Manca una settimana esatta alla deadline, e Cincinnati potrebbe essere l’ago della bilancia per quanto riguarda le wild card, una maschile e una femminile, da assegnare per il piatto forte del cemento a stelle e strisce: lo US Open. Il criterio di assegnazione sancito dagli organizzatori di Flushing Meadows sembra premiare maggiormente la portata dei risultati ottenuti dai giocatori, a scapito magari di una maggiore frequenza con la quale il giocatore è sceso in campo.
Nella fattispecie, per quanto riguarda il circuito maschile, il prescelto sarà colui che avrà accumulato più punti ATP con i quattro migliori risultati ottenuti in sei settimane. La discriminante per sapere chi accederà al main draw femminile di New York è la stessa, ma in un lasso temporale inferiore: i due migliori risultati conquistati in tre settimane. Allo stato dell’arte, Emilio Nava guida la classifica degli uomini mentre Caty McNally è la leader WTA, con l’inossidabile Venus Williams appesa a un filo.
I 4 punti sul primo inseguitore sono un vantaggio troppo esiguo per far dormire sonni tranquilli a Nava, con Zachary Svajda che lo tallona a 116 punti pronto ad insidiare il ventitreenne di Los Angeles capace di spingersi recentemente sino al terzo turno di Toronto e rimontato da Khachanov. Saranno decisivi i primi due turni del Master 1000 di Cincinnati, ammesso che il secondo turno sia completato entro la fine di lunedì 11 Agosto. In caso contrario si terrà conto solo del turno inaugurale. È corsa a due per il tabellone centrale di New York, con Elliot Spizzirri in terza posizione staccato di cinquanta punti dalla seconda piazza, e Andres Martin (61) e Govin Nanda (38) ancoa più indietro.
Wild card molto più indirizzata per quanto riguarda il versante femminile, dove solo un exploit di Venus Williams a Cincinnati potrebbe ribaltare la classifica che vede Caty McNally in testa, con la classe 2001 nata e cresciuta proprio nella capitale dell’Ohio. La sette volte campionessa Slam, all’età di 45 anni, si è resa protagonista di un grande ritorno a Washington ma se vuole partecipare nuovamente allo Slam che l’ha vista siglare una doppietta nel 2000-2001 deve recuperare 105 punti a McNally, impresa ardua. Nel caso in cui non le riuscisse, potrebbe esserle riservata una wild card ad personam, così come le è già stata conferita per partecipare al doppio misto insieme a Reilly Opelka.
Amanda Anisimova e Learner Tien non onorarono nel migliore dei modi la wild card a loro concessa lo scorso anno, con la finalista di Wimbledon e il californiano entrambi eliminati al primo turno. Uscita di scena precoce toccata anche ad atleti blasonati come Sofia Kenin nel 2016 e Tommy Paul nel 2017, mentre il miglior risultato in sincrono per quanto riguarda i detentori delle wild card allo US Open fu quello del 2012 quando Steve Johnson e Mallory Burdette si spinsero fino al terzo turno.