La collaborazione tra Naomi Osaka e l’ex coach di Iga Swiatek Tomasz Wiktorowski sembra essere iniziata sotto i migliori auspici. Al primo torneo insieme al nuovo allenatore, la giapponese ha raggiunto i quarti di finale di un Masters 1000 per la prima volta da Doha 2024 ottenendo, tra l’altro, la seconda vittoria più rapida della carriera contro Sevastova negli ottavi. Certo, siamo ancora agli inizi e lo si capisce dal fatto che Naomi non abbia ancora grande dimestichezza con la pronuncia del nome di Wiktorowski: “Mi sto trovando bene con Tomasz… non so come pronunciare il suo nome, se Thomas o Tomasz… mi dispiace molto” – ha ammesso la giapponese in conferenza stampa.
L’allenatore polacco avrà modo di darle le giuste indicazioni anche su questo aspetto. Intanto, comunque il rapporto pare funzionare: “Mi piace il suo stile di allenare. È molto diretto e va dritto al punto. Per una persona come me, che spesso ha pensieri dispersivi, è molto utile.”
Di seguito le altre dichiarazioni di Osaka in conferenza stampa.
D. Cosa ti rende così difficile da affrontare questa settimana?
OSAKA: Non lo so proprio. Onestamente, penso che la partita che ho perso a Wimbledon sia stata davvero dura per me e mi abbia costretto a riorganizzare un po’ la mia mente. Poi sono andata a Washington e lì ho giocato abbastanza bene. Sto solo cercando di accumulare vittorie sul cemento. Penso di essere abbastanza sicura del mio gioco in questo momento.
D. Quando si vince una partita così rapidamente, cambia l’approccio al recupero? So che molti giocatori si allenano o fanno esercizi dopo una partita così veloce.
OSAKA: Onestamente, per me non è proprio così. Penso che se fosse stato all’inizio del torneo sarei andata un po’ in palestra o qualcosa del genere, ma questa volta è successo in una fase avanzata del torneo… penso che tutti preferiscano riposarsi un po’ di più per prepararsi alle potenziali partite successive.
D. La storia di questo torneo deve ancora essere scritta, ma questo è finora il tuo miglior risultato in un torneo 500 o di categoria superiore in questa stagione. Ti concederai di godertelo o preferisci rimandare fino alla fine del torneo?
OSAKA: Onestamente, mi sto concedendo di godermelo, e penso che per me sia un po’ ironico perché – è difficile da spiegare – ma non lo desidero così tanto, il che è un po’ strano da dire. Mi sto semplicemente concedendo di vedere quali saranno i risultati dei miei allenamenti e tutto il resto. Sono felice di dove mi porterà il tennis, qualunque cosa accada.
D. In una prospettiva più ampia, in questa fase della tua carriera e sapendo che stai lottando per tornare al vertice, come misuri il successo? È una questione di vittorie, titoli, classifica?
OSAKA: È strano. Ne ho parlato con mio padre e lui mi ha detto che essere in salute e felici è una forma di successo. Sono d’accordo, ma voglio di più. Ma sì, sicuramente vorrei vincere gli Slam, ovviamente vorrei essere tra le prime dieci, ma penso di dover andare con calma e puntare a piccoli obiettivi, che alla fine diventeranno grandi obiettivi. Penso che essere arrivata ai quarti di finale qui sia un passo avanti per provare ad arrivare in semifinale e in finale, quindi cercherò di vederla in questo modo.
D. Anche nei momenti complicati, puoi sempre contare sulla prima di servizio. È ancora la tua arma più potente. Puoi spiegarmi perché?
OSAKA: Non lo so. Penso che per me sia stato semplicemente il fatto di essere cresciuta guardando Serena, che anche quando era sotto 40-0 riusciva a mettere a segno quattro ace. A volte ci penso ancora quando gioco. Inoltre, penso che non debba essere necessariamente un ace. Devo solo tirare un ottimo servizio e vedere cosa succede, perché dalla linea di fondo penso ancora di essere una delle giocatrici migliori, quindi…