e ho giocato in modo molto solido anche da fondo campo. Nei game in cui magari non ho servito al meglio sono comunque riuscito a rimediare bene da fondo e ho fatto un buon lavoro nel non lasciarlo rientrare nei set“.
D. Quel game sull’1-1 nel secondo set, in cui sei riuscito a brekkarlo, quanto è stato un momento di svolta e cosa hai visto in quel game che ti ha permesso di avere successo?
TAYLOR FRITZ: “Non credo ci sia stato qualcosa di particolare. In quel game ero sotto, ma ho giocato alcuni bei punti e mi sono messo nella posizione di tornare in parità. Una volta arrivato sul 40-30 o alla parità, ovviamente la pressione è tutta su di lui. Quando giochi un game in cui sei avanti 40-0 è stressante farsi rimontare fino alla parità, non vuoi subire il break in una situazione del genere. Quindi sapevo di avere messo pressione su di lui, ma allo stesso tempo, anche se non avessi ottenuto il break in quel game, sentivo comunque di stare giocando bene e questo mi avrebbe dato fiducia comunque, con o senza break. E se non fosse arrivato lì, sentivo che avrei potuto ottenerlo nel game successivo“.
D. Hai giocato contro Gabriel due volte in poco tempo: cosa lo rende un avversario difficile da affrontare?
TAYLOR FRITZ: “Il suo servizio è davvero difficile da fronteggiare, risponde molto bene alle seconde di servizio specialmente con il rovescio. Riesce a prenderla presto e metterti sotto pressione se sbagli la prima, anche da fondo campo è forte. Può attaccare con il dritto, il rovescio è molto solido, piatto e profondo, lo gioca bene lungo linea. Non ti lascia giocare molto in difesa perché viene spesso a rete per chiudere il punto. Fa davvero tante cose e le fa molto bene“.
D. Sembra che questa volta tu abbia avuto meno difficoltà a batterlo, soprattuto rispetto a Wimbledon. Mi chiedevo: cosa hai fatto di diverso? Qual è stata la differenza oggi?
TAYLOR FRITZ: “Non credo di aver fatto qualcosa di molto diverso. In generale, penso che la partita a Wimbledon sia stata di un livello più alto. Qui le condizioni sono molto diverse, è molto più difficile giocare un tennis di qualità, credo di aver fatto un ottimo lavoro da fondo campo, colpendo il dritto profondo, incisivo e con continuità. Non credo di avergli concesso molti errori da fondo, cosa che in realtà non ho fatto nemmeno a Wimbledon, però qui è molto più facile sbagliare la palla. Quindi sono stato solido. Aiuta molto anche il fatto che lui abbia iniziato con un game un po’ “molle”: partire con un break di vantaggio è un bel vantaggio, poi sono stato bravo a tenere sempre il mio servizio e a non lasciarlo rientrare nel set“.
D. Avevi parlato prima del torneo dell’importanza di trovare i giusti angoli al servizio e di migliorare in questo aspetto. Quando riesci a farlo in che modo questo sblocca tutto il tuo gioco e ti permette di avere successo?
TAYLOR FRITZ: “Rende tutto più fluido perché quando sento di riuscire a colpire bene tutte le zone con il mio servizio, mi sembra di servire con una percentuale di prime intorno al 65% e gli angoli sono davvero buoni. Ogni volta che metto dentro la prima ottengo un punto gratuito o una palla facile da attaccare. Questo mi dà molta fiducia e rende tutto quello che faccio in campo più “sciolto”, perché so che non verrò brekkato. Posso colpire più forte e con più aggressività perché se sbaglio penso: “Poco male, al prossimo punto probabilmente farò punto diretto con la battuta.” Anche quando l’altro è al servizio, mi prendo più rischi, cerco di più, perché ho questa sicurezza di base: sento che, anche se perdo il game in risposta, poi al servizio riuscirò a salvarmi con punti facili. Quindi sì, senza dubbio questo aspetto rende tutto il mio gioco più libero e mi permette di essere più aggressivo”.